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Categoria: Umbria Cultura

  • Villaggio di Nera Montoro – Narni: informazioni pratiche e mappa tematica

    Villaggio di Nera Montoro – Strada del Villaggio – 5035 Narni
    Tipo: Archeologia industriale | Villaggio operaio

    Apertura:

    Tel: – Fax:

    E-mail:

    Il villaggio operaio è posto su un colle a una quota intermedia tra l’area industrializzata e l’abitato di Montoro e rappresenta un mondo a sé stante immerso nel verde. Vi si accede mediante un’apposita strada che si inserisce sulla Narni-Orte all’altezza dell’ingresso dello stabilimento. Il villaggio sorse per far fronte alla necessità da parte della Terni Società per l’Industria e l’Elettricità di disponibilità fissa, in loco, della manodopera impegnata nello stabilimento elettrochimico di Nera Montoro. Così nel 1930 venne avviata la costruzione del villaggio, ultimato nel 1931. Complessivamente comprendeva 14 costruzioni residenziali, per un totale di 41 appartamenti e tre edifici per i servizi. Nel 1937 venne aggiunta la chiesa e da allora non ha subito modificazioni sostanziali fino all’ultimo quarto del ‘900, quando il complesso è stato inglobato a nord da un insediamento per lo più di edilizia minore che complica la lettura visiva dell’insieme dell’intervento edilizio originario. Il complesso presentava un carattere agreste, in accordo con una filosofia padronale che voleva che l’operaio vivesse in campagna ma nei pressi dello stabilimento, in modo da poter integrare il reddito con i prodotti della terra. Come in altre esperienze italiane le unità abitative si presentavano come villette. Avevano ingresso autonomo, erano circondate da un’area verde di pertinenza con orto e lavatoio delimitata da una recinzione e mostravano una certa cura formale, benché frutto di tecniche semplici e dunque economiche, come fasce intonacate di diversa intensità e ornamentazione plastica prodotta in serie. Notevole risultava la piscina, manifesto delle molteplici possibilità di impiego del cemento armato (trampolino) e applicazione della produzione industriale in serie all’industrial design (panchine e recinzioni sagomate). Purtroppo molti degli elementi che caratterizzavano e uniformavano il complesso sono stati pesantemente compromessi dagli interventi di ammodernamento degli immobili operati nel corso del tempo per lo più dai singoli proprietari.

    Mappa Villaggio di Nera Montoro

    Villaggio di Nera Montoro – Strada del Villaggio – 5035 Narni Tipo: Archeologia industriale | Villaggio operaio Apertura: Tel: – Fax: E-mail: Il villaggio operaio è posto su un colle a una quota intermedia tra l’area industrializzata e l’abitato di Montoro e rappresenta un mondo a sé stante immerso nel verde. Vi si accede mediante…

  • Fornace di laterizi di Morgnano – Spoleto: informazioni pratiche e mappa tematica

    Fornace di laterizi di Morgnano – Frazione S. Croce – 6049 Spoleto
    Tipo: Archeologia industriale | Cava/miniera | Fornace | Impianto industriale

    Apertura:

    Tel: – Fax:

    E-mail:

    Il complesso industriale era sistemato in posizione collinare in ambiente rurale e interessava un’area di circa 7.300 mq e 12 corpidi fabbrica.

    La Fornace di Morgnano fu costruita agli inizi del ‘900 per volontà della società Terni, concessionaria del bacino lignifero di Spoleto (concentrato nelle località di Morgnano e di Sant’Angelo di Mercole), per aumentare la redditività delle miniere e razionalizzarne lo sfruttamento. Infatti le operazioni di vaglio della lignite immediatamente successive alla sua estrazione comportavano una perdita di polvere di lignite, che veniva impiegata nella fabbrica di laterizi come combustibile. Inoltre le argille che provenivano dalle gallerie sterili della miniera venivano usate come materia prima. I laterizi erano prodotti ad uso interno della stessa società Terni (miniere, opere idrauliche e centrali) e il resto venduto in zona. La chiusura delle miniere nel 1961 per la scarsa competitività della lignite sul mercato del combustibile causò anche la fine delle attività della fornace. Il sito industriale riprese la sua attività pochi mesi più tardi con la Società Industre Laterizi Spoletine, produttrice di materiali da costruzione. Il sito nel 1977 fu acquistato da Giovanni Petrini che vi istallò una fabbrica di confezioni di maglieria intima. Nei primi anni ’80 la famiglia Petroni ha ristrutturato il nucleo centrale della fornace,”reimpiegandolo nelle attività produttive fino alla chiusura nel 2012.

    Mappa Fornace di laterizi di Morgnano

    Fornace di laterizi di Morgnano – Frazione S. Croce – 6049 Spoleto Tipo: Archeologia industriale | Cava/miniera | Fornace | Impianto industriale Apertura: Tel: – Fax: E-mail: Il complesso industriale era sistemato in posizione collinare in ambiente rurale e interessava un’area di circa 7.300 mq e 12 corpidi fabbrica. La Fornace di Morgnano fu costruita…

  • Teatro Clitunno – Trevi: informazioni pratiche e mappa tematica

    Teatro Clitunno – Piazza del teatro – 6039 Trevi
    Tipo: Teatro

    Apertura:

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    E-mail:

    Il teatro Clitunno sorge nell’omonima piazza all’interno centro storico di Trevi.
    Il teatro merita sicuramente una visita sia per l’eleganza delle decorazioni interne, eseguite su disegno di Domenico Bruschi e per il sipario, dello stesso artista, sia per le rappresentazioni che periodicamente vi vengono allestite all’interno.
    L’attuale teatro Clitunno di Trevi venne costruito, su progetto di Domenico Mollaioli, in sostituzione dell’ormai impraticabile vecchio teatro Clitunno, ospitato all’interno del palazzo comunale fin dal XVII secolo.
    I lavori iniziarono nel 1874 e vennero portati a termine con i fondi forniti dal comune cittadino e dai privati, che si assicuravano così per la propria famiglia un palchetto privato durante gli spettacoli.
    Il sipario, firmato e datato 1877, venne dipinto dal pittore Domenico Bruschi e rappresenta l’Imperatore Caligola che offre sacrifici al dio Clitunno.
    Sui suoi disegni furono eseguite anche le decorazioni del soffitto, delle impalcate e del boccascena. Finalmente, nel 1877, l’edificio poté essere inaugurato con la rappresentazione della “Maria di Rohan” di Donizetti.
    Per circa un secolo il teatro Clitunno è stato il centro delle attività culturali, ricreative e sociali fino a quando, nel 1955, con leggere modifiche, è stato trasformato in cinema.
    Da qui iniziò un lento declino delle sale cinematografiche che venne tuttavia fermato dal complessivo progetto di recupero dell’edificio portato avanti, negli anni tra il 1987 ed il 1993, dal Comune di Trevi.
    Dal punto di vista architettonico il grazioso teatro è strutturato in due ordini di ordini di palchi con un loggione per una capienza complessiva di 220 spettatori.

    Mappa Teatro Clitunno

    Teatro Clitunno – Piazza del teatro – 6039 Trevi Tipo: Teatro Apertura: Tel: – Fax: E-mail: Il teatro Clitunno sorge nell’omonima piazza all’interno centro storico di Trevi. Il teatro merita sicuramente una visita sia per l’eleganza delle decorazioni interne, eseguite su disegno di Domenico Bruschi e per il sipario, dello stesso artista, sia per le…

  • Teatro La Sapienza – Perugia: informazioni pratiche e mappa tematica

    Teatro La Sapienza – Via della Sapienza – 6121 Perugia
    Tipo: Teatro

    Apertura:

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    Nella seconda metà del `700, fra i nove teatri perugini, quello della Sapienza Vecchia assunse nome e ruolo di Teatro Nazionale dell’Accademia di Belle Lettere ed Arti, distinguendosi per un nutrito repertorio annuale di opere italiane e straniere, in musica e in prosa.
    Ospitato nel monumentale edificio della Sapienza (1362, primo collegio universitario in Italia), ospitò forse la prima recita del piccolo Carlo Goldoni – al seguito del padre, medico d’una nobile famiglia perugina – nei panni di Mirandolina. Nella prima metà dell”800 fu ristrutturato, con l’erezione di un nuovo fabbricato sul lato settentrionale, per ospitare l’ampio palcoscenico il cui apparato scenotecnico riproduceva, in piccolo, la tipologia di grandi teatri lirici come La Scala di Milano.
    Fu costruita un’elegante galleria ed approntato un impianto d’illuminazione a gas. Per la decorazione della sala e della contigua Sala Rossa furono chiamati i pittori perugini Lemmo Rossi Scotti e Matteo Tassi.

    Mappa Teatro La Sapienza

    Teatro La Sapienza – Via della Sapienza – 6121 Perugia Tipo: Teatro Apertura: Tel: – Fax: E-mail: Nella seconda metà del `700, fra i nove teatri perugini, quello della Sapienza Vecchia assunse nome e ruolo di Teatro Nazionale dell’Accademia di Belle Lettere ed Arti, distinguendosi per un nutrito repertorio annuale di opere italiane e straniere,…

  • Castello di Alviano – Alviano: informazioni pratiche e mappa tematica

    Castello di Alviano – Piazza Bartolomeo d’Alviano – 5020 Alviano
    Tipo: Edificio

    Apertura:

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    E-mail:

    Il castello situato su un’altura alla sinistra del Tevere, tra Orvieto ed Amelia, è all’origine dello sviluppo del nucleo urbano del Comune di Alviano. La costruzione del castello segue la morfologia del luogo che ne determina una forma trapezoidale. Si sviluppa su tre piani, più attico, ed è circondato da una cinta muraria con quattro torri d’angolo. All’ingresso del castello il leone della gogna e una testa di medusa, posti sulla facciata, stanno a simboleggiare il feudo degli Alviano. Il castello infatti fu voluto dal conte Offredo nel 996, capostipite dalla famiglia Alviano, famiglia che assunse sul territorio cariche sempre più importanti e tenne il castello fino al 1308, quando fu cacciata dai ghibellini amerini. Il maniero ritornò in possesso della famiglia grazie a Francesco d’Alviano che ne fece la propria residenza, ma venne distrutto dai Chiaravalle e la sua ricostruzione, avvenuta nel 1495, si deve al figlio Bartolomeo. La nuova struttura venne edificata come una sontuosa residenza baronale, con alcune sale decorate da Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone. Essendo Bartolomeo un architetto militare, si premunì di equipaggiare la struttura di corpi di difesa nei punti strategici, seguendo le regole dell’architettura militare ideata da Leon Battista Alberti. Nel 1500 il figlio Bernardino, esperto fonditore, trasformò la fortezza in una fonderia di cannoni tra le più importanti dell’Umbria. Per mancanza di eredi maschi, nel 1543, gli Alviano persero il feudo e cambiarono il loro nome in Liviani. Da quel momento il castello ha perso la sua importanza militare e da allora ha avuto diversi proprietari, partendo dal marchese Raimondy di Genova per diventare, nel Seicento, di proprietà di donna Olimpia Maidalchini, sposa di Panfilio Pamphilj, ed infine, per discendenza, nel 1816 fu ereditata dal principe don Andrea II Doria Pamphilj Landi. La fortezza è in puro stile rinascimentale caratterizzata dal bel cortile interno con doppio loggiato su cui affacciano numerosi ambienti di pregio. Tra questi la cappella di San Francesco con una serie di affreschi del Seicento, di buona fattura, che possono essere considerati come una sorta di memoria visiva della storia di Alviano. Nella cappella è raffigurato anche il miracolo di san Francesco e le rondini, avvenuto nel 1212 proprio ad Alviano “…si puose a predicare comandando prima alle rondini che cantavano che tenessero silenzio…” (Fioretti), è presente anche il volto di Donna Olimpia, la committente di quegli affreschi. Ancora oggi il castello, sapientemente restaurato, è il fulcro della vita cittadina: il piano nobile ospita il municipio; al piano terra si trova il Centro di Documentazione audiovisiva sull’Oasi di Alviano, oltre a un centro convegni moderno e attrezzato; nei sotterranei vi sono mostre permanenti di arte moderna e il museo della Civiltà Contadina, che conta oltre mille oggetti. Di recente, proprio in onore del suo antico padrone, il castello è diventato sede del Centro studi sui Capitani di Ventura.

    Mappa Castello di Alviano

    Castello di Alviano – Piazza Bartolomeo d’Alviano – 5020 Alviano Tipo: Edificio Apertura: Tel: – Fax: E-mail: Il castello situato su un’altura alla sinistra del Tevere, tra Orvieto ed Amelia, è all’origine dello sviluppo del nucleo urbano del Comune di Alviano. La costruzione del castello segue la morfologia del luogo che ne determina una forma…

  • Chiesa e Convento di S. Francesco – Montefalco: informazioni pratiche e mappa tematica

    Chiesa e Convento di S. Francesco – – 6036 Montefalco
    Tipo: Chiesa

    Apertura:

    Tel: – Fax:

    E-mail:

    Ubicata nel centro di Montefalco, nell’area compresa tra la vecchia cinta muraria e quella del 1328, in Via Ringhiera Umbra. La chiesa è stata edificata intorno al 1340 dai Frati Minori; in un periodo successivo, probabilmente tra la fine del Trecento e l’inizio del Quattrocento, furono aggiunte sei cappella sul lato destro. Intorno al 1585 sul lato sinistro della chiesa venne aperta una cappella per interessamento del ministro provinciale dei Frati Minori, Clemente Bontadosi, con un imponente prospetto costituito da due colonne in stile corinzio, con architrave decorato con girali e timpano triangolare spezzato. Nel 1876 l’architetto Francesco Salvati da Montefalco realizzò il rivestimento della facciata ed aprì la bifora sovrastante il portale; ulteriori restauri eseguiti nel 1889, portarono la demolizione degli altari barocchi e la rifazione delle capriate del tetto. Nel 1863 la chiesa diventò proprietà del Comune di Montefalco e nel 1895 fu adibita a Pinacoteca; gli interventi di restauro eseguiti alla fine del XX secolo hanno consentito la riapertura del Museo al pubblico. La facciata, rivestita in blocchi di pietra chiara, è sagomata a capanna e delimitata da due lesene; al centro si apre un portale ad arco acuto delimitato da due lesene che, poste su un alto basamento e coronate da capitelli con rosoncini, sono unite da una trabeazione di impronta classica con triglifi e metope, a sostegno di un timpano triangolare.Nella zona superiore è una bifora aperta nel 1876. L’interno si presenta con impianto a navata unica terminante con un’abside poligonale e due cappelle quadrate; sul lato destro si aprono sei cappelle intercomunicanti ed una sul lato sinistro. La copertura della nave è a capriate lignee, mentre le cappelle sono coperte con volta a crociera e l’abside ha cupola unghiata. La cupola della zona absidale è rinforzata da costoloni che terminano su peducci decorati con volti femminili, un volto di vescovo, un volto di frate, l’aquila e il leone; sulla parete centrale si apre una grande bifora a doppio ordine che dona luminosità all’ambiente. Anche le volte delle cappelle sono costolonate, ed i peducci dei costoloni hanno motivi fogliacei. Nella navata destra, nella prima campata, è la cappella di San Girolamo, affrescata tra il 1450 e il 1452 da Benozzo Gozzoli. Si tratta del primo grande ciclo di affreschi eseguiti autonomamente dal pittore fiorentino, allora trentenne, il quale per anni era stato collaboratore di Beato Angelico. Nella parete maggiore è un finto polittico raffigurante la Madonna col Bambino circondata dai Santi Antonio da Padova, Girolamo, Giovanni Battista e Ludovico da Tolosa; sopra Crocifissione e Santi e due episodi della vita di San Girolamo; nella volta i quattro Evangelisti e altre scene frammentarie della vita del Santo. Nel sottarco, Cristo benedicente e Angeli, San Bernardino da Siena, Santa Cenerina d’Alessandria, San Girolamo nel deserto e San Sebastiano. Nella seconda campata è la cappella di San Bernardino con affreschi di Jacopo Vincioli (1461). Sotto la terza campata è la cappella del Crocifisso che conserva un Crocifisso sagomato con la Vergine e San Giovanni Evangelista ai lati, e San Francesco ai piedi del Cristo opera del Maestro Espressionista di Santa Chiara. La quarta campata conserva la cappella dedicata all’Assunta con affreschi di Giovanni di Corraduccio e bottega. La quinta campata ha la cappella dedicata a Sant’Antonio Abate sempre con affreschi di Giovanni di Corraduccio e bottega e una tavola di Tiberio d’Assisi raffigurante la Madonna del Soccorso (1510). Dalla sesta campata attraverso una porta lignea realizzata nel 1610 si accede alla cappella dell’Annunciazione con affreschi di Giovanni di Corraduccio e bottega. L’abside destra conserva affreschi del Maestro dell’Abside di Montefalco; l’abside centrale poligonale è affrescata con Storie di San Francesco da Benozzo Gozzoli nel 1452. Nel sottarco sono San Francesco e i dodici Apostoli entra tondi, nella volta la gloria di San Francesco e i Santi Antonio da Padova, Chiara, Bernardino da Siena, Elisabetta di Ungheria e Ludovico da Tolosa. Alle pareti partendo dal basso a sinistra sono le storie della vita di San Francesco. Da notare poi in controfacciata, a destra del portale principale, la nicchia affrescata dal Perugino (1503) con la Natività sormontata da Annunciazione e Eterno Benedicente.

    Mappa Chiesa e Convento di S. Francesco

    Chiesa e Convento di S. Francesco – – 6036 Montefalco Tipo: Chiesa Apertura: Tel: – Fax: E-mail: Ubicata nel centro di Montefalco, nell’area compresa tra la vecchia cinta muraria e quella del 1328, in Via Ringhiera Umbra. La chiesa è stata edificata intorno al 1340 dai Frati Minori; in un periodo successivo, probabilmente tra la…

  • Archivio comunale di Paciano – Paciano: informazioni pratiche e mappa tematica

    Archivio comunale di Paciano – – 6060 Paciano
    Tipo: Archivio

    Apertura:

    Tel: – Fax:

    E-mail:

    Il Comune di Paciano ha conservato le carte da lui prodotte e quelle dei fondi delle opere pie, tranne quello dell’Opera Rossini, da tempo immemorabile nei locali del Palazzo comunale, esattamente “in un piccolo deposito idoneo contiguo alla sala consiliare” [1]; in seguito ha trasferito la totalità delle carte relative agli enti assistenziali di beneficenza operanti nel territorio comunale in un edificio di proprietà sito in via Nicola Danzetta 40 dove un tempo aveva sede la Camera del Lavoro. I lavori di ristrutturazione dell’attuale sede dell’archivio storico comunale hanno avuto inizio negli anni 1979-1980 e il trasferimento delle carte è avvenuto intorno al 1988 in occasione del riordinamento dell’archivio storico comunale, come ricordato nell’introduzione dell’inventario redatto a cura della cooperativa “Archivio – Civiltà”. Storia a parte ha avuto il fondo dell’Opera pia Tenente Rossini che è stato conservato nei locali del Palazzo Rossini fino all’acquisizione dell’edificio da parte del comune (effettuata intorno al 1979- 1980) e ai lavori di ristrutturazione avvenuti nel 1982; in quest’ultima occasione le carte del fondo furono trasferite anch’esse in municipio dove sono rimaste fino al 2006 quando furono traslocate nell’attuale sede di via Danzetta.
    Nessuna notizia certa si ha su eventuali incendi o dispersioni importanti avvenute nel corso degli anni a danno dell’archivio; vi sono stati solo episodi di infriltrazione di acqua i cui danni sono stati riscontrati infatti anche su alcuni documenti.

    Mappa Archivio comunale di Paciano

    Archivio comunale di Paciano – – 6060 Paciano Tipo: Archivio Apertura: Tel: – Fax: E-mail: Il Comune di Paciano ha conservato le carte da lui prodotte e quelle dei fondi delle opere pie, tranne quello dell’Opera Rossini, da tempo immemorabile nei locali del Palazzo comunale, esattamente “in un piccolo deposito idoneo contiguo alla sala consiliare”…

  • Archeologia arborea – Città di Castello: informazioni pratiche e mappa tematica

    Archeologia arborea – Vocabolo San Lorenzo, località Lerchi – 6012 Città di Castello
    Tipo: Museo

    Apertura:

    Tel: 335 6128439 – Fax:

    E-mail: archeo.arb@libero.it

    Con lo scopo della salvaguardia di alcune varietà di piante ed ecotipi della zona, nel corso di alcuni anni è stata costituita, nella piccola azienda agricola privata a San Lorenzo di Lerchi, Città di Castello, una ricca collezione di piante coltivate con i sistemi tradizionali del luogo e inserite in un paesaggio agricolo di grande bellezza e suggestione.

    http://www.archeologiaarborea.org

    Mappa Archeologia arborea

    Archeologia arborea – Vocabolo San Lorenzo, località Lerchi – 6012 Città di Castello Tipo: Museo Apertura: Tel: 335 6128439 – Fax: E-mail: archeo.arb@libero.it Con lo scopo della salvaguardia di alcune varietà di piante ed ecotipi della zona, nel corso di alcuni anni è stata costituita, nella piccola azienda agricola privata a San Lorenzo di Lerchi,…

  • Ecomuseo del Tevere – : informazioni pratiche e mappa tematica

    Ecomuseo del Tevere – Via Tagliamento, 50 – Perugia –
    Tipo: Ecomuseo

    Apertura:

    Tel: 334 5347998 – Fax:

    E-mail: ecomuseodeltevere@gmail.com

    L’Ecomuseo del Tevere copre un territorio di quasi trecento chilometri quadrati esteso tra Perugia e i comuni limitrofi di Umbertide e Torgiano, lungo il percorso del Tevere e dei suoi affluenti.
    Si tratta di un vero e proprio progetto di sviluppo socioculturale, economico e turistico, teso a realizzare un dinamico laboratorio territoriale ove particolare rilevanza assumono le tradizioni, i vecchi mestieri, le risorse territoriali e culturali conosciute o abbandonate.
    Sei sono le aree di studio individuate; per ognuna di queste sono state create mappe culturali che censiscono le risorse ambientali, paesaggistiche, storiche, artistiche, archeologiche, architettoniche, antropologiche ed economiche e individuati percorsi pedonali e paesaggistici di valorizzazione, recupero e salvaguardia del territorio.
    I progetti più rilevanti delle diverse aree sono:
    Area 1 (Umbertide) “Il sentiero dei vecchi mulini ad acqua” e il progetto” i giochi al fiume”.
    Area 2 (Parlesca – Solfagnano – Rancolfo – La Bruna – Civitella Bertazzone – Morleschio) la” Riscoperta del mestiere del Barcaiolo”, con visita ai luoghi di attracco.”
    Area 3 (Ponte Pattoli – Montelabate Ramazzano – Villa Pitlgnano – Ponte Felcino”) Bosco Didattico”, un progetto di valorizzazione ambientale dedicato alla conoscenza del mondo vegetale e “Intrecciamo i fili, “un progetto di valorizzazione di archeologia industriale dell’Ex lanificio.
    Area 4 (Civitella d’Arna – Ripa – Pianello – Colombella – Piccione – Fratticìola S. – Sant’Egidio) insieme ad Area 6 (San Martino in Campo – San Martino in Colle – Santa Maria Rossa – Sant’Andrea d’Agliano) “Percorso sulle orme dei banditi e briganti” con escursioni e animazione teatrali e il percorso “Dal fiume alla collina tra ex minire e dipinti” alla scoperta dei monumenti del territorio.
    Area 5 (Perugia – Pretola – P. Valleceppi – Parco Santa Margherita – Ponte San Giovanni – Collestrada) “La raccolta di legna sul fiume Tevere praticata dagli uncinatori” , il percorso “Sentiero delle lavandaie” e le attività legate alla “Brigata Pretolana”, gruppo di canto popolare di tradizione orale.
    Area 2, insieme ad Area 5, progetti dedicati ai mestieri scomparsi e dimenticati.

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    Mappa Ecomuseo del Tevere

    Ecomuseo del Tevere – Via Tagliamento, 50 – Perugia – Tipo: Ecomuseo Apertura: Tel: 334 5347998 – Fax: E-mail: ecomuseodeltevere@gmail.com L’Ecomuseo del Tevere copre un territorio di quasi trecento chilometri quadrati esteso tra Perugia e i comuni limitrofi di Umbertide e Torgiano, lungo il percorso del Tevere e dei suoi affluenti. Si tratta di un…

  • Antico frantoio dell’olio – Costacciaro: informazioni pratiche e mappa tematica

    Antico frantoio dell’olio – Via Massarelli – 6021 Costacciaro
    Tipo: Museo

    Apertura:

    Tel: – Fax:

    E-mail: info.segreteria@comunecostacciaro.it | info@comunecostacciaro.it

    L’Antico frantoio dell’olio di Costacciaro si trova nel centro storico della città, in via Massarelli all’interno di un antico locale recentemente ristrutturato. Il luogo merita una visita in quanto ripropone tutte le fasi della lavorazione dell’oliva partendo dalla molitura fino alla spremitura e raccolta dell’olio. Il frantoio, databile al XVII-XVIII secolo, è stato in attività fino a non molti anni fa, quando apparteneva al signor Carlo Bartoletti. Si tratta del più grande ed antico frantoio oleario dell’area; è importante testimonianza della coltura dell’ulivo, largamente diffusa, già nel XV secolo, nel ducato dei Montefeltro. Fin dalle origini il frantoio venne chiamato “Il Montano”. Il termine deriva forse dal latino “molendium” che significa appunto mulino, attraverso una serie di trasformazioni linguistiche. La struttura si compone di una macina per la pigiatura e la spremitura delle olive e di una poderosa trave in legno di quercia, alla quale è ancorato un contrappeso in pietra. Nel travone in quercia si notano ancora incise le astine con le quali veniva contata la quantità d’oliva arrivata, o quella d’olio ricavata dalla spremitura delle olive, mentre, in un cassetto del Montano stesso, si trova ancora il vecchio blocchetto d’appunti sul quale si segnalavano le entrate e le uscite del frantoio.

    http://www.comunecostacciaro.it/storia.htm

    Mappa Antico frantoio dell’olio

    Antico frantoio dell’olio – Via Massarelli – 6021 Costacciaro Tipo: Museo Apertura: Tel: – Fax: E-mail: info.segreteria@comunecostacciaro.it | info@comunecostacciaro.it L’Antico frantoio dell’olio di Costacciaro si trova nel centro storico della città, in via Massarelli all’interno di un antico locale recentemente ristrutturato. Il luogo merita una visita in quanto ripropone tutte le fasi della lavorazione dell’oliva…