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Categoria: Umbria

  • Chiesa e Convento di S. Francesco – Montefalco: informazioni pratiche e mappa tematica

    Chiesa e Convento di S. Francesco – – 6036 Montefalco
    Tipo: Chiesa

    Apertura:

    Tel: – Fax:

    E-mail:

    Ubicata nel centro di Montefalco, nell’area compresa tra la vecchia cinta muraria e quella del 1328, in Via Ringhiera Umbra. La chiesa è stata edificata intorno al 1340 dai Frati Minori; in un periodo successivo, probabilmente tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento, furono aggiunte sei cappella sul lato destro. Intorno al 1585 sul lato sinistro della chiesa venne aperta una cappella per interessamento del ministro provinciale dei Frati Minori, Clemente Bontadosi, con un imponente prospetto costituito da due colonne in stile corinzio, con architrave decorato con girali e timpano triangolare spezzato. Nel 1876 l’architetto Francesco Salvati da Montefalco realizzò il rivestimento della facciata ed aprì la bifora sovrastante il portale; ulteriori restauri eseguiti nel 1889, portarono la demolizione degli altari barocchi e la rifazione delle capriate del tetto. Nel 1863 la chiesa diventò proprietà del Comune di Montefalco e nel 1895 fu adibita a Pinacoteca; gli interventi di restauro eseguiti alla fine del XX secolo hanno consentito la riapertura del Museo al pubblico. La facciata, rivestita in blocchi di pietra chiara, è sagomata a capanna e delimitata da due lesene; al centro si apre un portale ad arco acuto delimitato da due lesene che, poste su un alto basamento e coronate da capitelli con rosoncini, sono unite da una trabeazione di impronta classica con triglifi e metope, a sostegno di un timpano triangolare.Nella zona superiore è una bifora aperta nel 1876. L’interno si presenta con impianto a navata unica terminante con un’abside poligonale e due cappelle quadrate; sul lato destro si aprono sei cappelle intercomunicanti ed una sul lato sinistro. La copertura della nave è a capriate lignee, mentre le cappelle sono coperte con volta a crociera e l’abside ha cupola unghiata. La cupola della zona absidale è rinforzata da costoloni che terminano su peducci decorati con volti femminili, un volto di vescovo, un volto di frate, l’aquila e il leone; sulla parete centrale si apre una grande bifora a doppio ordine che dona luminosità all’ambiente. Anche le volte delle cappelle sono costolonate, ed i peducci dei costoloni hanno motivi fogliacei. Nella navata destra, nella prima campata, è la cappella di San Girolamo, affrescata tra il 1450 e il 1452 da Benozzo Gozzoli. Si tratta del primo grande ciclo di affreschi eseguiti autonomamente dal pittore fiorentino, allora trentenne, il quale per anni era stato collaboratore di Beato Angelico. Nella parete maggiore è un finto polittico raffigurante la Madonna col Bambino circondata dai Santi Antonio da Padova, Girolamo, Giovanni Battista e Ludovico da Tolosa; sopra Crocifissione e Santi e due episodi della vita di San Girolamo; nella volta i quattro Evangelisti e altre scene frammentarie della vita del Santo. Nel sottarco, Cristo benedicente e Angeli, San Bernardino da Siena, Santa Cenerina d’Alessandria, San Girolamo nel deserto e San Sebastiano. Nella seconda campata è la cappella di San Bernardino con affreschi di Jacopo Vincioli (1461). Sotto la terza campata è la cappella del Crocifisso che conserva un Crocifisso sagomato con la Vergine e San Giovanni Evangelista ai lati, e San Francesco ai piedi del Cristo opera del Maestro Espressionista di Santa Chiara. La quarta campata conserva la cappella dedicata all’Assunta con affreschi di Giovanni di Corraduccio e bottega. La quinta campata ha la cappella dedicata a Sant’Antonio Abate sempre con affreschi di Giovanni di Corraduccio e bottega e una tavola di Tiberio d’Assisi raffigurante la Madonna del Soccorso (1510). Dalla sesta campata attraverso una porta lignea realizzata nel 1610 si accede alla cappella dell’Annunciazione con affreschi di Giovanni di Corraduccio e bottega. L’abside destra conserva affreschi del Maestro dell’Abside di Montefalco; l’abside centrale poligonale è affrescata con Storie di San Francesco da Benozzo Gozzoli nel 1452. Nel sottarco sono San Francesco e i dodici Apostoli entra tondi, nella volta la gloria di San Francesco e i Santi Antonio da Padova, Chiara, Bernardino da Siena, Elisabetta di Ungheria e Ludovico da Tolosa. Alle pareti partendo dal basso a sinistra sono le storie della vita di San Francesco. Da notare poi in controfacciata, a destra del portale principale, la nicchia affrescata dal Perugino (1503) con la Natività sormontata da Annunciazione e Eterno Benedicente.

    Mappa Chiesa e Convento di S. Francesco

    Chiesa e Convento di S. Francesco – – 6036 Montefalco Tipo: Chiesa Apertura: Tel: – Fax: E-mail: Ubicata nel centro di Montefalco, nell’area compresa tra la vecchia cinta muraria e quella del 1328, in Via Ringhiera Umbra. La chiesa è stata edificata intorno al 1340 dai Frati Minori; in un periodo successivo, probabilmente tra la…

  • Archivio comunale di Paciano – Paciano: informazioni pratiche e mappa tematica

    Archivio comunale di Paciano – – 6060 Paciano
    Tipo: Archivio

    Apertura:

    Tel: – Fax:

    E-mail:

    Il Comune di Paciano ha conservato le carte da lui prodotte e quelle dei fondi delle opere pie, tranne quello dell’Opera Rossini, da tempo immemorabile nei locali del Palazzo comunale, esattamente “in un piccolo deposito idoneo contiguo alla sala consiliare” [1]; in seguito ha trasferito la totalità delle carte relative agli enti assistenziali di beneficenza operanti nel territorio comunale in un edificio di proprietà sito in via Nicola Danzetta 40 dove un tempo aveva sede la Camera del Lavoro. I lavori di ristrutturazione dell’attuale sede dell’archivio storico comunale hanno avuto inizio negli anni 1979-1980 e il trasferimento delle carte è avvenuto intorno al 1988 in occasione del riordinamento dell’archivio storico comunale, come ricordato nell’introduzione dell’inventario redatto a cura della cooperativa “Archivio – Civiltà”. Storia a parte ha avuto il fondo dell’Opera pia Tenente Rossini che è stato conservato nei locali del Palazzo Rossini fino all’acquisizione dell’edificio da parte del comune (effettuata intorno al 1979- 1980) e ai lavori di ristrutturazione avvenuti nel 1982; in quest’ultima occasione le carte del fondo furono trasferite anch’esse in municipio dove sono rimaste fino al 2006 quando furono traslocate nell’attuale sede di via Danzetta.
    Nessuna notizia certa si ha su eventuali incendi o dispersioni importanti avvenute nel corso degli anni a danno dell’archivio; vi sono stati solo episodi di infriltrazione di acqua i cui danni sono stati riscontrati infatti anche su alcuni documenti.

    Mappa Archivio comunale di Paciano

    Archivio comunale di Paciano – – 6060 Paciano Tipo: Archivio Apertura: Tel: – Fax: E-mail: Il Comune di Paciano ha conservato le carte da lui prodotte e quelle dei fondi delle opere pie, tranne quello dell’Opera Rossini, da tempo immemorabile nei locali del Palazzo comunale, esattamente “in un piccolo deposito idoneo contiguo alla sala consiliare”…

  • Archeologia arborea – Città di Castello: informazioni pratiche e mappa tematica

    Archeologia arborea – Vocabolo San Lorenzo, località Lerchi – 6012 Città di Castello
    Tipo: Museo

    Apertura:

    Tel: 335 6128439 – Fax:

    E-mail: archeo.arb@libero.it

    Con lo scopo della salvaguardia di alcune varietà di piante ed ecotipi della zona, nel corso di alcuni anni è stata costituita, nella piccola azienda agricola privata a San Lorenzo di Lerchi, Città di Castello, una ricca collezione di piante coltivate con i sistemi tradizionali del luogo e inserite in un paesaggio agricolo di grande bellezza e suggestione.

    http://www.archeologiaarborea.org

    Mappa Archeologia arborea

    Archeologia arborea – Vocabolo San Lorenzo, località Lerchi – 6012 Città di Castello Tipo: Museo Apertura: Tel: 335 6128439 – Fax: E-mail: archeo.arb@libero.it Con lo scopo della salvaguardia di alcune varietà di piante ed ecotipi della zona, nel corso di alcuni anni è stata costituita, nella piccola azienda agricola privata a San Lorenzo di Lerchi,…

  • Ecomuseo del Tevere – : informazioni pratiche e mappa tematica

    Ecomuseo del Tevere – Via Tagliamento, 50 – Perugia –
    Tipo: Ecomuseo

    Apertura:

    Tel: 334 5347998 – Fax:

    E-mail: ecomuseodeltevere@gmail.com

    L’Ecomuseo del Tevere copre un territorio di quasi trecento chilometri quadrati esteso tra Perugia e i comuni limitrofi di Umbertide e Torgiano, lungo il percorso del Tevere e dei suoi affluenti.
    Si tratta di un vero e proprio progetto di sviluppo socioculturale, economico e turistico, teso a realizzare un dinamico laboratorio territoriale ove particolare rilevanza assumono le tradizioni, i vecchi mestieri, le risorse territoriali e culturali conosciute o abbandonate.
    Sei sono le aree di studio individuate; per ognuna di queste sono state create mappe culturali che censiscono le risorse ambientali, paesaggistiche, storiche, artistiche, archeologiche, architettoniche, antropologiche ed economiche e individuati percorsi pedonali e paesaggistici di valorizzazione, recupero e salvaguardia del territorio.
    I progetti più rilevanti delle diverse aree sono:
    Area 1 (Umbertide) “Il sentiero dei vecchi mulini ad acqua” e il progetto” i giochi al fiume”.
    Area 2 (Parlesca – Solfagnano – Rancolfo – La Bruna – Civitella Bertazzone – Morleschio) la” Riscoperta del mestiere del Barcaiolo”, con visita ai luoghi di attracco.”
    Area 3 (Ponte Pattoli – Montelabate Ramazzano – Villa Pitlgnano – Ponte Felcino”) Bosco Didattico”, un progetto di valorizzazione ambientale dedicato alla conoscenza del mondo vegetale e “Intrecciamo i fili, “un progetto di valorizzazione di archeologia industriale dell’Ex lanificio.
    Area 4 (Civitella d’Arna – Ripa – Pianello – Colombella – Piccione – Fratticìola S. – Sant’Egidio) insieme ad Area 6 (San Martino in Campo – San Martino in Colle – Santa Maria Rossa – Sant’Andrea d’Agliano) “Percorso sulle orme dei banditi e briganti” con escursioni e animazione teatrali e il percorso “Dal fiume alla collina tra ex minire e dipinti” alla scoperta dei monumenti del territorio.
    Area 5 (Perugia – Pretola – P. Valleceppi – Parco Santa Margherita – Ponte San Giovanni – Collestrada) “La raccolta di legna sul fiume Tevere praticata dagli uncinatori” , il percorso “Sentiero delle lavandaie” e le attività legate alla “Brigata Pretolana”, gruppo di canto popolare di tradizione orale.
    Area 2, insieme ad Area 5, progetti dedicati ai mestieri scomparsi e dimenticati.

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    Mappa Ecomuseo del Tevere

    Ecomuseo del Tevere – Via Tagliamento, 50 – Perugia – Tipo: Ecomuseo Apertura: Tel: 334 5347998 – Fax: E-mail: ecomuseodeltevere@gmail.com L’Ecomuseo del Tevere copre un territorio di quasi trecento chilometri quadrati esteso tra Perugia e i comuni limitrofi di Umbertide e Torgiano, lungo il percorso del Tevere e dei suoi affluenti. Si tratta di un…

  • Antico frantoio dell’olio – Costacciaro: informazioni pratiche e mappa tematica

    Antico frantoio dell’olio – Via Massarelli – 6021 Costacciaro
    Tipo: Museo

    Apertura:

    Tel: – Fax:

    E-mail: info.segreteria@comunecostacciaro.it | info@comunecostacciaro.it

    L’Antico frantoio dell’olio di Costacciaro si trova nel centro storico della città, in via Massarelli all’interno di un antico locale recentemente ristrutturato. Il luogo merita una visita in quanto ripropone tutte le fasi della lavorazione dell’oliva partendo dalla molitura fino alla spremitura e raccolta dell’olio. Il frantoio, databile al XVII-XVIII secolo, è stato in attività fino a non molti anni fa, quando apparteneva al signor Carlo Bartoletti. Si tratta del più grande ed antico frantoio oleario dell’area; è importante testimonianza della coltura dell’ulivo, largamente diffusa, già nel XV secolo, nel ducato dei Montefeltro. Fin dalle origini il frantoio venne chiamato “Il Montano”. Il termine deriva forse dal latino “molendium” che significa appunto mulino, attraverso una serie di trasformazioni linguistiche. La struttura si compone di una macina per la pigiatura e la spremitura delle olive e di una poderosa trave in legno di quercia, alla quale è ancorato un contrappeso in pietra. Nel travone in quercia si notano ancora incise le astine con le quali veniva contata la quantità d’oliva arrivata, o quella d’olio ricavata dalla spremitura delle olive, mentre, in un cassetto del Montano stesso, si trova ancora il vecchio blocchetto d’appunti sul quale si segnalavano le entrate e le uscite del frantoio.

    http://www.comunecostacciaro.it/storia.htm

    Mappa Antico frantoio dell’olio

    Antico frantoio dell’olio – Via Massarelli – 6021 Costacciaro Tipo: Museo Apertura: Tel: – Fax: E-mail: info.segreteria@comunecostacciaro.it | info@comunecostacciaro.it L’Antico frantoio dell’olio di Costacciaro si trova nel centro storico della città, in via Massarelli all’interno di un antico locale recentemente ristrutturato. Il luogo merita una visita in quanto ripropone tutte le fasi della lavorazione dell’oliva…

  • Centro di documentazione Baronio Vincenzi – Museo delle Mummie di Borgo Cerreto – Cerreto di Spoleto: informazioni pratiche e mappa tematica

    Centro di documentazione Baronio Vincenzi – Museo delle Mummie di Borgo Cerreto – via della Torre – 6041 Cerreto di Spoleto
    Tipo: Museo

    Apertura:

    Tel: – Fax:

    E-mail: info@dimensionenatura.net

    Il Centro di documentazione “Baronio Vincenzi” intende essere un polo scientifico e culturale che approfondisce la vita e le opere del medico e chirurgo attivo a Cerreto di Spoleto tra la fine del Cinquecento e i primi anni del Seicento e, allo stesso tempo, espone una consistente raccolta di reperti antropologici. Ospitato all’interno dell’ex chiesa cinquecentesca dei SS. Gesù e Maria, è articolato in tre sezioni principali: una sala polivalente a livello stradale, due sale espositive per i reperti antropologici nei locali delle cripte e un laboratorio di studio e ricerca nel livello più basso dell’edificio. Vi sono ventitré mummie di uomini, donne e bambini, con uno stato di conservazione diversificato che va dalla completa mummificazione, riscontrata in otto individui, alla mummificazione parziale, per sette individui, fino alla totale scheletrizzazione riscontrata in otto corpi. L’analisi dei corpi rinvenuti insieme all’indagine paleopatologica ha permesso, inoltre, di diagnosticare casi di malattie che colpirono la popolazione locale tra il XVIII e la metà del XIX secolo. Di estremo interesse per la storia della chirurgia cranica nell’Umbria di fine Rinascimento è la presenza di un cranio appartenente ad un maschio giovane-adulto di circa 20-25 anni, con trapanazione e lunga sopravvivenza.

    Mappa Centro di documentazione Baronio Vincenzi – Museo delle Mummie di Borgo Cerreto

    Centro di documentazione Baronio Vincenzi – Museo delle Mummie di Borgo Cerreto – via della Torre – 6041 Cerreto di Spoleto Tipo: Museo Apertura: Tel: – Fax: E-mail: info@dimensionenatura.net Il Centro di documentazione “Baronio Vincenzi” intende essere un polo scientifico e culturale che approfondisce la vita e le opere del medico e chirurgo attivo a…

  • Museo della civiltà contadina – Todi: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo della civiltà contadina – Località Pian di Porto – Bodoglie Alte – 6059 Todi
    Tipo: Museo

    Apertura:

    Tel: 075 8989402 – Fax: 075 8989402

    E-mail:

    Il museo si trova a Bodoglie Alte, a pochi chilometri dal centro di Todi.
    Visitabile dal 1987, il Museo di Bodoglie è sorto grazie all’iniziativa di Tersilio Foglietti, ex mezzadro, e poi imprenditore nel settore dei mobili, che ha riversato la sua esperienza di contadino in una trentennale, appassionata ricerca di utensili, attrezzi e macchinari in grado di rappresentare la più tipica civiltà rurale umbra.
    Il Museo occupa gli spazi di una costruzione un tempo adibita a fienile, secondo una suddivisione tematica che riflette la tipica distribuzione degli ambienti di una casa contadina.Il Museo occupa gli spazi di una costruzione un tempo adibita a fienile, secondo una suddivisione tematica che riflette la tipica distribuzione degli ambienti di una casa contadina.

    Il percorso prende avvio dalla cucina, che ospita l’insaccatrice – tradizionale utensile per la lavorazione delle salsicce –, il lavandino, la “madia” per impastare il pane e la “battilarda”, un tagliere che serviva a tritare il lardo, poi utilizzato per insaporire i cibi e persino per la preparazione del sapone.
    Nella camera da letto sono stati collocati un letto, con un materasso riempito di foglie di granturco, il “prete” che serviva a scaldarlo e il “girello” per i bambini. Accanto a quest’ultima, la sala dedicata alle attività di tessitura e filatura ospita un pregevole telaio ligneo perfettamente conservato.
    La sala più ampia raccoglie attrezzi per il lavoro dei campi e per le attività artigianali: gli ingegnosi aratri “voltaorecchio” (così definiti perché in grado di rivoltare la terra a destra o a sinistra, a seconda delle necessità, rispetto alla direzione di avanzamento), le selezionatrici e le macine per il grano, nonché utensili da falegname e da “ciabattino”. Vi sono inoltre sistemate numerose “misure” agricole come il sacco, lo staio per prodotti grezzi (olive, cereali), la coppa, il boccale, la foglietta per i prodotti lavorati (olio, farina).
    Nell’aia antistante la struttura, numerosi trattori, tra cui un Ford del 1917 e uno marca Fiat del 1918, testimoniano il passaggio da un’agricoltura condotta con sistemi manuali ad una di tipo meccanizzato.

    Mappa Museo della civiltà contadina

    Museo della civiltà contadina – Località Pian di Porto – Bodoglie Alte – 6059 Todi Tipo: Museo Apertura: Tel: 075 8989402 – Fax: 075 8989402 E-mail: Il museo si trova a Bodoglie Alte, a pochi chilometri dal centro di Todi. Visitabile dal 1987, il Museo di Bodoglie è sorto grazie all’iniziativa di Tersilio Foglietti, ex…

  • Teatro Nuovo – Spoleto: informazioni pratiche e mappa tematica

    Teatro Nuovo – Via Filitteria – 6049 Spoleto
    Tipo: Teatro

    Apertura:

    Tel: – Fax: 0743 218641

    E-mail:

    Il teatro Nuovo di Spoleto sorge nel centro storico della città.
    Il Comune ne deliberò la costruzione il 13 febbraio 1846, ritenendo il “Teatro antico angusto, sordo e indecente”. I lavori si protrassero per quasi un ventennio e gli stessi spoletini cercarono di accelerarne il completamento dando fuoco al Teatro Nobile, l’attuale Caio Melisso. Il teatro fu solennemente inaugurato il 3 agosto 1864. Si tratta di un edificio caratterizzato da una pianta a ferro di cavallo sviluppata su quattro ordini di palchi.
    Il progetto complessivo del teatro Nuovo è opera di Ireneo Aleandri, autore anche dello Sferisterio di Macerata e dei teatri di Ascoli e di San Severino. Luigi Masella fu invece incaricato di realizzare le decorazioni a stucco, le pitture della sala ed il sipario. Il pittore romano Carlo Bazzani eseguì il comodino, Pietro Recanatini dipinse le scene a carattere storico, mentre Eugenio Venier si occupò della messa in opera di tutto il macchinario.
    Il rallentamento dei lavori fu dovuto anche ad una questione legale sull’esecuzione del sipario, che fu infine affidato al bergamasco Francesco Colghetti. Nel frattempo, da Parigi arrivava il bozzetto del grandioso lampadario dorato e veniva ordinato l’orologio per l’arco scenico. Si procedeva infine all’esecuzione degli stucchi sulla facciata e dei medaglioni con le effigi dei maestri di musica che veniva affidata allo scultore Biagioli.

    http://www.comunespoleto.gov.it

    Mappa Teatro Nuovo

    Teatro Nuovo – Via Filitteria – 6049 Spoleto Tipo: Teatro Apertura: Tel: – Fax: 0743 218641 E-mail: Il teatro Nuovo di Spoleto sorge nel centro storico della città. Il Comune ne deliberò la costruzione il 13 febbraio 1846, ritenendo il “Teatro antico angusto, sordo e indecente”. I lavori si protrassero per quasi un ventennio e…

  • Museo della Civiltà contadina “I cassetti della memoria” – Campello sul Clitunno: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo della Civiltà contadina “I cassetti della memoria” – Via Don Nicola Landi – La Bianca – 6042 Campello sul Clitunno
    Tipo: Museo

    Apertura:

    Tel: 0743 271946 – Fax:

    E-mail:

    Il museo etnografico della Civiltà contadina “I cassetti della memoria” ha il compito di raccogliere, conservare e valorizzare le testimonianze degli usi e costumi del territo­rio, come un vero e proprio centro di cultura e di ricerca. Si propone, infatti, di appro­fondire i vari aspetti che costi­tuiscono le tradizioni popola­ri: socialità, lavoro, rito, vita quotidiana dell’Umbria cen­trale. La collezione, iniziata nel 1997, comprende oltre mille reperti, ognuno dei quali dotato di una completa scheda scientifica volta ad illustrarne le principali caratteristiche e disponibile sia su supporto informatico che cartaceo, per il visitatore interessato ad una conoscenza più approfondita. Tuttora viva e incessante è la ricerca di nuovo materiale.

    Il museo è situato al piano nobile del suggestivo palazzo Casagrande, una costruzione della fine del XVIII secolo, realizzata su progetto del grande architetto neoclassico Giu­seppe Valadier e collocata proprio nel centro di Campello sul Clitunno, di cui rappresenta un’opera di grande valore storico ed artistico.

    Ogni sezione del museo per­mette al visitatore di cogliere, oltre alla dimensione materia­le, anche l’aspetto simbolico e rituale che gli oggetti di uso quotidiano assumevano nella vita dell’uomo: credenze, pre­giudizi, superstizioni, riti, im­maginazione e fantasia, che hanno sempre accompagnato il lavoro nei campi. L’allesti­mento è stato realizzato in modo da collocare ciascun oggetto all’interno di cicli tematici: ogni strumento di la­voro rivive così la propria sto­ria, perfettamente ambientato nei luoghi dove veniva normalmente usato.

    http://www.comune.campello.pg.it/Mediacenter/FE/CategoriaMedia.aspx?idc=193&explicit=SI

    Mappa Museo della Civiltà contadina “I cassetti della memoria”

    Museo della Civiltà contadina “I cassetti della memoria” – Via Don Nicola Landi – La Bianca – 6042 Campello sul Clitunno Tipo: Museo Apertura: Tel: 0743 271946 – Fax: E-mail: Il museo etnografico della Civiltà contadina “I cassetti della memoria” ha il compito di raccogliere, conservare e valorizzare le testimonianze degli usi e costumi del…

  • Museo Paleontologico “Luigi Boldrini” di Pietrafitta – Piegaro: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo Paleontologico “Luigi Boldrini” di Pietrafitta – Località Pietrafitta – 6066 Piegaro
    Tipo: Museo

    Apertura:

    Tel: 075 839356 – Fax:

    E-mail:

    Il museo è momentaneamente chiuso.
    Nella struttura, realizzata appositamente e che consta di oltre 3000 metri quadrati, è esposta una delle maggiori raccolte a livello europeo di reperti fossili di mammiferi, rettili, anfibi e insetti risalenti al Pleistocene inferiore (1,6 – 1,4 milioni di anni fa). I resti dei mammiferi di grandi dimensioni sono esposti nelle culle (così vengono chiamati i nuclei che contengono i fossili nella giacitura di scavo), contornate da un allestimento pensato in modo comunicativo e didattico. I reperti sono stati restaurati solo in parte e si continuerà a farlo anche a museo aperto, dal momento che è previsto un laboratorio di restauro al suo interno. I fossili provengono da un grande giacimento di lignite che si trova a breve distanza dal museo e l’intitolazione del museo ricorda il dipendente della miniera che per primo raccolse e salvò dalla distruzione l’importante scoperta. L’attività mineraria sviluppatasi nel Bacino di Pietrafitta, con il suo bagaglio di “archeologia industriale”, intesa non solo come storia delle opere e dei macchinari utilizzati dall’industria, ma soprattutto come vicende di quanti hanno lavorato nella miniera e quindi storia sociale di un particolare ambito industriale e geografico, costituisce un ulteriore elemento a riconferma dell’importanza culturale dell’area.

    Mappa Museo Paleontologico “Luigi Boldrini” di Pietrafitta

    Museo Paleontologico “Luigi Boldrini” di Pietrafitta – Località Pietrafitta – 6066 Piegaro Tipo: Museo Apertura: Tel: 075 839356 – Fax: E-mail: Il museo è momentaneamente chiuso. Nella struttura, realizzata appositamente e che consta di oltre 3000 metri quadrati, è esposta una delle maggiori raccolte a livello europeo di reperti fossili di mammiferi, rettili, anfibi e…