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Categoria: Umbria

Informazioni geografiche e turistiche della regione Umbria

  • Museo della Maiolica a lustro “Torre di Porta Romana” – Gubbio: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo della Maiolica a lustro “Torre di Porta Romana” – Via Dante – 6024 Gubbio
    Tipo: Museo

    Apertura: Dal venerdì alla domenica e festivi 10:00-13:00 15:00-18:00

    Tel: 075 9221199 | 348 2437723 – Fax: 075 9221199

    E-mail: museoportaromana@gmail.com

    La raccolta è collocata al primo piano della torre medievale di Porta Romana, nei pressi della chiesa di Sant’Agostino di Gubbio. La torre era posta a difesa di uno degli antichi ingressi della città. Il museo ripercorre le differenti fasi della tradizionale produzione di ceramica a lustro e conserva importanti esemplari di Mastro Giorgio Andreoli. In continuità con l’importante tradizione ceramica locale, la collezione comprende opere che vanno dal XVI secolo agli anni ’50 del Novecento. Tra queste, il piatto con Sant’Antonio da Padova, datato 1531 e firmato, sia davanti che dietro, da Mastro Giorgio Andreoli. Attivo a Gubbio tra il 1495 ed il 1555, fu tra i primi esecutori in Italia del lustro, particolare tecnica proveniente dal mondo islamico che dona alla superficie riflessi iridescenti dalle tonalità rubino -peculiare della produzione eugubina- giallo, verde e oro. Tra gli arredi della torre medievale figura una vasta e autentica raccolta di vedute e carte geografiche del territorio di Gubbio stampate tra il Cinquecento e l’Ottocento.

    http://www.museoportaromana.it

    Mappa Museo della Maiolica a lustro “Torre di Porta Romana”

  • Museo Regionale della Ceramica – Deruta: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo Regionale della Ceramica – Largo San Francesco – 6053 Deruta
    Tipo: Museo

    Apertura: Da Martedì a Domenica 10:00-13:00 15:00-18:00

    Tel: 075 9711000 – Fax: 075 9711000

    E-mail: deruta@sistemamuseo.it

    Istituito nel 1898 da un gruppo di notabili locali, il museo è, nella sua tipologia, il più antico in Italia. Dal 1998 è ospitato nel trecentesco convento di San Francesco, interamente restaurato. Gli spazi espositivi coprono una superficie complessiva di 1700 mq suddivisa in 1200 di percorso e 500 destinata ai depositi. Al piano terra sono inoltre periodicamente allestite delle mostre temporanee ed una biblioteca specialistica in storia della ceramica, che contiene più di 1400 volumi. Il percorso si articola in quattordici sale, distribuite su tre livelli, e in un grande ambiente, adibito a deposito di materiali ceramici, attrezzato anche per attività di studio. Oltre ad una sezione archeologica, che offre un esemplificativo panorama delle principali produzioni di epoca antica in Italia e Grecia, il museo documenta in modo sistematico la produzione locale dal periodo medievale al Novecento. Di un certo interesse è la sezione della maiolica a lustro, tecnica che rese particolarmente famose le botteghe derutesi nel Cinquecento, nonché quella riguardante la produzione compendiaria del XVII secolo, caratterizzata da complessità decorativa e cromatica. Sezioni tematiche sono quelle dedicate alle ceramiche da farmacia, ricomposte nell’originale arredo di un’antica spezieria, ai cinquecenteschi pavimenti in maiolica e al nucleo di targhe votive, spesso ispirate a quelle del vicino santuario della Madonna dei Bagni. La peculiarità che rende unico il museo è la presenza di una torre metallica di quattro piani comunicante su tutti i livelli con l’edificio dell’ex convento; si tratta di un’ imponente struttura riservata ai depositi, accessibile al pubblico e debitamente attrezzata per attività di studio.
    Dal 2013 il percorso comprende anche l’area archeologica delle Fornaci di San Salvatore raggiungibile dal museo mediante un corridoio sotterraneo. Oltre ad un tratto delle mura medievali della fine del Duecento, al suo interno sono visibili una serie di ambienti pertinenti ad un impianto produttivo, attivo tra la fine del Duecento e gli inizi del Settecento.

    http://www.museoceramicadideruta.it
    www.umbriaterremusei.it

    Mappa Museo Regionale della Ceramica

  • Oratorio del Crocifisso – Foligno: informazioni pratiche e mappa tematica

    Oratorio del Crocifisso – via Largo Frezzi – 6034 Foligno
    Tipo: Chiesa | Museo

    Apertura: sabato e domenica 10:00-13:00/16:00-19:00

    Tel: 0742 330584 – Fax: 0742 330599

    E-mail: museotrinci@comune.foligno.pg.it

    L’Oratorio, di proprietà del Comune di Foligno dal 2002, è situato al termine dell’attuale via Gramsci (largo Federico Frezzi) e si trova tra Palazzo Candiotti e la parte absidale dell’ex chiesa di S.Domenico. E’ una struttura la cui parte iniziale risale al secolo XVII ed è stata costruita in tre diversi periodi dalla omonima Confraternita del Crocefisso. E’ costituita da un’unica aula, che nasconde al suo interno una straordinaria ricchezza non rilevabile all’esterno, da una sacrestia, mentre sul fianco sinistro si eleva il campanile in pietra sbozzata nella parte inferiore e muratura in laterizio a vista nella cella. L’aula è strutturalmente distinguibile in tre parti che corrispondono ai tre diversi periodi costruttivi: la prima, vicina all’ingresso, con soffitto a cassettoni lignei sospeso alla copertura, terminata probabilmente alla fine del 1500; una seconda zona nella parte centrale, coperta con una cupola, realizzata nel 1643 a seguito di una decisione della confraternita di ampliare la chiesa. Infine la parte terminale, al di sopra dell’altare, coperta da una volta a botte lunettata a pianta rettangolare, i cui lavori avviati nel 1702 durarono circa un decennio.

    Durante i lavori di restauro è emerso un affresco attribuito al francese Noel Quillerier che risale al 1626 e raffigura il culto di Sant’Elena. Va evidenziato che tra le opere umbre conosciute del pittore questo sembrerebbe essere il primo dipinto eseguito con la tecnica ad affresco.

    L’edificio è una chiesa consacrata e pertanto la sua destinazione principale è quella di luogo sacro dove si esercita il pubblico culto.

    http://www.museifoligno.it

    Mappa Oratorio del Crocifisso

  • Collezione Burri – Palazzo Albizzini – Città di Castello: informazioni pratiche e mappa tematica

    Collezione Burri – Palazzo Albizzini – Via Albizzini – 6012 Città di Castello
    Tipo: Museo | Palazzo

    Apertura: Dal martedì al venerdì 10:00-13:00 14:30-18:30 | Sabato, domenica e festivi 10:30-18:30

    Tel: 075 8554649 – Fax: 075 8559848

    E-mail: museo@fondazioneburri.org

    Il museo ha sede in palazzo Albizzini, nel centro storico di Città di Castello. Il palazzo, del XV secolo, ha sobria architettura rinascimentale di ascendenza fiorentina. Della famiglia Albizzini si ha notizia fin dal XIV secolo, i suoi componenti sono stati protagonisti di rilievo nelle vicende storiche della città. Sul loro altare, all’interno della chiesa di San Francesco, era lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, oggi a Brera. Importante museo di arte contemporanea, è aperto al pubblico dal 1981 e comprende 150 opere dell’artista (1915-1995) datate dal 1948 al 1985 suddivise in pittura, scultura, grafica e scenografia, ordinate cronologicamente da lui stesso in venti sale. L’esposizione, articolata su due piani, ripercorre interamente la vicenda artistica di Burri dagli esordi fino alle più complesse opere astratte dove la materia, spesso lacera e sofferente, diventa opera d’arte a se stante. L’attenzione verso i mutamenti naturali o indotti direttamente dall’artista su alcuni dei materiali usati come Catrami, Sacchi, Legni, Ferri, Plastiche, ne ricorda la formazione scientifica – Burri si laureò in medicina nel 1940. Molto interessanti anche i bozzetti per le scenografie teatrali; nel 1975 firmò le scene e i costumi per un’edizione del Tristano e Isotta di Wagner allestita per il Teatro Regio di Torino, la Fenice di Venezia e l’Opera di Roma. Le opere di grandi dimensioni, suddivise per cicli, sono esposte presso gli Ex Seccatoi del Tabacco.

    http://www.fondazioneburri.org

    Mappa Collezione Burri – Palazzo Albizzini

  • Pozzo della Cava – Orvieto: informazioni pratiche e mappa tematica

    Pozzo della Cava – Via della Cava – 5018 Orvieto
    Tipo: Museo

    Apertura: Dal martedì alla domenica e giorni festivi 09:00-20:00

    Tel: 0763 342373 – Fax: 0763 341029

    E-mail: info@pozzodellacava.it

    Il complesso, con ingresso in via della Cava, si snoda sotto il quartiere più antico di Orvieto.

    Articolato in nove sotterranei è ricco di ritrovamenti etruschi, medioevali e rinascimentali, riportati alla luce solo recentemente, dopo quasi quattro secoli di abbandono.

    Il profondo pozzo, da cui l’intero sito prende il nome, fu fatto scavare, utilizzando un preesistente pozzetto etrusco, da papa Clemente VII che, rifugiatosi ad Orvieto nel 1527, ne ordinò la realizzazione per poter attingere acqua sorgiva in caso di assedio. La sua struttura presenta due parti accorpate: una a sezione circolare l’altra, più piccola e risalente al V-VI secolo a.C., rettangolare. Accanto al pozzo è possibile seguitare il percorso con la visita di una cisterna etrusca, alcuni butti, una cantina medioevale e resti di antiche tombe rupestri. Interessanti anche alcuni locali usati nel Medioevo e Rinascimento per produrre ceramica.
    Nel periodo natalizio, nella cavità del pozzo viene realizzato un suggestivo presepe il cui allestimento, diverso ogni anno, è sempre notevole nell’esecuzione artistica e nell’ambientazione storica.

    http://www.pozzodellacava.it

    Mappa Pozzo della Cava

  • Complesso museale di San Francesco – Montone: informazioni pratiche e mappa tematica

    Complesso museale di San Francesco – Via San Francesco – 6014 Montone
    Tipo: Museo

    Apertura: Venerdì, sabato e domenica 10:30-13:00 16:00-18:30

    Tel: 075 9306535 – Fax: 075 9306535

    E-mail: montone@sistemamuseo.it

    Il complesso museale di San Francesco è costituito dal Museo Civico di San Francesco. Allestito nel convento e nella chiesa di San Francesco, si trova al centro di Montone, alla fine di una strada gradinata che da piazza Fortebracci, centro del paese, arriva a via San Francesco, nel rione Borgo Vecchio. Il museo, inaugurato nel 1995, è dotato di opere pittoriche di notevole pregio. Nella chiesa gotica che lo ospita, risalente al XIV secolo, sono stati ricollocati, in parte, gli arredi originali, mentre gli annessi spazi conventuali sono stati predisposti per ospitare tutta la collezione storico-artistica. Entrando in chiesa si noterà subito il bel portale intarsiato opera di Bencivenni da Mercatello, 1514. Interessanti, anche se di frammentaria conservazione, gli affreschi absidali del ferrarese Antonio Alberti. Commissionato nel terzo decennio del Quattrocento dal famoso condottiero Braccio Fortebracci, conte di Montone, il ciclo è la più importante testimonianza della cultura cortese di Braccio. Oltre agli stalli del coro, finemente intarsiati, sulla parete di sinistra è conservato l’altare votivo della famiglia Fortebracci con un affresco raffigurante Sant’Antonio da Padova tra Santi del perugino Bartolomeo Caporali. Sempre di quest’artista è il gonfalone della Madonna della Misericordia in mostra al museo. Tra le opere esposte di maggior pregio c’è, sicuramente, il gruppo ligneo della Deposizione, proveniente dalla Pieve di San Gregorio e datato XIII secolo. Oltre ad alcuni dipinti di artisti del XVI e XVII secolo, una consistente raccolta di tessuti e oreficeria sacra completa la raccolta.

    https://www.sistemamuseo.it/ita/2/musei/29/montone-umbria-museo-civico-di-san-francesco/

    Mappa Complesso museale di San Francesco

  • Museo del Monastero delle Orsoline – Calvi dell’Umbria: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo del Monastero delle Orsoline – Via Daniele Radici – 5032 Calvi dell’Umbria
    Tipo: Museo

    Apertura: Domenica e festivi 11:00-13:00 16:00-19:00 | Sabato 16:00-19:00

    Tel: 0744 710428 – Fax: 0744 710159

    E-mail: peciarolo@sistemamuseo.it | info@comunecalvidellumbria.tr.it | callcenter@sistemamueo.it

    Il museo si trova all’interno del centro storico di Calvi dell’Umbria, ultimo comune a sud della regione, alle pendici del monte San Pancrazio. Aperto nel 2002, ha sede all’interno del complesso monastico delle Orsoline. La struttura, considerevole esempio di architettura italiana del XVIII secolo, nasce dall’accorpamento del seicentesco palazzo Ferrini con due chiese, unificate da una monumentale facciata progettata a partire dal 1739 da Ferdinando Fuga. Al celebre architetto si deve anche la porzione di edificio appositamente costruita ad uso del monastero. La collezione è costituita da opere databili tra il XVI e il XVIII secolo provenienti dalle demaniazioni postunitarie e dallo stesso monastero. Vi si leggono influenze dell’arte romana e abruzzese, a conferma della particolare collocazione di Calvi a confine fra Umbria, alto Lazio e Abruzzo. Sono visitabili anche gli ambienti storici del monastero come le cucine, il lavatoio, la spezieria, l’area cimiteriale, la cripta, l’orto e il giardino. Nel 2012 il Museo è stato riallestito per ospitare una prestigiosa collezione di opere pervenute per donazione da parte della famiglia romana Chiomenti-Vassalli. La collezione è costituita da oltre 100 opere, pittoriche e scultoree, di autori quali Pieter Bruegel il Giovane, Guido Reni, Furini, Batoni, Magnasco, Voet, Petruccio Perugino.
    I quattro capolavori della collezione sono: “La fuga di Enea da Troia” di Pompeo Batoni, siglata e datata 1755, in cui i bagliori del fuoco modellano sapientemente le figure rappresentate; la tela di Pieter Brueghel il Giovane raffigurante “La parabola dei ciechi” databile al primo quarto del XVII secolo, in cui viene rappresentata la parabola evangelica dell’accecamento reinterpretata in chiave contemporanea nel contesto delle lotte religiose tra cattolici e protestanti; “La Maddalena Penitente”, dipinta da Guido Reni tra il 1634 ed il 1635, una donna dallo sguardo sensuale che colpisce per la bellezza del suo incarnato; infine, l’”Andromeda” di Francesco Furini, realizzata a fine carriera negli anni 30 e 40 del Seicento, in cui il pittore unisce l’interesse per il disegno di derivazione classica ad una eccezionale sensibilità coloristica che predilige i toni sfumati e perlacei.
    Parte integrante del percorso museale è anche la chiesa di Sant’Antonio Abate che ospita un monumentale presepe composto da trenta sculture in terracotta policroma realizzato nel 1546 dagli abruzzesi Giovanni e Raffaele da Montereale.

    https://www.sistemamuseo.it/ita/2/musei/8/calvi-dellumbria-umbria-museo-del-monastero-delle-orsoline-di-calvi-dellumbria_collezione-chiomenti-vassalli/

    Mappa Museo del Monastero delle Orsoline

  • Complesso museale di San Francesco – Montefalco: informazioni pratiche e mappa tematica

    Complesso museale di San Francesco – Via Ringhiera Umbra – 6036 Montefalco
    Tipo: Museo

    Apertura: Tutti i giorni 10:30-18:00

    Tel: 0742 379598 – Fax: 0742 379598

    E-mail: montefalco@sistemamuseo.it

    Il museo civico di San Francesco si trova a pochi passi dalla piazza centrale di Montefalco. Il borgo medievale, famoso per la pregiata produzione vitivinicola ed in splendida posizione panoramica, domina l’intera Valle Umbra da Perugia a Spoleto. Il percorso museale si articola all’interno dell’ex chiesa di San Francesco, costruita tra il 1335 e il 1338, e negli ambienti storici dell’annesso convento. L’aspetto attuale della chiesa risale essenzialmente al XV secolo quando i francescani ne promossero la completa ristrutturazione. Il museo ha sede dal 1990 nella chiesa di San Francesco e negli ambienti dell’annesso convento. Costruita tra il 1335 e il 1338, la chiesa ospitò un cantiere pittorico di notevole importanza, soprattutto per la presenza di Benozzo Gozzoli, autore delle decorazioni della cappella di San Girolamo e di quelle dell’abside. Le Storie della vita di san Francesco (1452), dodici scene disposte su tre registri, sono tra i più importanti cicli rinascimentali conservati, secondo in ordine di importanza dopo quello giottesco di Assisi. Alla decorazione delle cappelle laterali lavorarono Jacopo Vincioli, Giovanni di Corraduccio, Ascensidonio Spacca, mentre l’affresco nella controfacciata con l’Annunciazione con Eterno in gloria tra angeli e Natività è opera del 1503 di Pietro Vannucci detto il Perugino. Dipinti, sculture, tessuti e altri oggetti provenienti da luoghi diversi della città e del territorio hanno trovato posto nella galleria allestita in alcuni locali dell’ex convento. Oltre ad un consistente nucleo di opere del montefalchese Francesco Melanzio, la pinacoteca custodisce affreschi staccati e lavori della cerchia dell’Alunno e di Antoniazzo Romano. Nella cripta sono stati riuniti reperti archeologici e altri frammenti lapidei di varie epoche, tra cui, di particolare interesse, una statua di Ercole, di età classica e incerta provenienza. Dal 2006 sono aperti al pubblico nuovi spazi sotterranei utilizzati per esposizioni temporanee; durante i lavori di recupero sono riemerse le antiche cantine del convento francescano, oggi visitabili.

    http://www.museodimontefalco.it

    Mappa Complesso museale di San Francesco

  • Collezione Burri – Ex seccatoi del tabacco – Città di Castello: informazioni pratiche e mappa tematica

    Collezione Burri – Ex seccatoi del tabacco – Via Pierucci – 6012 Città di Castello
    Tipo: Museo

    Apertura: Dal martedì al venerdì 10:00-13:00 14:30-18:30 | Sabato, domenica e festivi 10:30-18:30

    Tel: 075 8554649 – Fax: 075 8559848

    E-mail: museo@fondazioneburri.org

    Gli Ex seccatoi del Tabacco, sede della Collezione Burri insieme a palazzo Albizzini, si trovano nella periferia meridionale di Città di Castello. La collezione è stata aperta al pubblico nel luglio del 1990, a seguito dell’acquisizione e ristrutturazione dei capannoni industriali utilizzati fino agli anni ’60 per l’essiccazione del tabacco tropicale. Importante museo di arte contemporanea, di circa 7.500 mq, è interamente dedicato alle opere di Alberto Burri (1915-1995). L’artista, di fama internazionale nato a Città di Castello, ha curato direttamente l’allestimento interno attraverso un sapiente riuso degli spazi industriali. Lui stesso ha deciso di collocare nei padiglioni i cicli di grandi dimensioni realizzati dal 1970 al 1993.
    Gli spazi esterni sono caratterizzati da alcune monumentali sculture: Grande Ferro Sestante, Grande Ferro K e Ferro U.
    Da marzo 2017 il museo si è arricchito di una nuova sezione museale permanente: l’Opera Grafica completa di Alberto Burri. La nuova sezione accoglie e propone l’intero repertorio grafico e di multipli dell’artista, consistente in oltre duecento opere. Si tratta di un importante aspetto della produzione del Maestro, che a volte precorre, a volte segue e in altri casi è coeva con le sue opere maggiori e pone in evidenza anche la sua straordinaria manualità e attitudine alla sperimentazione costante.
    Il 12 marzo 2018, è stata inaugurata l’area multimediale documentaria “Burri Documenta””che ripercorre la vita di Alberto Burri (1915 – 1995) attraverso materiali originali, inviti, cataloghi, lettere, monografie, testi critici, fotografie, video e film in tre sezioni: A Area Proiezioni, B Area Interattiva, C Sale Cinema.

    http://www.fondazioneburri.org

    Mappa Collezione Burri – Ex seccatoi del tabacco

  • Museo del vetro – Piegaro: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo del vetro – via Garibaldi, 20 – 6066 Piegaro
    Tipo: Museo

    Apertura: Dal martedì alla domenica 10:00-13:00 15:00-18:00

    Tel: 075 8358525 | 366 9576262 – Fax: 075 8358525

    E-mail: museodelvetro@comune.piegaro.pg.it

    Il Museo del vetro di Piegaro è allestito all’interno dell’antica fabbrica del vetro risalente ai primi dell’Ottocento, posta nel centro storico del paese e ristrutturata mantenendo inalterata l’architettura e la disposizione dei locali. Costituisce uno dei pochi esempi conservati in Italia di strutture pre-industriali per la lavorazione del vetro. In esposizione i manufatti vetrari qui prodotti nel corso dei secoli: da bicchieri, bottiglie e caraffe finemente lavorati a mano (alcuni dei quali con decorazioni in oro zecchino) a damigiane e fiaschi impagliati che hanno caratterizzato nel tempo la produzione della fabbrica. Il percorso di visita segue quello dell’antico ciclo produttivo, dall’arrivo delle materie prime al prodotto finito, passando per le fasi della fusione del vetro e della lavorazione, manuale (per soffiatura) e successivamente semiautomatica. Le due sale del piano principale, che conservano le pareti annerite dal fumo, si sviluppano intorno ai resti del forno fusorio. Il piano seminterrato, in antico principalmente destinato a magazzino per materie prime e prodotti finiti, conserva la rete di cunicoli per la circolazione del calore al di sotto del forno. Al centro dell’ambiente, un’imponente colata di vetro verde, qui convogliato in occasione dello spegnimento definitivo della fornace, avvenuto nel 1968. Grazie al ricco apparato illustrativo multimediale, vengono approfonditi gli aspetti tecnici della produzione del vetro, dall’antichità all’epoca contemporanea, e la storia di Piegaro e del suo territorio, da sempre strettamente legata a quella delle vetrerie. Alcuni interessanti documenti del XIII-XIV secolo testimoniano che nella vetreria di Piegaro venivano realizzate lastre di vetro e tessere musive utilizzate per le vetrate ed i mosaici del Duomo di Orvieto.

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    Mappa Museo del vetro