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Categoria: Umbria

Informazioni geografiche e turistiche della regione Umbria

  • Cisterne romane – Amelia: informazioni pratiche e mappa tematica

    Cisterne romane – Piazza Matteotti – 5022 Amelia
    Tipo: Museo

    Apertura: Dal venerdì alla domenica, festivi e prefestivi 10.30-13.00 16.00-18.00

    Tel: 0744 978120 – Fax:

    E-mail: amelia@sistemamuseo.it

    Le cisterne sono situate sotto l’attuale piazza Matteotti, corrispondente alla piazza pubblica di età romana (forum), all’estremità settentrionale dell’abitato di Amelia. Si tratta del principale monumento di ingegneria idraulica progettato in epoca romana, che il visitatore potrà esplorare attraverso un suggestivo percorso nell’Amelia sotterranea, alla scoperta del patrimonio culturale ipogeo. L’imponente costruzione è stata realizzata tra II e I secolo a.C., quando Amelia fu elevata a rango di municipio e dotata di una serie di infrastrutture funzionali (mura, terrazzamenti, strade). Composta da un grande ambiente rettangolare (57,50 x 19,60 metri) suddiviso in dieci vani paralleli coperti con volte a botte (alti in media 5,70 metri) scavati nella roccia calcarea e successivamente rivestiti internamente da una muratura in opera incerta, è caratterizzata da un nucleo in cementizio e da un paramento di pietre sbozzate incastonate nel nucleo. Eccezionale è lo stato di conservazione, con ancora in situ tutti i componenti fondamentali per il funzionamento dell’intero complesso, che comprendono il sistema di adduzione dell’acqua, il dispositivo interno di regolazione del livello massimo dell’acqua e il sistema di svuotamento della cisterna.
    Le cisterne sono parte del circuito museale cittadino insieme a Palazzo Petrignani, al museo Civico Archeologico e Pinacoteca “Edilberto Rosa” e alla Torre dodecagonale.

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    Mappa Cisterne romane

  • Castello Bufalini – San Giustino: informazioni pratiche e mappa tematica

    Castello Bufalini – Via Largo Cruciani – 6016 San Giustino
    Tipo: Museo

    Apertura: Sabato, domenica e festivi 10:00-13:00 15:30-18:30

    Tel: 075 856115 – Fax:

    E-mail: sbsac-umb@beniculturali.it

    Castello Bufalini nasce come fortilizio militare della famiglia ghibellina dei Dotti di Sansepolcro. In seguito alla battaglia di Anghiari, nel 1440, il fortilizio militare divenne avamposto militare a difesa del territorio di Città di Castello e venne distrutto sul finire del secolo XV per ordine della Repubblica Fiorentina. Passato di proprietà nel 1487 a Niccolò di Manno Bufalini, vennero intrapresi lavori di ricostruzione su progetto dell’architetto romano Mariano Savelli e su indicazioni di Giovanni e Camillo Vitelli, uomini d’armi ed esperti in architettura militare. Assunse l’aspetto di una fortezza, a pianta quadrata irregolare con quattro torri agli angoli, di cui una di maggiori dimensioni, la torre maestra; un ampio fossato con acqua la circondava. La storia dell’edificio è legata indissolubilmente a quella della famiglia Bufalini, che vantava personaggi affermatisi in ambito ecclesiastico, letterario e giuridico. A partire dagli anni trenta del XVI secolo, la fortezza fu trasformata in residenza nobiliare rispondente a precise esigenze artistiche, sociali e culturali, secondo la volontà di Giulio I e del fratello, l’Abate Ventura Bufalini. Benché sia stato l’interno a subire maggiori modifiche, con la creazione di ampie sale distribuite attorno ad un cortile con due lati porticati, risale a quel periodo l’inserimento in facciata del loggiato e l’ingresso monumentale in posizione centrale. Dall’esterno rimase ben visibile l’originaria struttura militare dell’edificio. Il progetto del palazzo fu opera dell’architetto fiorentino della cerchia dei Sangallo Giovanni di Alesso, detto Nanni Unghero, ma i lavori furono ultimati con l’intervento del Vignola attorno al 1560. Durante l’ultimo decennio del XVII secolo e i primi anni del XVIII, il palazzo fu ristrutturato secondo il progetto dell’architetto-pittore tifernate Giovanni Ventura Borghesi, come amena villa di campagna con giardino all’italiana. L’edificio si arricchì nel XVIII secolo di pregevoli opere d’arte di gusto tardo barocco, tra le quali cicli pittorici e decorativi su affresco e tela, volti anche a celebrare i Bufalini divenuti marchesi. Nel luglio del 1989 Castello Bufalini è stato acquisito dal demanio dello Stato, un raro esempio di dimora storica signorile pressoché integra, che conserva gran parte del suo arredo formatosi dal XVI al XIX secolo con una collezione di dipinti provenienti dal palazzo Bufalini di Città di Castello. Attualmente l’intero complesso è allestito, dipinti, mobilio, tappezzerie, maioliche e vari busti di epoca romana, secondo il gusto della dimora nobiliare. Nel percorso di visita si possono ammirare: la Sala degli Dei Pagani e Sala di Prometeo con affreschi di Cristofano Gherardi; il Loggiato; la Sala della Credenza, con le vetrine che custodiscono i preziosi servizi da tavola in ceramica e la cristalleria; la Sala da Pranzo; il Salotto: la Sala del Trono con tele raffiguranti scene dal Vecchio Testamento e dall’Orlando Furioso dell’Ariosto; la Galleria dei Ritratti; la Sala degli Stucchi; la Camera del Cardinale Giovanni Ottavio Bufalini, con la bellissima culla. Il Giardino è un tipico esempio di giardino all’italiana che si presenta oggi nella forma voluta nel XVIII secolo: spiccano per particolare bellezza il roseto, la galleria vegetale detta voltabotte, il cosiddetto “paradiso” ed il labirinto.

    http://www.castellobufalini.beniculturali.it/index.php?lang=it

    Mappa Castello Bufalini

  • Teatro Civico – Norcia: informazioni pratiche e mappa tematica

    Teatro Civico – Piazza San Benedetto – 6046 Norcia
    Tipo: Teatro

    Apertura: Apertura su richiesta

    Tel: 0743 828711/0114 – Fax: 0743 824480

    E-mail: servizisociali@comune.norcia.pg.it

    Il teatro è attualmente chiuso al pubblico a seguito dei recenti eventi sismici.

    Il teatro si trova all’interno del centro storico di Norcia, a pochi passi da corso Sertorio, in piazza Vittorio Veneto. Il teatro venne realizzato nel 1876 su progetto del perugino Domenico Mollajoli e si componeva di una sala a ferro di cavallo sulla quale si affacciavano tre ordini di palchi e una loggia. L’inaugurazione avvenne il 15 agosto 1876 con Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi; per affrontare le spese l’amministrazione comunale deliberò di assumere un prestito di 15.000 lire. Il sipario venne realizzato dal veneziano G. Zasso e aveva per soggetto Quinto Sertorio in una battaglia in Africa. Lo stabile subì restauri nel 1950 ma soltanto due anni dopo venne distrutto dall’incendio in cui perì anche il sipario. Dopo lunghi restauri, conclusi nel 1995, il teatro è tornato a nuova vita ed è perfettamente funzionale. Presso l’Archivio Storico Comunale di Norcia è possibile consultare importanti documenti, piante e disegni relativi alle differenti fasi costruttive del teatro.

    http://www.comune.norcia.pg.it

    Mappa Teatro Civico

  • Villa Franchetti “La Montesca” – Città di Castello: informazioni pratiche e mappa tematica

    Villa Franchetti “La Montesca” – Via della Montesca – 6012 Città di Castello
    Tipo: Villa

    Apertura: TUTTI I GIORNI 9:00-18:30

    Tel: 075 8522185 – Fax: 075 8521610

    E-mail: info@montesca.it

    La Montesca è stata l’aristocratica residenza estiva che i baroni Leopoldo e Giulio Franchetti fecero erigere, nella seconda metà dell’Ottocento, sul versante digradante del monte Arnato, su progetto dell’architetto fiorentino Giuseppe Boccini. La villa domina da una posizione panoramica il corso superiore del Tevere e Città di Castello: il paesaggio tipico della Valtiberina, con i dolci colli, la piana coltivata e i boschi incornicia questo esempio di villa ottocentesca, ispirata al Rinascimento e al Manierismo.
    La villa si compone in tre corpi: quello centrale a tre piani affiancato da due laterali sporgenti più alti, a modo di torre, in virtù del piano loggiato coperto da un tetto pronunciato , alla maniera fiorentina. Ogni facciata è scandita da portale ad arco dell’ingresso, dagli archi del portico e da finestre a bugne di pietra serena. Elegante l’interno della villa, ricco di sale sontuose con pitture e sculture di Clemente Marini, Giovanni Panti, Ernesto Bellanti e Antonio Passaglia.
    Il complesso comprende anche la casa del guardiano, la limonaia, la foresteria e la scuola Montessori. Proprio a Villa “La Montesca”, nel 1901, nacque la scuola elementare gratuita per i figli dei contadini, il luogo in cui mosse i primi passi l’esperienza educativa di Maria Montessori, chiamata da Alice Franchetti Hallgarten, statunitense moglie del senatore Leopoldo Franchetti, donna colta dotata di illuminato spirito filantropico.
    Sul davanti si apre l’ampio giardino con vasca centrale. Il parco all’inglese, un vero e proprio orto botanico, è ricco di varietà di essenze provenienti dall’America.
    La villa, di proprietà della Regione Umbria, ha mantenuto la sua vocazione educativa. Ospita infatti un centro di formazione e di ricerca.

    http://www.montesca.it

    Mappa Villa Franchetti “La Montesca”

  • Villa Faina – San Venanzo: informazioni pratiche e mappa tematica

    Villa Faina – Piazza Roma – 5010 San Venanzo
    Tipo: Villa

    Apertura: Parco/Giardino: sempre aperti al pubblico tutti i giorni

    Tel: 075 875123 – Fax: 075 875407

    E-mail: sanvenanzo@virgilio.it

    In posizione elevata, all’interno di un esteso parco pubblico, villa Faina sorge nel centro dell’abitato di San Venanzo. Il nucleo originale della villa, costruito da un palazzo di epoca medievale, faceva parte integrante del borgo fortificato di San Venanzo e già nel 1830 apparteneva alla famiglia dei conti Faina, discendenza che proprio in quel periodo iniziò la sua opera di acquisizione di terreni e d edifici allo scopo di realizzare una grande fattoria. L’ultima trasformazione risale alla fine dell’Ottocento e conferisce al complesso l’aspetto attuale.
    Il palazzo dopo la costruzione della più tarda ala della serra, che si protende verso il tessutourbano circostante, acquisisce un impianto a L. Il corpo principale si eleva su tre piani ed è caratterizzato sia dal portale bugnato in cotto sia dalle alte aperture circolari incassate in cornici quadrate. Il piano nobile è riconoscibile dalle alte finestre con parapetto in ghisa che sul retro divengono più ampie e cadenzate da robusti pilastri. Il trait d’union che lega tute le facciate consiste nella presenza di una ricca decorazione costituita d a cornici, modanature e fregi in laterizio che potrebbero e ssere ricondotti all’opera degli scultori perugini Raffaele Angeletti e Francesco Biscarini.
    All’interno la villa è decorata sontuosamente come dimostrano il salone delle feste, la sala da pranzo, la galleria e il salottino celeste.
    Il parco non poteva non risentire del fatto che la villa sorge sui resti di un castello medievale di cui restano tratti di mura.
    Dal 1962 la villa è proprietà del Comune ed è sede del Consiglio comunale e di un centro congressi. Il parco è il punto di riferimento in occasione di feste popolari ed eventi enogastronomici e culturali

    Mappa Villa Faina

  • Villa Redenta – Spoleto: informazioni pratiche e mappa tematica

    Villa Redenta – – 6049 Spoleto
    Tipo: Villa

    Apertura: Villa sempre aperta;
    Parco/Giardino sempre aperti

    Tel: 0743 224936 – Fax: 743202399

    E-mail: info@villaredenta.com

    Il complesso suburbano di Villa Redenta si trova a nord di Spoleto, in un’area trasformata dall’espansione urbanistica del secondo dopoguerra, facilmente raggiungibile dal centro città e immerso in uno splendido parco, attualmente pubblico.
    E’ la famiglia Orsini a far costruire la dimora nel XVII secolo, su un edificio romano, di cui si conservano alcuni resti. La proprietà passa poi ai Locatelli da Cesena, cui si deve l’attuale fisionomia della villa (a cura probabilmente dell’architetto Pietro Ferrari) con aggiustamenti tra il Settecento e i primi dell’Ottocento, allorquando la Redenta confluisce tra i beni dei Marignoli che ne modificano le pertinenze, conferendo al verde l’aspetto attuale. Ceduta temporaneamente a Papa Leone XII, nel ritornare di proprietà Marignoli, acquisisce il nome di “Redenta”. Attualmente la villa è di proprietà della Provincia di Perugia, con la fattoria adibita ad ostello e le scuderie adibite a sala multifunzionale.
    La struttura principale è costituita dal blocco rettangolare che si affaccia direttamente sulla strada prolungato ai lati del muro di cinta formato dagli annessi. La centralità del prospetto è messa in evidenza dal portone d’ingresso, ad arco sormontato da balconcino su mensole in pietra, della facciata principale su due piani. Alla facciata opposta, quella che dà sul parco e si sviluppa su tre piani, è conferita maggiore importanza dalla presenza delle due torri quadrate agli angoli e del portico a tre archi con muratura bugnata, a piano terra. In sommità, il palazzo è impreziosito dall’importante cornicione a mensole sporgente, elemento decorativo che si ripete anche sulle due torri. All’interno, notevoli sono l’atrio decorato con figure di soldati napoleonici e ritratti marmorei dei Papi ospitati nella villa e le sale dai soffitti affrescati e a cassettoni decorati.
    Ai lati della villa, il complesso è completato sia dell’edificio a ferro di cavallo dai caratteri settecenteschi che ospita la cappella e si affaccia sul giardino segreto, sia, al lato opposto, dalla “coffee house” in stile tardo rococò, con a seguire il tempietto dorico, la fattorie e le scuderie. Assialità e simmetria sono le caratteristiche distintive del parco. All’asse della villa corrispondono sia la grande vasca con l’obelisco centrale sia, più in fondo, il tempietto neoclassico. E’ attorno alla vasca che si apre il vasto parterre erboso incorniciato da siepi di bosso e alloro. Accanto al tempietto si apre il parco di lecci, dove si trova la fontana rupestre, il laghetto, la meridiana, la ghiacciaia, un vascone ovale e pavimentazione romana in cotto.

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    Mappa Villa Redenta

  • Laboratorio di Cultura Fotografica – ex Forno Bassini – Città della Pieve: informazioni pratiche e mappa tematica

    Laboratorio di Cultura Fotografica – ex Forno Bassini – Via Francesco Melosio 20-26 – 6062 Città della Pieve
    Tipo: Archeologia industriale

    Apertura: Domenica 10:00-13:00 | Giovedì, venerdì, sabato 10:00 – 13:00 e 15:30 – 19:30

    Tel: 05782992202 | 3284659381 – Fax:

    E-mail: info@fotografiacittadellapieve.it

    Il Laboratorio di Cultura Fotografica di Città della Pieve nasce all’interno di un vecchio forno appartenuto per generazioni alla famiglia Bassini. Grazie al restauro conservativo eseguito su progetto dell’architetto Firouz Galdo, i locali oggi ospitano: uno spazio per le mostre fotografiche; una biblioteca tematica di circa 600 volumi; una sala corsi attrezzata e capace di ospitare circa 30 persone; una camera oscura per stampa analogica e digitale; una sala di posa; un archivio fotografico che conserva la produzione di Attilio Maria Navarra e degli artisti che collaborano con il Laboratorio.

    Dal 15 dicembre 2017 il Forno – Laboratorio è un luogo di aggregazione, consultazione ed incontri impegnato a valorizzare il patrimonio storico-artistico ed identitario del territorio.

    La proposta didattica del Forno-Laboratorio include due mostre ogni anno, un calendario di attività ed eventi per la fotografia e per il territorio. Il Laboratorio ha ospitato un’esposizione di Maurizio Galimberti “Surrealisme Perugino”, che ha realizzato dei mosaici con delle Polaroid sugli affreschi del Perugino conservati a Città della Pieve ed a Panicale; la mostra “Ritratti e memorie pievesi nelle fotografie di Paola Agosti e nelle interviste di Mario Gianni”; l’esposizione Dimora teatro di Silvia Camporesi. Il materiale delle mostre temporanee del Laboratorio è ora conservato e catalogato nell’archivio fotografico aperto alla consultazione.

    http://www.fotografiacittadellapieve.it

    Mappa Laboratorio di Cultura Fotografica – ex Forno Bassini

  • Museo Civico – Lugnano in Teverina: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo Civico – Via Umberto I – 5020 Lugnano in Teverina
    Tipo: Museo

    Apertura: Domenica 10:30-12:30 17:00-19:00

    Tel: 344 0450841 | 347 6595375 – Fax:

    E-mail: gianluca.filiberti@comune.lugnanointeverina.tr.it

    Il Museo ha sede nella struttura denominata “Ex Fabbrica” di Lugnano in Teverina, piccolo borgo dell’Umbria sud-occidentale affacciato sulla bassa valle del Tevere. Consiste di due sezioni: Archeologica e Mostra permanente della Grande Guerra 1915-18. La sezione archeologica rappresenta l’occasione per conoscere gli aspetti di vita quotidiana e di organizzazione del lavoro riemersi nella sontuosa villa di Poggio Gramignano abitata da ricchi cittadini romani. Vi sono esposti i materiali recuperati dagli scavi della villa romana, sorta nella seconda metà del I secolo a.C. presso il Tevere, a valle del borgo medievale. Accanto alle vetrine introduttive, che illustrano la geologia del sito e le caratteristiche dei materiali da costruzione impiegati nella villa, sono sistemati gli oggetti provenienti dal settore residenziale, riccamente decorato con mosaici ed affreschi policromi. Messa in luce da indagini archeologiche svolte tra il 1988 e il 1992, la villa fu abbondata nel II secolo d.C. e nel corso del V secolo alcuni dei suoi ambienti furono utilizzati a scopo cimiteriale. La sezione storica contiene una collezione di cimeli e documenti relativi alla memoria della Prima Guerra mondiale. La visita alla collezione civica può essere arricchita con quella al palazzo Pennone e alla collegiata di Santa Maria Assunta, eretta nel XII secolo nel centro del paese.

    http://www.lugnanomuseocivico.blogspot.it

    Mappa Museo Civico

  • Cisterne romane – Todi: informazioni pratiche e mappa tematica

    Cisterne romane – Via del Monte – 6059 Todi
    Tipo: Area archeologica | Museo

    Apertura: Dal lunedì al venerdì 10:00-13:00 14:00-19:00 | Sabato e domenica 09:00-19:00 | Tutti i giorni 09:00-21:00

    Tel: 848 004 000 – Fax:

    E-mail: iat.todi@coopculture.it

    Le cisterne si trovano sotto la Piazza del Popolo, corrispondente all’area pubblica di età romana (forum), dove oggi affacciano i principali edifici pubblici e religiosi di Todi. Rappresenta il principale monumento di ingegneria idraulica della città progettato in epoca romana, che il visitatore potrà esplorare attraverso un suggestivo percorso nella Todi sotterranea, alla scoperta del patrimonio culturale ipogeo. Il complesso monumentale è costituito da due cisterne gemelle. Quella orientale si estende lungo palazzo del Capitano (sede del museo – pinacoteca) e sotto il palazzo dei Priori; la seconda cisterna, parallela alla prima, si sviluppa sotto il tratto iniziale di via del Monte per poi proseguire sotto via della valle Inferiore e via Mazzini. Analoghe per struttura e dimensione, hanno una pianta rettangolare (50x8m) suddivisa internamente da dodici ambienti comunicanti. Quest’opera di ingegneria idraulica, che serviva a rifornire di acqua il colle, forma il ricco patrimonio sotterraneo della città, costituito da una fitta rete di pozzi, gallerie e cisterne di ogni epoca. Coeve alla sistemazione della piazza forense, subirono un primo intervento di restauro databile all’inizio del II secolo d.C.

    http://www.coopculture.it

    Mappa Cisterne romane

  • Nobile Collegio del Cambio – Perugia: informazioni pratiche e mappa tematica

    Nobile Collegio del Cambio – Corso Vannucci – 6121 Perugia
    Tipo: Museo

    Apertura: Dal lunedì al sabato 09:00-12:30 14:30-17:30 | Domenica e festivi 09:00-13:00

    Tel: 075 5728599 – Fax:

    E-mail: info@collegiodelcambio.it

    Costruito tra 1452 e 1457 entro l’ala nuova di palazzo dei Priori, fu la sede della corporazione dei cambiatori di moneta. Dalla sala dei Legisti, con tribunale sulla parete di fondo e stalli lignei laterali intagliati e intarsiati da Gian Pietro Zuccari, si accede alla sala delle Udienze, destinata alle riunioni e al ricevimento del pubblico. La metà della parete destra è occupata dal tribunale e dai banconi realizzati da Domenico Tasso, mentre le pareti ospitano un ciclo di affreschi realizzato di Pietro Vannucci detto il Perugino tra il 1498 e il 1500. Ispirato ad un programma iconografico dell’umanista perugino Francesco Maturanzio, raffigura Figure mitologiche (volta), Personaggi illustri della storia greca e romana, Arti liberali, Sibille e profeti (pareti destra e sinistra) e la Trasfigurazione di Cristo e il Presepe (parete di fondo). Da qui si accede alla cappella di San Giovanni Battista, con affreschi di Giannicola di Paolo.

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    Mappa Nobile Collegio del Cambio