Le origini di Brescia risalgono all’età del Bronzo, tra II e I millennio a.C., quando nell’area dell’attuale centro storico sorse un primo villaggio palafitticolo, di cui sono state rinvenute tracce archeologiche. Tuttavia la vera e propria fondazione della città si deve ai Galli Cenomani, popolazione celtica della Gallia Transpadana.
I Cenomani giunsero in Lombardia orientale tra VI e V secolo a.C., in una fase di espansione che interessò tutta la Pianura Padana. Sulla sommità del Colle Cidneo essi fortificarono un abitato, punto strategico per il controllo militare e commerciale del territorio.
Grazie alla felice posizione, protetta sui tre lati da ripide pendici e affacciata sulla pianura padana, il centro crebbe rapidamente, sviluppandosi anche alle pendici del colle. I Cenomani diedero così vita al primo impianto urbano di Brescia, organizzato con un efficiente schema viario ortogonale ancora riconoscibile.
Importante centro economico e politico dei Cenomani, Brescia strinse alleanze con Roma già nel III secolo a.C., mantenendo però una propria autonomia. Dopo la conquista romana della Gallia Cisalpina nel II secolo a.C., Brescia ottenne lo status di municipium, godendo di privilegi come la cittadinanza romana.
In epoca augustea, tra I secolo a.C. e I d.C., la città conobbe una monumentale ristrutturazione urbanistica con l’impianto del Capitolium, del teatro e di grandi terme pubbliche, oltre all’ampliamento delle mura. Brescia divenne così un importante centro economico, politico e culturale dell’Italia settentrionale.
Si deve quindi ai Galli Cenomani la fondazione dell’originale insediamento fortificato che diede origine alla Brescia preromana e romana, di cui restano preziose testimonianze. Una fondazione che risale al periodo compreso tra VI e V secolo a.C. e che vide fiorire una città destinata ad assumere nei secoli un ruolo di primo piano nell’Italia settentrionale.