listaviaggi.com banner header

Categoria: Umbria Cultura

  • Villa Fabri – Trevi: informazioni pratiche e mappa tematica

    Villa Fabri – – 6039 Trevi
    Tipo: Villa

    Apertura:

    Tel: 0742 332269 – Fax:

    E-mail: infoturismo@comune.trevi.pg.it

    Completamente incorniciata dal tipico paesaggio umbro degli ulivi, dominante lungo i dolci declivi tra Assisi e Spoleto, la cinquecentesca Villa Fabri è ubicata a metà collina, appena fuori la Porta del Lago, a Trevi.
    Fu Girolamo Fabri a ordinarne la costruzione alla fine del Cinquecento “per sollievo della sua vecchiaia, a gioia dei posteri e del paese”. Nel 1891 fu acquistata dal Collegio Boemo e successivamente passò al Collegio Etiopico. Nel 2000, con l’acquisto da parte del Comune di Trevi, la storia della villa cambia. E’ anche in seguito alla recente “affiliazione” alla rete europea dei Giardini (European Gardens Heritage Network-EGHN) che la villa diviene sede della Rete Regionale Ville, Parchi e Giardini dell’Osservatorio per la biodiversità e il paesaggio rurale.
    Il palazzo prende forma nel corpo principale e nell’ala aggiunta dai boemi. Il piano nobile è riconoscibile dai tre arconi centrali e dalle finestre a edicola. Le facciate sono finemente decorate da graffiti che rappresentano figure di angeli e santi boemi e, sul lato nord, da alcune città della Boemia. Tali decorazioni risalgono al periodo tra il 1912 e il 1914 e sono opera di B. Cila e dell’abate benedettino Pantaleo Mayor.
    Curato è anche l’interno della villa, che custodisce sin dall’atrio più di una sala dipinta, luoghi suggestivi e ricchi di figure allegoriche, e una cappella, anch’essa opera del Cila e dell’abate Pantaleo Mayor, che rappresenta un interessante e pressoché unico esempio italiano della scuola del Beuron, movimento artistico svedese sviluppatosi nella metà del XIX secolo ed ispirato a modelli pittorici egizi, greci, romani e bizantini.
    Il giardino della villa è organizzato su tre terrazzamenti erbosi. Li incornicia a sud-est una vasta area coltivata ad olivi (detta, appunto la “chiusa”) da cui viene prodotto olio extravergine. Ed è proprio da sud-est che si può ammirare la facciata più suggestiva e imponente del complesso con, in particolare, la doppia scalinata in pietra tra il secondo e il terzo livello, con ninfeo a tre nicchioni, di cui quello centrale impreziosito da telamoni lapidei.

    http://www. terremuseiumbria.it

    Mappa Villa Fabri

    Villa Fabri – – 6039 Trevi Tipo: Villa Apertura: Tel: 0742 332269 – Fax: E-mail: infoturismo@comune.trevi.pg.it Completamente incorniciata dal tipico paesaggio umbro degli ulivi, dominante lungo i dolci declivi tra Assisi e Spoleto, la cinquecentesca Villa Fabri è ubicata a metà collina, appena fuori la Porta del Lago, a Trevi. Fu Girolamo Fabri a ordinarne la…

  • Ex Vetreria di Piegaro – Piegaro: informazioni pratiche e mappa tematica

    Ex Vetreria di Piegaro – Via dell’Industria – 6066 Piegaro
    Tipo: Archeologia industriale | Impianto industriale | Vetro

    Apertura:

    Tel: 075 8358525 | 366 9576262 – Fax:

    E-mail: museodelvetro@comune.piegaro.pg.it

    Il complesso industriale era destinato alla produzione di articoli in vetro, soprattutto fiaschi e bottiglie, attività presente a Piegaro fin dalla seconda metà del XII secolo.” Posizionato all’interno del paese, è costituito da un unico fabbricato di 200 mq,” dotato di locali ampi e funzionali. I lavori per la costruzione di questa nuova vetreria iniziarono nel 1941, rimaneggiando edifici preesistenti che probabilmente ospitavano un impianto produttivo già dal XIX secolo. Il sito rimase in attività fino al 1968, quando la produzione venne spostata in un nuovo stabilimento a valle del paese. L’edificio si sviluppa su tre piani. Il piano terra si articola in due corpi, originariamente divisi. Uno è la parte più antica dell’edificio, come testimoniano i caratteri costruttivi (volte a crociera, archi, …) e i materiali utilizzati (mattoni di vecchia fattura, copertura in legno, mancanza di elementi in ferro, …) tipici ottocenteschi. Nell’altra grande sala si svolgeva la fase principale del ciclo produttivo: la lavorazione del vetro. Dell’antico forno fusorio resta la base del muro perimetrale che racchiude parte dell’ultimo vetro presente al suo interno al momento dello spegnimento. Ancora visibile è anche la camera in cui veniva raccolto il vetro nella fase di manutenzione del forno, con la grande colata verde smeraldo fattavi confluire dal bacino di fusione al momento della dismissione. Dal finestrone sul fondo è visibile la ciminiera, perfettamente conservata. Nel piano seminterrato si trovano le gallerie che fungevano da magazzino e il sistema di riscaldamento del forno, costituto da un bruciatore e da una serie di cunicoli che correvano sotto il pavimento e si raccordavano con la base della ciminiera per l’espulsione dei fumi prodotti dalla combustione. Il piano superiore, infine, era occupato dagli uffici e da aree in cui avveniva l’ultima fase della lavorazione dei fiaschi, ovvero lo sbiancamento dell’impagliatura tramite zolfo.

    L’edificio è stato acquisito dall’Amministrazione comunale e restaurato, realizzando il Museo del Vetro, attivo dal 2009.

    Home Page

    Mappa Ex Vetreria di Piegaro

    Ex Vetreria di Piegaro – Via dell’Industria – 6066 Piegaro Tipo: Archeologia industriale | Impianto industriale | Vetro Apertura: Tel: 075 8358525 | 366 9576262 – Fax: E-mail: museodelvetro@comune.piegaro.pg.it Il complesso industriale era destinato alla produzione di articoli in vetro, soprattutto fiaschi e bottiglie, attività presente a Piegaro fin dalla seconda metà del XII secolo.”…

  • Ex SIRI – Terni: informazioni pratiche e mappa tematica

    Ex SIRI – Viale Campofregoso – 5100 Terni
    Tipo: Archeologia industriale | Impianto industriale | Prodotti chimici

    Apertura:

    Tel: 0744 285946 – Fax:

    E-mail: info@caos.museum

    Il complesso industriale era destinato alla produzione di ammoniaca sintetica, utilizzata per esplosivi e concimi azotati, nonché prodotti chimici e allo studio e allo sfruttamento di nuovi procedimenti industriali nel campo della chimica, della fisica e della meccanica.”

    Si sviluppava in un’area pianeggiante di oltre 40.000 mq compresa tra il fiume Nera e le pendici del colle Obito. La SIRI, Società Italiana Ricerche Industriali, venne costituita nel 1925 e andò ad occupare il complesso della ex Ferriera pontificia, costruita nel 1794. Le grandi capacità nel settore della ricerca industriale gli conferirono un notevole successo in Italia e all’estero fino agli anni ’60, quando si manifestarono progressive difficoltà nell’attività industriale, soprattutto per le mutate condizioni di mercato e di tecnologia, fino alla chiusura dell’impianto nel 1983. La crescita dello stabilimento avvenne in maniera disomogenea, con nuove costruzioni che si addossarono alle preesistenti, lasciando un’ampia superfice libera centrale, dove ancora è visibile anche il laghetto formato dalle acque dal Nera con le opere di presa d’acqua per le centrali elettriche dello stabilimento. L’accesso principale al complesso è ancora contrassegnato da un cancello decorato con aquile e sfere cuspidate in ghisa ed è prossimo alla piccola costruzione un tempo adibita a portineria e abitazione del custode. A destra del secolare viale alberato ancora esistente vi erano le abitazioni operaie, di tipologia lineare e a due livelli, mentre tutti gli altri fabbricati ospitavano i reparti produttivi.

    La proprietà dell’area venne in parte rilevata tra il 1997 e il 2002 dal Comune di Terni, che l’ha riqualificata per ospitare dal 2009 il CAOS, Centro Arti Opificio Siri.

    http://www.caos.museum/info/

    Mappa Ex SIRI

    Ex SIRI – Viale Campofregoso – 5100 Terni Tipo: Archeologia industriale | Impianto industriale | Prodotti chimici Apertura: Tel: 0744 285946 – Fax: E-mail: info@caos.museum Il complesso industriale era destinato alla produzione di ammoniaca sintetica, utilizzata per esplosivi e concimi azotati, nonché prodotti chimici e allo studio e allo sfruttamento di nuovi procedimenti industriali nel…

  • Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra – Cerreto di Spoleto: informazioni pratiche e mappa tematica

    Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra – Via Padre Pirri – 6041 Cerreto di Spoleto
    Tipo: Ecomuseo

    Apertura:

    Tel: 0743 922129 – Fax:

    E-mail: info@cedrav.net

    L’ Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra valorizza i contesti culturali e ambientali di quest’area montana della regione Umbria attraverso la creazione di un museo diffuso, articolato in centri di accoglienza, dedicati alle parole chiave che descrivono la zona (Devozione – Cascia; Ciarlatano – Cerreto di Spoleto; Farro – Monteleone di Spoleto; Norcino – Norcia; Cardinale Poli – Poggiodomo; Litotomi – Preci; Canapa – Sant’Anatolia di Narco; Tartufo – Scheggino; Raspa – Sellano; Olio d’oliva – Spoleto, Opifici idraulici – Foligno; Blasoni popolari – Vallo di Nera) e in percorsi tematici che ricalcano antichi itinerari storici. L’Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra è un progetto sviluppato dall’attività di studio, ricerca e documentazione del CEDRAV (Centro per la Documentazione e la Ricerca Antropologica in Valnerina e nella dorsale appenninica umbra). La struttura dell’Ecomuseo è organizzata in Antenne Ecomuseali, ovvero centri visita del territorio attraverso i quali è possibile approfondire un tema specifico della tradizione locale. L’Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra propone nel corso dell’anno attività laboratoriali, visite ed escursioni didattiche, partecipazioni a riti, festività e manifestazioni riguardanti gli antichi mestieri e le produzioni di qualità. L’Ecomuseo si propone in questo modo di creare le condizioni per l’esercizio di attività e di antichi mestieri con strutture, attrezzature e modalità tradizionali. L’obiettivo principale è non solo conservare un ricco patrimonio di materiali e manufatti nei contesti culturali ed ambientali in cui sono stati prodotti ed utilizzati fino ai nostri giorni, ma soprattutto recuperare saperi e tecniche operative ancora presenti nelle comunità locali, quale prezioso patrimonio di competenze da salvaguardare, e che incontrano ora un crescente interesse in visitatori sempre più attenti alle culture dei luoghi.

    http://www.ecomuseodelladorsaleappenninicaumbra.it

    Mappa Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra

    Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra – Via Padre Pirri – 6041 Cerreto di Spoleto Tipo: Ecomuseo Apertura: Tel: 0743 922129 – Fax: E-mail: info@cedrav.net L’ Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra valorizza i contesti culturali e ambientali di quest’area montana della regione Umbria attraverso la creazione di un museo diffuso, articolato in centri di accoglienza, dedicati…

  • Ecomuseo Geologico Minerario – Spoleto: informazioni pratiche e mappa tematica

    Ecomuseo Geologico Minerario – Santa Croce – 6049 Spoleto
    Tipo: Ecomuseo

    Apertura:

    Tel: 0743/225700 | 327/3405509 | 328/2740920 – Fax:

    E-mail: minieremorgnano@libero.it | info@lst-spoleto.it

    L’Ecomuseo Geologico Minerario di Spoleto comprende il territorio che va dai Monti Martani alla valle del Marroggia -Tessino e alla Montagna Spoletina e che, travalicando il crinale, si affaccia sulla Valnerina.
    Il tematismo principale è quello delle miniere di lignite di Morgnano che hanno caratterizzato il territorio spoletino tra Ottocento e Novecento. Altri tematismi dell’ecomuseo sono le risorse naturali e ambientali, le acque e il loro utilizzo, gli aspetti geopaleontologici, i materiali lapidei con i relativi siti estrattivi e gli utilizzi archeologici e storici per l’edificato, le opere d’arte e le attività produttive.
    Itinerari didattici vengono proposti dal Laboratorio di scienza della terra di Spoleto che gestisce il museo scientifico del comune di Spoleto creato intorno alla collezione geopaleontologica “Toni”.
    L’Ecomuseo Geologico Minerario non racconta solo la geografia di pietra del territorio di Spoleto; è anche e soprattutto la storia degli uomini che hanno vissuto e lavorato nelle viscere della terra, nel cuore di quella che era la più importante miniera di lignite dell’Umbria. Una storia da scoprire visitando il vecchio impianto minerario chiuso nel 1962 e che oggi, dopo lunghi lavori di restauro, è aperto al pubblico. In esso si può rivivere, grazie alla galleria fotografica ricostruita con il contributo di tutta la popolazione e alle testimonianze dei minatori, la dura vita che si svolgeva in quelle gallerie.

    http://www.amicidelleminiere.it

    Mappa Ecomuseo Geologico Minerario

    Ecomuseo Geologico Minerario – Santa Croce – 6049 Spoleto Tipo: Ecomuseo Apertura: Tel: 0743/225700 | 327/3405509 | 328/2740920 – Fax: E-mail: minieremorgnano@libero.it | info@lst-spoleto.it L’Ecomuseo Geologico Minerario di Spoleto comprende il territorio che va dai Monti Martani alla valle del Marroggia -Tessino e alla Montagna Spoletina e che, travalicando il crinale, si affaccia sulla Valnerina.…

  • Fornaci Briziarelli Santa Maria degli Angeli – Assisi: informazioni pratiche e mappa tematica

    Fornaci Briziarelli Santa Maria degli Angeli – Via Protomartiri Francescani – 6081 Assisi
    Tipo: Archeologia industriale | Fornace | Impianto industriale

    Apertura:

    Tel: 075 87461 – Fax:

    E-mail: fbm@fbm.it

    Il complesso industriale era destinato alla produzione di laterizi. E’ situato a Santa Maria degli Angeli, nella pianura assisana in prossimità della stazione ferroviaria di Assisi. Interessa un’area di circa 280.000 mq e comprende 6 fabbricati. Il sito nacque nel 1928 come prima espansione della Ditta Fornaci di Marsciano della famiglia Briziarelli, che rilevò nel 1924 e ristrutturò completamente una fornace preesistente. La fornace sfruttava originariamente un forno a fuoco continuo Hoffmann, sostituito alla metà degli anni ’60 da uno a tunnel. Dopo la cessazione dell’attività produttiva, parte del complesso è stato utilizzato come magazzino. Attualmente non è più utilizzato.

    Mappa Fornaci Briziarelli Santa Maria degli Angeli

    Fornaci Briziarelli Santa Maria degli Angeli – Via Protomartiri Francescani – 6081 Assisi Tipo: Archeologia industriale | Fornace | Impianto industriale Apertura: Tel: 075 87461 – Fax: E-mail: fbm@fbm.it Il complesso industriale era destinato alla produzione di laterizi. E’ situato a Santa Maria degli Angeli, nella pianura assisana in prossimità della stazione ferroviaria di Assisi.…

  • Fornace Stefani – Castel Viscardo: informazioni pratiche e mappa tematica

    Fornace Stefani – – 5014 Castel Viscardo
    Tipo: Archeologia industriale | Cava/miniera | Fornace | Impianto industriale

    Apertura:

    Tel: 0763 361619 – Fax:

    E-mail: info@cottostefani.it

    Il complesso industriale, posizionato in cima alla collina in Località le Trobbe di Castel Viscardo, era destinato alla produzione di laterizi e in particolare di manufatti in cotto. La cava d’argilla si trova ancora sulla parte superiore dell’area di pertinenza.

    In questo sito la produzione del cotto è documentata fin dal XVII secolo e la famiglia Stefani la tramanda dalla metà dell’Ottocento. Durante la prima metà del ‘900 l’attività della fornace procedette con continuità, venendo interrotta solamente fra settembre 1943 e giugno 1944, quando i tedeschi requisirono lo stabilimento per installarvi”una batteria di contraerei. Durante il secondo dopoguerra nella fornace lavorarono quattro ditte differenti, tutte appartenenti a componenti della famiglia Stefani. Fino alla metà degli anni ’90 la cottura avveniva esclusivamente nel tradizionale forno a pozzo alimentato a legna, poi affiancato e pian piano sostituito da uno a tunnel alimentato a metano.

    Grazie al metodo di lavorazione rimasto uguale nei secoli,”la fornace ha fornito materiali per il recupero di diversi monumenti nazionali e non, tra cui il Colosseo, il centro storico di Pienza e il Duomo di Orvieto.

    http://www.cottostefani.it

    Mappa Fornace Stefani

    Fornace Stefani – – 5014 Castel Viscardo Tipo: Archeologia industriale | Cava/miniera | Fornace | Impianto industriale Apertura: Tel: 0763 361619 – Fax: E-mail: info@cottostefani.it Il complesso industriale, posizionato in cima alla collina in Località le Trobbe di Castel Viscardo, era destinato alla produzione di laterizi e in particolare di manufatti in cotto. La cava…

  • Museo del Tulle “Anita Belleschi Grifoni” – Panicale: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo del Tulle “Anita Belleschi Grifoni” – Piazza Regina Margherita – 6064 Panicale
    Tipo: Museo

    Apertura:

    Tel: 348/7431759 – Fax:

    E-mail: info@visitpanicale.com

    Inaugurato nel 2001, il museo ha sede nella cinquecentesca chiesa di Sant’Agostino, recuperata per poter conservare ed esporre i numerosi manufatti in tulle ricamato in precedenza dislocati presso privati e chiese cittadine. Il ricamo ad ago eseguito direttamente su tulle in cotone o in seta si diffuse già a partire dai primi decenni del XIX secolo grazie al perfezionamento, ad opera degli inglesi Heathcoat e Lurdley nel 1809, di un telaio per produrre meccanicamente il tulle, un tessuto molto leggero, vaporoso ma al tempo stesso resistente, caratterizzato da maglie a fori esagonali. Questa tecnica di ricamo, nata per offrire una produzione simile a quella dei merletti a fuselli e ad ago, era praticata dalle monache del collegio delle Vergini di Panicale e insegnata alle allieve che lo frequentarono almeno fino al 1872, anno della sua chiusura. A partire dagli anni trenta, la tradizione venne ripresa dalla panicalese Anita Belleschi Grifoni, che ne perfezionò la lavorazione, ne rielaborò i disegni e ne semplificò i punti. Convinta delle potenzialità economiche e sociali legate a questa tradizionale attività femminile, la Belleschi Grifoni fondò una scuola e istituì il marchio Ars Panicalensis. Sin dal 1936 l’azienda entrò in collaborazione con l’ENAPI (Ente nazionale per l’artigianato e le piccole industrie), creando anche contatti con molti artisti contemporanei, che produssero disegni e modelli da ricamare. Grazie all’intraprendenza della signora Anita e alle sue numerose relazioni sociali, ma anche per il costo contenuto dei manufatti, il ricamo dell’Ars Panicalensis diventò celebre tra i nobili e le famiglie della media e alta borghesia, tanto che suoi esemplari vennero anche venduti alla casa Savoia e ai principi Torlonia. La scuola, al pari di precedenti e analoghe esperienze nella regione, ebbe anche l’obiettivo di garantire alle donne una propria indipendenza economica e una personale realizzazione attraverso la produzione e la commercializzazione dei loro manufatti. Dopo la morte di Anita Belleschi Grifoni e la chiusura della scuola, alcune ricamatrici hanno continuato a mantenere in vita la tradizionale tecnica.

    http://www.comune.panicale.pg.it/it/cultura_territorio/musei/museo_del_tulle

    Mappa Museo del Tulle “Anita Belleschi Grifoni”

    Museo del Tulle “Anita Belleschi Grifoni” – Piazza Regina Margherita – 6064 Panicale Tipo: Museo Apertura: Tel: 348/7431759 – Fax: E-mail: info@visitpanicale.com Inaugurato nel 2001, il museo ha sede nella cinquecentesca chiesa di Sant’Agostino, recuperata per poter conservare ed esporre i numerosi manufatti in tulle ricamato in precedenza dislocati presso privati e chiese cittadine. Il…

  • Museo capitolare diocesano – Foligno: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo capitolare diocesano – Largo Carducci – 6034 Foligno
    Tipo: Museo

    Apertura:

    Tel: 0742 351209 (Museo) | 0742 350473 (Curia Vescovile) – Fax:

    E-mail: museodiocesano@diocesidifoligno.it | vicario.episcopale@diocesidifoligno.it

    Il museo capitolare diocesano si trova in piazza della Repubblica, antica platea magna e cuore pulsante della città di Foligno. Annesso al duomo di San Feliciano, documentato dall’XI secolo, si inserisce a ridosso del transetto e della navata sinistra, nel Palazzo delle Canoniche che nel 1746 fu radicalmente trasformato. Con il restauro del 1923-26 il palazzo è stato riportato all’originaria sobrietà con la riapertura delle bifore e l’aggiunta della parte terminale merlata. Allestito dal 2008 al secondo piano del palazzo delle Canoniche, attualmente conserva circa cinquanta opere provenienti dalla cattedrale e da località della Diocesi. La visita del museo comprende anche la Cripta di San Feliciano (VII-IX secolo), recentemente restaurata. Il percorso museale è introdotto da una scultura lignea rappresentante il patrono San Feliciano. Il museo espone opere già di proprietà della locale famiglia Roscioli, donate alla cattedrale nel 1703, al quale appartengono due busti ritratto della bottega di Gian Lorenzo Bernini e una copia della Madonna di Foligno di Raffaello. Tra le opere provenienti dal duomo sono i dipinti di Ferraù Faenzoni e del Pomarancio, mentre da chiese cittadine e del territorio provengono alcune sculture lignee medievali, dipinti di Bartolomeo di Tommaso, il tabernacolo con il Crocifisso ligneo di Niccolò Alunno e Pietro Mazzaforte e la Bottega di san Giuseppe, attribuita a Georges de La Tour. Completano la collezione croci processionali in argento e rame dorato (XIV-XVI secolo), suppellettili liturgiche e numerosi reliquiari già custoditi nella cripta della cattedrale

    http://www.museiecclesiastici.it/foligno

    Mappa Museo capitolare diocesano

    Museo capitolare diocesano – Largo Carducci – 6034 Foligno Tipo: Museo Apertura: Tel: 0742 351209 (Museo) | 0742 350473 (Curia Vescovile) – Fax: E-mail: museodiocesano@diocesidifoligno.it | vicario.episcopale@diocesidifoligno.it Il museo capitolare diocesano si trova in piazza della Repubblica, antica platea magna e cuore pulsante della città di Foligno. Annesso al duomo di San Feliciano, documentato dall’XI…

  • Museo – Laboratorio “Giuditta Brozzetti” – Perugia: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo – Laboratorio “Giuditta Brozzetti” – Via Tiberio Berardi – 6121 Perugia
    Tipo: Museo

    Apertura:

    Tel: 075 40236 | 348 5102919 – Fax:

    E-mail: email@brozzetti.com

    Il laboratorio di Tessitura artistica a mano Giuditta Brozzetti si trova in via Tiberio Bernardi, non lontano da porta Sant’Angelo, nel centro di Perugia. Occupa gli spazi della duecentesca chiesa di San Francesco delle Donne, tra i più antichi insediamenti francescani in Italia. Sorta sul luogo dove san Francesco soggiornò, deve la sua denominazione al fatto che, nel 1252, venne ceduto ad una comunità di monache benedettine. Il Laboratorio fu fondato nel 1921 da Giuditta Brozzetti, rappresentante di spicco dell’imprenditoria femminile del capoluogo umbro. Gli eredi ne mantengono la tradizione, producendo stoffe e tessuti con motivi decorativi di origine medievale e rinascimentale realizzati con telai manuali. Tra gli oggetti conservati nel laboratorio vi sono tre telai manuali tradizionali a quattro licci, databili dal XVII al XIX secolo, otto telai a jacquard (brevetto Vincenzi), due telai del XVII secolo per la tessitura del punto Fiamma di Perugia, nonché disegni e cartoni che documentano la produzione del laboratorio dalle origini ad oggi.

    http://www.brozzetti.com

    Mappa Museo – Laboratorio “Giuditta Brozzetti”

    Museo – Laboratorio “Giuditta Brozzetti” – Via Tiberio Berardi – 6121 Perugia Tipo: Museo Apertura: Tel: 075 40236 | 348 5102919 – Fax: E-mail: email@brozzetti.com Il laboratorio di Tessitura artistica a mano Giuditta Brozzetti si trova in via Tiberio Bernardi, non lontano da porta Sant’Angelo, nel centro di Perugia. Occupa gli spazi della duecentesca chiesa…