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Lo stadio Nereo Rocco di Trieste: informazioni utili

Il “Stadio Nereo Rocco” è lo stadio comunale principale di Trieste e il più grande del Friuli-Venezia Giulia. Dedicato all’omonimo calciatore e allenatore giuliano, ospita gli incontri interni della Triestina.

È stato anche teatro di importanti concerti musicali di artisti come Vasco Rossi, Zucchero Fornaciari e Luciano Ligabue. La genesi dell’impianto ha avuto inizio negli anni ’70, quando la Triestina decise di modernizzare lo Stadio Giuseppe Grezar, inaugurato nel 1932.

Tuttavia, la ristrutturazione sembrava poco percorribile a causa della necessità di adeguare l’impianto al solo utilizzo calcistico. Nel 1980, il giornalista triestino Dante di Ragogna lanciò l’idea di un nuovo stadio che potesse sostituire il vecchio Stadio Giuseppe Grezar.

Si ipotizzò che lo stadio nuovo potesse ospitare alcune gare del mondiale di calcio del 1990. L’idea trovò presto un certo riscontro dalle autorità politiche, locali e regionali e dalle federazioni sportive provinciali. Il progetto iniziale prevedeva la costruzione di una struttura separata per il calcio e servizi accessori. Tuttavia, venne modificato in seguito, ideando una struttura che potesse contenere tutti gli spazi necessari per coprire le esigenze sportive.

Dopo diversi incontri e dibattiti, nel 1985 si decise di affidare il progetto all’Italposte, società del gruppo IRI-Italstat. La previsione di spesa era di circa 20 miliardi di lire, con metà finanziati dalla Regione Friuli-Venezia Giulia. L’opera fu realizzata da un consorzio di ditte locali con la consulenza della Triestina. Oggi lo Stadio Nereo Rocco è una realtà consolidata nel panorama sportivo italiano.

Non solo ospita le partite della squadra locale ma è anche sede degli uffici provinciali del CONI e del dipartimento di medicina sportiva. L’incarico di progettare il nuovo stadio, che avrebbe dovuto diventare una vera e propria cittadella dello sport completa di palestre, centro medico e uffici del CONI, fu affidato all’ingegnere Mario Zarattini con la collaborazione degli architetti Celli Tognon e dell’ingegnere Bruto Gelletti.

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L’impianto, con una previsione iniziale di 40.000 posti, venne poi intitolato a Nereo Rocco, il più grande esponente triestino del mondo del calcio. Il progetto di fattibilità venne presentato nel novembre del 1985 dall’Italposte per un impianto da 36.000 posti, a pianta circolare per garantire una migliore visibilità agli spettatori e senza pista di atletica. Il costo stimato del primo lotto era di 20 miliardi e venne approvato dal consiglio comunale.

Nel marzo del 1986 furono presentati i primi elaborati tecnici e l’anno successivo fu approvato il progetto generale adeguato alle nuove norme di sicurezza introdotte dal governo. I lavori iniziarono nel dicembre del 1987 ma subirono ritardi a causa della protesta degli abbattitori e commercianti di bestiame. La costruzione procedette comunque velocemente fino al febbraio del 1989 quando il Governo decise di tagliare i finanziamenti per la costruzione di impianti sportivi. Ciò metteva a rischio i fondi necessari per completare il primo lotto ma grazie all’impegno della Regione e a mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti i lavori ripresero.

Nel dicembre del 1989 fu ribadito l’impegno a far iniziare l’attività agonistica nello stadio nuovo con la stagione sportiva successiva. L’inaugurazione dell’impianto sportivo di Trieste, lo stadio Nereo Rocco, subì numerosi ritardi a causa della difficoltà nel concedere i finanziamenti necessari. Solo l’8 giugno 1990 la Cassa Depositi e Prestiti approvò il mutuo di quasi 28 miliardi per completare l’opera. Tuttavia, ancora non si poteva ipotizzare una data definitiva di apertura, poiché i lavori continuarono ad essere rallentati dalla pioggia e da altre difficoltà.

Solo dopo aver superato molte avversità, il 18 ottobre 1992 lo stadio finalmente vide il suo primo evento sportivo: la partita Triestina-Vis Pesaro (0-1), valida per il campionato di Serie C1. Quasi 30.000 persone assistettero all’incontro e la Triestina concesse l’entrata gratuita ai tifosi. Nella cerimonia inaugurale del 14 aprile 1993, furono intitolate anche le aree circostanti allo stadio agli Atleti Azzurri d’Italia e venne inaugurata una mostra fotografica dedicata ai giuliani e dalmati convocati nelle nazionali italiane di tutti gli sport.

L’impianto fu anche sede del grande evento Italia-Estonia (2-0), valido per le qualificazioni al Campionato mondiale di calcio 1994, con la presenza di oltre 25.000 spettatori. Il 1º novembre 1994, la sala stampa del nuovo stadio venne intitolata ai giornalisti Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D’Angelo, periti pochi mesi prima a Mostar, durante la preparazione di un servizio giornalistico per la RAI.

L’illustre storia dello stadio Giuseppe Grezar di Trieste, inaugurato il 18 settembre 1992, è stata fatta di importanti eventi e nomi che hanno segnato indelebilmente la sua storia. Il 24 marzo del 2001, in occasione della partita Triestina-Mestre valida per il campionato di Serie C2, la tribuna d’onore venne dedicata al grande Pietro Pasinati, scomparso nel novembre del 2000, e quella sul lato del Grezar a Gino Colaussi. Entrambi calciatori della Triestina e campioni del mondo con l’Italia nel 1938. Tre anni dopo, il 17 aprile 2004, la curva Nord venne intitolata al calciatore triestino Guglielmo Trevisan, deceduto nel dicembre del 2003.

tifosi triestina calcio

Il Comune di Trieste ha dedicato il piazzale prospiciente i varchi di Via dei Macelli ad Amilcare Berti, presidente della Triestina tra il 2000 e il 2005. Nel corso degli anni sono stati presentati diversi progetti per l’ammodernamento della struttura. Nel 2005 il progetto prevedeva la costruzione di quattro torri panoramiche con spazi adibiti ad alberghi, ristoranti, centri benessere, negozi e biblioteche.

Un progetto più dettagliato venne presentato alla fine dello stesso anno, ma non ebbe seguito a causa della conclusione della presidenza Tonellotto. Nel 2018-2019 lo stadio Grezar è stato sottoposto a lavori di riqualificazione a seguito della selezione dell’impianto quale sede del Campionato europeo di calcio Under-21 2019. L’impianto dispone attualmente di una nuovo campo da gioco e dei seggiolini completamente sostituiti. La caratteristica architettura dello stadio si ispira ai canoni estetici degli anfiteatri romani con elementi neoclassici.

La copertura è stata realizzata in acciaio ed è costituita da quattro travi portanti poggianti su quattro torri disposte agli angoli del terreno di gioco aventi lunghezza di 87 metri; il completamento della stessa doveva avvenire con un sistema di tensostrutture, sostituite poi da policarbonato; tutti questi accorgimenti servono per proteggere il campo da gioco dai refoli della bora.

Lo stadio ospita le partite casalinghe della Triestina dalla sua inaugurazione nel settembre del ’92. Ha ospitato anche altre squadre come la Lazio contro il Brescia nel maggio del ’93. Durante la stagione calcistica 2011-2012, lo Stadio Sant’Elia ha subito dei danni che ne hanno provocato l’inagibilità. Per questo motivo, il Cagliari ha disputato le ultime quattro gare casalinghe del campionato a Trieste, affrontando l’Inter (2-2) il 7 aprile, il Catania (3-0) il 22 aprile, il Chievo (0-0) il 28 aprile e la Juventus (0-2) il 6 maggio 2012.

Quest’ultima partita ha sancito la vittoria dello scudetto per la Vecchia Signora. Anche nella stagione successiva, il Cagliari ha giocato le ultime quattro partite casalinghe a Trieste a causa di questioni giudiziarie riguardanti la costruzione dello Stadio Is Arenas di Quartu Sant’Elena da parte del club sardo. Le partite si sono svolte contro l’Inter (2-0) il 14 aprile, l’Udinese (0-1) il 27 aprile, il Parma (0-1) l’8 maggio e la Lazio (1-0) il 19 maggio 2013.

Anche per le prime tre partite della stagione successiva (contro Atalanta, Sampdoria e Inter), il Cagliari è stato costretto a giocare all’impianto giuliano prima del ritorno allo Stadio Sant’Elia. Durante la pandemia di COVID-19, il Pordenone ha dovuto giocare al Rocco, poiché lo Stadio Friuli non era disponibile. Nel calcio femminile, invece, lo stadio ha ospitato una partita della Serie A tra Tavagnacco e Juventus.

Lo stadio Nereo Rocco ha anche avuto numerose opportunità di ospitare partite internazionali di calcio. Il Milan ha disputato due gare della Champions League del 1994-1995 contro l’AEK Atene e l’Ajax Amsterdam mentre l’Inter ha giocato due incontri della Coppa UEFA del 2001-2002 contro il Brașov e il Wisła Cracovia. Inoltre, dell’impianto si sono servite anche le Nazionali di calcio Under-21 e femminile. Per quanto riguarda altri eventi sportivi, lo stadio ha ospitato un girone di qualificazione del Campionato mondiale di calcio over 35 del 1993 e tre incontri del Campionato europeo U.21 nel 2019. Lo stadio Nereo Rocco è stato anche proposto come sede di altre importanti manifestazioni sportive internazionali come il Campionato europeo di calcio del 2016 o le Olimpiadi del 2020 a Venezia.

Il nuovo stadio Nereo Rocco è stato inaugurato il 18 ottobre 1992 con una partita di calcio tra la Triestina e la Pesaro. Da allora, l’impianto ha ospitato numerosi eventi sportivi e musicali di grande rilievo internazionale, come i concerti di Zucchero Fornaciari nel 1997, Vasco Rossi nel 1999 e nel 2004, Luciano Ligabue nel 2000 e nel 2014, Bruce Springsteen & The E Street Band nel 2012, Pearl Jam nel 2014 e Måneskin previsto per il 16 luglio 2023.

La costruzione dello stadio è stata oggetto di molte discussioni e ostacoli, ma alla fine è stato completato con successo. Oggi rappresenta un moderno impianto omologato UEFA in grado di ospitare grandi eventi a livello internazionale. Il nome Nereo Rocco è inscindibile dalla storia dello sport a Trieste. Il celebre stadio dedicato all’allenatore è stato inaugurato nel 1992 e da allora ha subito numerose ristrutturazioni e modifiche, mantenendo sempre il fascino e la tradizione che lo contraddistinguono.

Anche se inizialmente progettato solo per il calcio, il Rocco ha ospitato negli anni eventi sportivi di ogni genere, come partite di rugby e basket, incontri di atletica leggera e persino concerti musicali. Nel 2017 ha fatto parte delle sedi italiane degli Europei Under 21, dimostrando ancora una volta la sua centralità nella scena sportiva nazionale. Il Rocco è senza dubbio uno dei simboli della città di Trieste e uno dei luoghi più amati dai suoi abitanti, oltre che dai tanti appassionati di sport che lo considerano uno stadio unico nel suo genere. Il dossier presentato da Abete su gazzetta.it il quindici febbraio 2010, ha annunciato l’inizio della corsa all’Euro 2016. I giochi olimpici del 2020 invece, saranno ospitati a Venezia come riportato su saint-andres.blogspot.com il ventisei marzo 2010. Lo stadio “Nereo Rocco” di Trieste ha visto molte partite giocate dall’Italia come riportato in vari articoli, tra cui archiviostorico.gazzetta.it e corriere.it.

Tuttavia, intorno alla sua costruzione è sorta una leggenda metropolitana molto conosciuta a Trieste: quella della “maledizione della zingara”. Si racconta che, quando lo stadio fu costruito nel tardo anni ’80, fu necessario anche lo sgombero di un campo nomadi situato vicino. Una zingara, su tutte le furie, lanciò allora un anatema contro lo stadio dei rossoalabardati. Si dice che da quel momento in poi siano iniziati trent’anni di sfortuna per la squadra di casa.

Infatti, dall’inaugurazione dell’impianto contro la Vis Pesaro nel 1992, non ci sono stati molti eventi favorevoli per i tifosi dell’Unione Triestina. Questa curiosa storia è stata documentata in un video pubblicato su YouTube. Inoltre, il libro “Una squadra da favola” scritto da Dante di Ragogna e pubblicato dalle Edizioni Luglio nel 2002 contiene informazioni sui risultati sportivi della squadra di calcio triestina e sulla sua storia.

Inoltre, lo stadio Nereo Rocco è un luogo simbolo per i tifosi dell’Unione Triestina e la sua leggenda metropolitana continua ad affascinare molti appassionati di calcio.