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  • Cosa rappresenta il Capitolium di Brescia?

    Il Capitolium è un tempio di epoca romana situato nell’area dell’antico Foro di Brescia. Edificato tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C., rappresenta uno dei monumenti più significativi della romanizzazione della città.

    Il nome deriva dal Campidoglio di Roma, il colle su cui sorgeva il più importante tempio dedicato alla triade capitolina Giove-Giunone-Minerva. Per estensione, nelle province romane i templi consacrati a queste divinità venivano chiamati Capitolia.

    Quello di Brescia era un imponente edificio con pronao tetrastilo di ordine corinzio, ovvero con quattro colonne sul fronte, e tre celle interne dedicate alle tre divinità. I materiali utilizzati erano pregiati marmi bianchi e rosa.

    Il Capitolium aveva un forte significato politico e religioso. Il culto della triade capitolina era infatti prerogativa delle colonie romane e la presenza del tempio ribadiva lo stretto legame di Brescia con Roma, di cui godeva lo status di municipium. Inoltre rappresentava il potere dell’Urbe sui territori conquistati.

    Nei Capitolia si svolgevano importanti cerimonie pubbliche come l’offerta dell’incenso all’imperatore e i sacrifici per la salute e la vittoria di Roma. Erano anche sede di attività amministrative e giuridiche.

    Quello di Brescia, per dimensioni e maestosità, testimonia lo splendore raggiunto dalla città in età augustea. Incarnava l’autorità di Roma e il prestigio dell’elite locale, fiera di contribuire alla grandezza dell’Impero.

    Ancora oggi le rovine del Capitolium sono emblema del passato glorioso di Brescia romana. Rappresentano il legame indissolubile con la storia italica e l’eredità culturale greco-romana, fondamenta antiche della nostra civiltà.

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    Informazioni sul Campidoglio di Brescia

  • Quali sono le principali testimonianze dell’epoca romana a Brescia?

    Brescia conserva numerose e pregevoli testimonianze archeologiche dell’epoca della dominazione romana, iniziata nel II secolo a.C. e protrattasi per circa sette secoli.

    Tra i resti di epoca romana spiccano i ruderi del Capitolium, imponente tempio dedicato alla triade capitolina Giove-Giunone-Minerva, edificato tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I d.C. nel Foro cittadino. Dell’originario complesso con pronao tetrastilo, cella e alti podi rimangono numerosi blocchi di pietra e parti delle colonne in marmo botticino.

    Altre importanti vestigia si trovano sotto il Palazzo Martinengo Cesaresco: i resti del teatro romano risalente al I secolo d.C., tra i meglio conservati nell’Italia settentrionale. Dell’emiciclo gradonato si apprezzano cavea, corridoi radiali e parte della scena decorata con nicchie, lesene e pavimenti a mosaico.

    Di notevole interesse anche i resti delle terme romane in Via Musei, databili al I-II secolo d.C. Si riconoscono ambienti voltati del calidarium e tepidarium con pavimenti a mosaico e tracce di decorazioni parietali.

    Lungo Via San Martino della Battaglia è visibile un tratto della cinta muraria di epoca romana, eretta tra II e III secolo d.C. in opera quadrata di pietra. All’interno si aprivano quattro porte urbiche, di cui rimangono resti.

    Infine il brolo del Monastero di Santa Giulia ospita i ruderi di un’ampia domus romana con vari ambienti, tra cui spicca il triclinio finemente decorato con mosaici policromi.

    Queste rovine testimoniano l’importanza di Brixia in età romana, quando fu elevata a municipium e abbellita con edifici pubblici monumentali, templi, terme, teatri e infrastrutture. Grazie ai restauri ottocenteschi, oggi possiamo apprezzare il grande passato romano di Brescia, modello di urbanistica antica.

    Brescia conserva numerose e pregevoli testimonianze archeologiche dell’epoca della dominazione romana, iniziata nel II secolo a.C. e protrattasi per circa sette secoli. Tra i resti di epoca romana spiccano i ruderi del Capitolium, imponente tempio dedicato alla triade capitolina Giove-Giunone-Minerva,…

  • Quali popoli dominarono Brescia dopo la sua fondazione?

    Dopo la fondazione ad opera dei Galli Cenomani tra VI e V secolo a.C., Brescia conobbe il dominio di diversi popoli nel corso dei secoli.

    In seguito alla conquista romana della Gallia Cisalpina nel II secolo a.C., Brescia entrò a far parte della Repubblica Romana, ottenendo nel 89 a.C. lo status di municipium e quindi un’ampia autonomia amministrativa. Sotto Roma la città visse il massimo splendore, con la costruzione di monumenti come il Capitolium e il teatro.

    Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C., Brescia subì le invasioni barbariche. Passò prima sotto il dominio degli Eruli di Odoacre, poi nel 489 venne conquistata dal re ostrogoto Teodorico. In seguito alla guerra gotica con Bisanzio, dal 539 Brescia entrò a far parte dell’Esarcato bizantino d’Italia.

    Nel 568 la città fu occupata dai Longobardi, che la inclusero nel Ducato del Friuli. Sotto i Longobardi Brescia acquisì importanza strategica nella difesa del confine orientale del regno. Diede i natali a re Desiderio e visse una fase di splendore artistico, come testimoniano complessi come il monastero di San Salvatore-Santa Giulia.

    Con la conquista carolingia dell’Italia longobarda nel 774, Brescia entrò nei domini dei Franchi. Carlo Magno la dotò di privilegi, facendone la capitale della Marca Orientale. Dopo il Trattato di Verdun dell’843, fece parte del Regno d’Italia.

    Nel X secolo la città si rese autonoma, dando vita a un libero comune di stampo oligarchico. Dopo alterne lotte tra guelfi e ghibellini, nel 1426 Brescia cadde sotto la Signoria viscontea e poi nel 1450 sotto la Repubblica di Venezia, di cui seguì le sorti fino al 1797.

    Con la conquista napoleonica Brescia entrò per un breve periodo nella Repubblica Cisalpina e poi nel Regno d’Italia. Dopo il Congresso di Vienna del 1815 fu annessa, insieme alla Lombardia, al Regno Lombardo-Veneto austriaco. Nel 1859 tornò definitivamente all’Italia in seguito alla Seconda Guerra d’Indipendenza.

    Brescia ha quindi conosciuto il dominio di popoli diversi che hanno lasciato tracce indelebili nell’urbanistica, nell’architettura, nell’arte e nella cultura della città, arricchendone il patrimonio e l’identità.

    Dopo la fondazione ad opera dei Galli Cenomani tra VI e V secolo a.C., Brescia conobbe il dominio di diversi popoli nel corso dei secoli. In seguito alla conquista romana della Gallia Cisalpina nel II secolo a.C., Brescia entrò a…

  • Chi fondò Brescia e in quale periodo storico?

    Le origini di Brescia risalgono all’età del Bronzo, tra II e I millennio a.C., quando nell’area dell’attuale centro storico sorse un primo villaggio palafitticolo, di cui sono state rinvenute tracce archeologiche. Tuttavia la vera e propria fondazione della città si deve ai Galli Cenomani, popolazione celtica della Gallia Transpadana.

    I Cenomani giunsero in Lombardia orientale tra VI e V secolo a.C., in una fase di espansione che interessò tutta la Pianura Padana. Sulla sommità del Colle Cidneo essi fortificarono un abitato, punto strategico per il controllo militare e commerciale del territorio.

    Grazie alla felice posizione, protetta sui tre lati da ripide pendici e affacciata sulla pianura padana, il centro crebbe rapidamente, sviluppandosi anche alle pendici del colle. I Cenomani diedero così vita al primo impianto urbano di Brescia, organizzato con un efficiente schema viario ortogonale ancora riconoscibile.

    Importante centro economico e politico dei Cenomani, Brescia strinse alleanze con Roma già nel III secolo a.C., mantenendo però una propria autonomia. Dopo la conquista romana della Gallia Cisalpina nel II secolo a.C., Brescia ottenne lo status di municipium, godendo di privilegi come la cittadinanza romana.

    In epoca augustea, tra I secolo a.C. e I d.C., la città conobbe una monumentale ristrutturazione urbanistica con l’impianto del Capitolium, del teatro e di grandi terme pubbliche, oltre all’ampliamento delle mura. Brescia divenne così un importante centro economico, politico e culturale dell’Italia settentrionale.

    Si deve quindi ai Galli Cenomani la fondazione dell’originale insediamento fortificato che diede origine alla Brescia preromana e romana, di cui restano preziose testimonianze. Una fondazione che risale al periodo compreso tra VI e V secolo a.C. e che vide fiorire una città destinata ad assumere nei secoli un ruolo di primo piano nell’Italia settentrionale.

    Le origini di Brescia risalgono all’età del Bronzo, tra II e I millennio a.C., quando nell’area dell’attuale centro storico sorse un primo villaggio palafitticolo, di cui sono state rinvenute tracce archeologiche. Tuttavia la vera e propria fondazione della città si…

  • Qual è l’origine del nome della città di Brescia?

    Le origini del nome della città di Brescia sono antichissime e risalgono al periodo preromano, quando la zona era abitata dai Galli Cenomani, una popolazione di ceppo celtico che si stanziò in Lombardia tra VI e V secolo a.C.

    Secondo gli storici, il toponimo deriva dal termine gallico “Brixia”, attestato per la prima volta in Plinio il Vecchio. L’etimologia di Brixia è tuttora incerta e sono state formulate diverse ipotesi. La teoria più accreditata la riconduce alla radice celtica “brik-” con il significato di “colle, altura”, in riferimento all’originario insediamento fortificato sviluppatosi sui colli di Brescia.

    Altre interpretazioni propongono una derivazione dalla parola gallica “briga” indicante un luogo fortificato, oppure dal termine “brics” per “frastagliato”, con allusione al profilo irregolare del colle Cidneo. C’è poi chi richiama il celtico “bressa”, nome di un antico villaggio.

    In epoca romana il nome venne latinizzato in “Brixia”, forma rimasta immutata per secoli. Solo con la dominazione longobarda cominciò a diffondersi la variante “Brescia”, a testimonianza del processo di integrazione tra popolazione locale di ceppo italico-celtico e nuovi dominatori germanici.

    La forma “Brescia” si affermò definitivamente a partire dall’anno Mille, comparendo già in documenti alto-medievali quali il Placito del Risano dell’897 d.C. Il nome subì poi modeste variazioni grafiche fino alla fissazione dell’italiano moderno.

    Oggi Brescia rappresenta una preziosa continuità storica e culturale. La città conserva infatti numerose testimonianze delle sue origini remote, dalle necropoli preromane ai resti di abitazioni galliche e romane, documentando l’evoluzione di questo importante insediamento padano dalla protostoria fino all’epoca contemporanea.

    Il legame con il passato è ben radicato anche nell’identità civica dei bresciani, fieri custodi di tradizioni secolari, del dialetto di matrice celtica e di usanze che affondano le radici nel tempo. Il nome Brescia è così simbolo di una comunità dinamica e proiettata al futuro, ma con salde fondamenta nella propria storia ultramillenaria.

    Le origini del nome della città di Brescia sono antichissime e risalgono al periodo preromano, quando la zona era abitata dai Galli Cenomani, una popolazione di ceppo celtico che si stanziò in Lombardia tra VI e V secolo a.C. Secondo…

  • Qual’è lo stemma di Ginevra e cosa significa?

    Lo stemma di Ginevra è composto da due scudi impalati: a sinistra, l’aquila nera in campo d’oro del Sacro Romano Impero; a destra, una delle due chiavi di San Pietro in campo d’oro.

    Lo scudo è sormontato da un cimiero a forma di mezzo sole raggiante con le lettere “JHS” (Iesus Hominum Salvator) e dal motto “Post tenebras lux” (Dopo le tenebre, la luce).

    Significato: L’aquila nera in campo d’oro simboleggia la sovranità imperiale della città di Ginevra, che era un principato del Sacro Romano Impero.

    La chiave di San Pietro simboleggia l’autorità religiosa del vescovo di Ginevra, che era anche il principe della città. Il mezzo sole raggiante con le lettere “JHS” è un simbolo cristiano che simboleggia la luce di Cristo che illumina il mondo. Il motto “Post tenebras lux” è un riferimento alla Riforma protestante, che iniziò a Ginevra con Giovanni Calvino.

    Note:

    • L’aquila nera in campo d’oro è un simbolo molto antico, che risale all’Impero Romano. Era utilizzato come simbolo imperiale da molti imperatori romani, bizantini e tedeschi.
    • La chiave di San Pietro è un simbolo cristiano che simboleggia l’autorità del Papa, che è considerato il successore di San Pietro, il primo Papa.
    • Il motto “Post tenebras lux” è una frase latina che significa “Dopo le tenebre, la luce”. È un riferimento alla Riforma protestante, che iniziò a Ginevra con Giovanni Calvino. Calvino e i suoi seguaci credevano che la Chiesa cattolica si fosse allontanata dagli insegnamenti originali della Bibbia e che fosse necessario riformarla. Dopo la Riforma, Ginevra divenne un importante centro del protestantesimo.
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    Breve storia di Ginevra

    Ginevra, la città svizzera più popolosa dopo Zurigo, ha una storia che risale al 58 a.C., quando Giulio Cesare la menzionò nel suo “De bello gallico“.

    La città si sviluppò intorno al Lago di Ginevra e al fiume Rodano, con un centro storico dominato dalla cattedrale di San Pietro.

    Nel tempo, Ginevra divenne un importante centro finanziario, commerciale e culturale, ospitando numerose organizzazioni internazionali e istituzioni come la Croce Rossa e le Nazioni Unite.

    La città è anche nota per la sua bellezza architettonica, con case medievali e rinascimentali, e per le sue attrazioni turistiche come il Jet d’eau e il Palais des Nations.

    La storia di Ginevra è stata segnata da eventi significativi come la Rivoluzione Francese, che portò alla fine dell’Ancien Régime nel 1793.

    La costituzione della città, votata dai cittadini nel 1794, stabilì un ampio sistema di governo democratico.

    La città ha continuato a crescere economicamente e culturalmente, diventando una delle città più ricche del mondo e un crocevia globale per la cooperazione internazionale.

    Ecco alcuni dei principali eventi e trasformazioni che hanno segnato la storia della città:

    • Crescita economica e internazionalizzazione:
    • Nel dopoguerra, la Svizzera conobbe una congiuntura economica favorevole, basata sul settore industriale. Ginevra, in particolare, si affermò come un importante centro finanziario e commerciale.
    • La città divenne un crocevia per le organizzazioni internazionali, ospitando la Croce Rossa e le Nazioni Unite, che contribuirono a rafforzare la sua posizione come centro di cooperazione globale.
    • Sviluppo dell’aeroporto:
    • Il cambiamento di strategia dell’aeroporto di Ginevra, avvenuto tra il 1945 e il 1950, ebbe un impatto significativo sulla città. L’aeroporto divenne un punto di riferimento per le comunicazioni internazionali, facilitando l’arrivo di persone e merci da tutto il mondo.
    • Crescita demografica e diversificazione culturale:
    • La città ha visto un aumento della popolazione, con un numero quasi eguale di protestanti e cattolici. Inoltre, il 43% della popolazione è composto da stranieri, conferendo a Ginevra un carattere multiculturale.
    • Sviluppo urbanistico e infrastrutturale:
    • La città ha subito trasformazioni urbanistiche, con la sistemazione delle rive del Rodano e del lago. Questi interventi hanno reso possibile la costruzione di nuovi quartieri e la valorizzazione delle aree fluviali e lacustri.
    • Consolidamento della sua identità internazionale:
    • Ginevra ha continuato a rafforzare la sua posizione come centro di cooperazione internazionale, ospitando numerose organizzazioni e istituzioni globali. Ciò ha contribuito a consolidare la sua identità come città aperta e cosmopolita.

    In sintesi, Ginevra dal 1945 ad oggi ha vissuto un periodo di crescita economica, internazionalizzazione, sviluppo demografico e urbanistico, consolidando la sua posizione come un importante centro globale di cooperazione e cultura.

    Lo stemma di Ginevra è composto da due scudi impalati: a sinistra, l’aquila nera in campo d’oro del Sacro Romano Impero; a destra, una delle due chiavi di San Pietro in campo d’oro. Lo scudo è sormontato da un cimiero…

  • Cosa significa la bandiera Svizzera?

    La bandiera Svizzera è un quadrato rosso con una croce bianca al centro. I colori della bandiera rappresentano il sangue di Cristo e la libertà, mentre la croce bianca rappresenta la neutralità del paese. La bandiera Svizzera è stata adottata nel 1848 e da allora è un simbolo importante dell’identità nazionale svizzera.

    Significato simbolico della bandiera Svizzera

    La bandiera Svizzera ha un significato ricco e simbolico. Ecco alcuni dei significati più importanti:

    • Neutralità:La Svizzera ha una lunga tradizione di neutralità, che risale al XVI secolo. La croce bianca al centro della bandiera è un simbolo di questa neutralità.
    • Democrazia:La Svizzera è una democrazia parlamentare diretta, in cui i cittadini hanno un ruolo attivo nel governo. La croce bianca al centro della bandiera rappresenta anche i valori democratici della Svizzera, come la libertà, l’uguaglianza e la giustizia.
    • Pace:La Svizzera è un paese pacifico e ha un ruolo attivo nella promozione della pace nel mondo. La croce bianca al centro della bandiera rappresenta anche la pace e la speranza.

    La bandiera Svizzera oggi

    La bandiera Svizzera è un simbolo importante dell’identità nazionale svizzera. È usata in tutte le occasioni ufficiali, dalle celebrazioni nazionali alle competizioni sportive internazionali. La bandiera Svizzera è anche un simbolo di unità e orgoglio nazionale.

    La bandiera Svizzera è un quadrato rosso con una croce bianca al centro. I colori della bandiera rappresentano il sangue di Cristo e la libertà, mentre la croce bianca rappresenta la neutralità del paese. La bandiera Svizzera è stata adottata…

  • Dove nasce il Fiume Reno?

    Il fiume Reno, uno dei principali fiumi d’Europa, ha una storia ricca e affascinante che parte dalle sue sorgenti nelle Alpi svizzere.

    Il Reno nasce da due sorgenti situate nel cantone dei Grigioni, in Svizzera.

    Uno di questi affluenti, noto come Reno Anteriore, ha la sua sorgente a un’altitudine di circa 2.341 metri nel massiccio del San Gottardo, mentre l’altro, chiamato Reno Posteriore, si origina a una quota leggermente superiore.

    Queste sorgenti sono fondamentali per la formazione del fiume Reno, che inizia il suo percorso come un piccolo ruscello di montagna. Il nome “Reno” ha origini antiche, derivando da una radice celtica, che è stata successivamente adottata nel greco antico con il significato di “scorrere”. Questa radice riflette perfettamente la natura del fiume, che scorre attraverso diverse nazioni europee prima di raggiungere la sua foce nel Mar del Nord.

    Da queste sorgenti nelle Alpi svizzere, il Reno inizia il suo viaggio verso sud-ovest, attraversando paesaggi mozzafiato e città pittoresche. Una delle città più importanti attraversate dal Reno è Coira, la città più antica della Svizzera. Il fiume scorre attraverso il centro di Coira, aggiungendo un tocco di bellezza naturale alla città.

    Continuando il suo percorso, il Reno entra nel principato del Liechtenstein, un piccolo stato alpino situato tra la Svizzera e l’Austria. Qui, il fiume attraversa la capitale Vaduz, offrendo una vista panoramica sul castello del principe del Liechtenstein.

    Successivamente, il Reno entra in Germania, dove diventa un confine naturale tra la Francia e la Germania per una parte del suo corso. Questa parte del fiume è stata di grande importanza storica, politica ed economica per la regione. Il Reno ha svolto un ruolo significativo durante molte fasi della storia europea, inclusi i periodi di conflitto.

    Il fiume Reno scorre attraverso città tedesche come Colonia, Bingen am Rhein e Rüdesheim am Rhein, offrendo ai visitatori la possibilità di scoprire la bellezza di queste città fluviali. Colonia, in particolare, è famosa per la sua imponente cattedrale gotica e il suo centro storico affascinante.

    Dopo aver attraversato la Germania, il Reno prosegue il suo percorso e forma parte del confine naturale tra Germania e Francia. Questo tratto del fiume è noto per la sua bellezza paesaggistica e la sua importanza come corridoio di trasporto per la navigazione fluviale e l’industria.

    Successivamente, il Reno entra nei Paesi Bassi e continua a formare una parte del confine tra Paesi Bassi e Germania. Qui, il fiume si allarga in un delta prima di sfociare finalmente nel Mar del Nord. Questo delta è caratterizzato da una vasta rete di canali, bracci e isole, creando un ambiente unico che ospita una ricca varietà di flora e fauna.

    La lunghezza totale del Reno è di circa 1.326 chilometri, rendendolo uno dei fiumi più lunghi d’Europa. La sua portata media è di circa 2.300 metri cubi al secondo. Il Reno è noto anche per i suoi affluenti, tra cui il Reno Anteriore e il Reno Posteriore, che contribuiscono al flusso del fiume.

    Il fiume Reno ha giocato un ruolo significativo nella storia europea, sia come confine naturale che come importante via di comunicazione e commercio. Le città e le regioni attraversate dal Reno vantano una ricca eredità culturale e storica che attrae visitatori da tutto il mondo.

    In conclusione, il fiume Reno è una risorsa naturale preziosa che nasce nelle Alpi svizzere, attraversa diverse nazioni europee e sfocia nel Mar del Nord. Il suo percorso offre una vista spettacolare, una storia affascinante e un’importanza economica e culturale che lo rendono un elemento centrale dell’Europa occidentale.

    Il fiume Reno, uno dei principali fiumi d’Europa, ha una storia ricca e affascinante che parte dalle sue sorgenti nelle Alpi svizzere. Il Reno nasce da due sorgenti situate nel cantone dei Grigioni, in Svizzera. Uno di questi affluenti, noto…

  • I taxi di Berna

    I taxi di Berna costituiscono un conveniente e affidabile mezzo di trasporto all’interno della città svizzera.

    Sono facilmente riconoscibili grazie al loro caratteristico colore giallo e rappresentano una scelta comoda per spostarsi in tutta la città.

    Questi servizi di taxi sono gestiti da varie aziende che operano nel settore del trasporto pubblico.

    Ecco alcune informazioni pratiche sui taxi di Berna:

    1. Disponibilità: I taxi sono ampiamente disponibili in città e possono essere prenotati o presi al volo in vari punti, come stazioni ferroviarie, punti di taxi designati e aeroporti.
    2. Tassametri: La maggior parte dei taxi di Berna è dotata di tassametri. Questo significa che i passeggeri pagano in base alla distanza percorsa e al tempo di viaggio effettivo.
    3. Tariffe: Le tariffe dei taxi possono variare leggermente tra diverse aziende e possono includere un costo iniziale e un costo per ogni chilometro percorso. È consigliabile chiedere al conducente una stima approssimativa del costo prima di iniziare il viaggio.
    4. Servizi prenotabili: È possibile prenotare un taxi in anticipo per spostamenti programmati, come trasferimenti da e per l’aeroporto o per incontri di lavoro. Questo può garantire un servizio puntuale e senza attese.
    5. Comunicazione: La comunicazione con i conducenti di taxi di solito avviene in tedesco, ma molti conducenti comprendono anche l’inglese o altre lingue straniere comuni.
    6. Luoghi di ritrovo: I taxi sono spesso disponibili fuori dalle principali stazioni ferroviarie, in prossimità di punti di riferimento o in diverse piazze della città.
    7. Pagamenti: I pagamenti in contanti sono generalmente accettati, ma alcuni taxi potrebbero accettare anche carte di credito o altri metodi di pagamento elettronico.
    8. Norme sulla sicurezza: I taxi di Berna seguono rigorose norme sulla sicurezza e gli standard di manutenzione per garantire viaggi sicuri ai passeggeri.

    In sintesi, i taxi di Berna rappresentano un’opzione pratica e comoda per gli spostamenti in città, che consente ai residenti e ai visitatori di raggiungere facilmente le loro destinazioni desiderate.

    I taxi di Berna costituiscono un conveniente e affidabile mezzo di trasporto all’interno della città svizzera. Sono facilmente riconoscibili grazie al loro caratteristico colore giallo e rappresentano una scelta comoda per spostarsi in tutta la città. Questi servizi di taxi…

  • L’edificio più alto della Svizzera

    Torre Roche basilea svizzera

    L’edificio più alto della Svizzera è il Min Cöck di Basilea, con un’impressionante altezza di 205 metri. Questo grattacielo è stato inaugurato a Basilea nel 2022 ed è stato progettato dallo studio d’architettura Herzog & de Meuron.

    Questo imponente edificio si estende su 50 piani e occupa un’area di 83.000 metri quadrati, con un costo complessivo di 550 milioni di franchi svizzeri. La sua costruzione rappresenta un importante traguardo architettonico e simbolizza l’innovazione e la modernità nella città di Basilea.

    La Torre Roche, come è comunemente conosciuta, è diventata un’icona architettonica in Svizzera ed è considerata un tempio dell’innovazione. Questo grattacielo è parte integrante del panorama urbano di Basilea e contribuisce all’immagine moderna della città.

    Questo edificio è stato accolto con grande entusiasmo ed è stato inaugurato alla presenza del Presidente della Confederazione Svizzera Ignazio Cassis. Con la sua altezza straordinaria e il design innovativo, la Torre Roche è un esempio di come la Svizzera continui a crescere e a prosperare nella sua architettura e nella sua economia.

    Ecco alcuni altri grattacieli della Svizzera:

    • Prime Tower (Zurigo): 126 metri
    • The Circle (Zurigo): 110 metri
    • Roche Tower 1 (Basilea): 178 metri
    • Swissôtel The Stamford (Singapore): 226 metri (il più alto edificio al di fuori della Svizzera di proprietà di una società svizzera)

    L’edificio più alto della Svizzera è il Min Cöck di Basilea, con un’impressionante altezza di 205 metri. Questo grattacielo è stato inaugurato a Basilea nel 2022 ed è stato progettato dallo studio d’architettura Herzog & de Meuron. Questo imponente edificio…