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  • Laboratorio di Storia dell’Agricoltura – Deruta: informazioni pratiche e mappa tematica

    Laboratorio di Storia dell’Agricoltura – Via del Risorgimento – Manifattura ex Tabacchi – 6053 Deruta
    Tipo: Museo

    Apertura: Lunedì, mercoledì e venerdì 09.00-12.00 | Martedì e giovedì 15.00-17.00

    Tel: +39 075 5857979; Mobile +39 3202223164 – Fax: +39 075 5856432

    E-mail: marco.maovaz@unipg.it

    Il Laboratorio di Storia dell’Agricoltura illustra l’evoluzione dell’agricoltura nel corso del tempo attraverso l’esposizione dei primi macchinari moderni introdotti in Umbria. Nel 1898 il Ministero dell’Agricoltura sovvenzionò la costituzione del Regio deposito di macchine agricole annesso all’Istituto Superiore Agrario di Perugia allo scopo di permettere «a titolo di sperimento alle Scuole, ai Comizi, alle Associazioni e ai privati agricoltori, le macchine e gli strumenti rurali moderni in modo da diffonderne l’uso per l’incremento dell’agricoltura»; per questo scopo il deposito era fornito di macchinari di provenienza estera, tra cui attrezzature americane, inglesi, tedesche e francesi. Le attrezzature mantengono ancora le vernici originali, con le antiche scritte e decalcomanie, fatto che ne aumenta il valore storico e documentario.
    Oltre alle macchine del Regio Deposito, all’interno del laboratorio sono esposti dei macchinari della Fondazione per l’Istruzione Agraria di Perugia, interessanti in quanto sono provenienti dall’azienda che circonda il museo. Un terzo nucleo di attrezzature proviene da una donazione di Banca Etruria e ha consentito di ampliare notevolmente alcuni settori dell’esposizione, in particolare quelli riguardanti la trasformazione dei prodotti agricoli.

    http://www.cams.unipg.it/musei-orti/laboratorio-di-storia-dell-agricoltura

    Mappa Laboratorio di Storia dell’Agricoltura

  • Palazzo Petrignani – Amelia: informazioni pratiche e mappa tematica

    Palazzo Petrignani – Via Duomo – 5022 Amelia
    Tipo: Museo | Palazzo

    Apertura: sabato, domenica e festivi 13:30-15:30

    Tel: 0744 978120 – Fax: 0744 978120

    E-mail: amelia@sistemamuseo.it

    E’ parte del Circuito museale cittadino, insieme al Museo Archeologico e Pinacoteca,” le Cisterne romane e la Torre dodecagonale.
    Residenza tardo cinquecentesca della nobile famiglia dei Petrigniani, il palazzo conserva un notevole ciclo di affreschi attribuito alla Scuola dei Fratelli Zuccari o, più probabilmente, a Tarquinio Racani, pittore amerino che realizzò affreschi in altri palazzi e chiese della città.
    Eretto sull’antica Platea Major (attuale piazza Marconi), presenta una facciata con muratura in laterizi articolata su quattro livelli, con l’ingresso principale mai completato. Alle sale del piano nobile, pertinenti al percorso museale, vi si accede dall’ingresso secondario di via del Duomo. Le vicende costruttive del palazzo sono strettamente legate a quelle dei membri della famiglia Petrignani, specialmente di Fantino e di Bartolomeo. La costruzione fu iniziata nel 1571 per volontà di Bartolomeo, finanziatore dei lavori era il fratello Fantino che fu arcivescovo di Cosenza, maggiordomo di Papa Gregorio XIII, vice legato di Bologna, nunzio a Napoli ed uno dei protettori del giovane Caravaggio.
    Il percorso di visita si snoda attraverso le sale affrescate del palazzo, con soffitto a grottesche in stile tardo manieristico. La decorazione a fresco, a carattere celebrativo, attinge a temi mitologici e allegorici. Nella più importante “Sala dello Zodiaco” è raffigurato il celebre episodio dell’”incontro tra Attila e Leone I”, copia di quello che Raffaello dipinse nella sala di Eliodoro in Vaticano.
    Il Palazzo Petrignani, essendo appartenuto anche alla Famiglia Rosa, è chiamato anche Palazzo Rosa o Palazzo con la Sala Rosa.

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    Mappa Palazzo Petrignani

  • Antiquarium comunale – Montecchio: informazioni pratiche e mappa tematica

    Antiquarium comunale – Via del Barracano, Località Tenaglie – 5020 Montecchio
    Tipo: Museo

    Apertura: Domenica e festivi 10:30-13:00 16:00-19:00

    Tel: 0744 951698 – Fax: 0744 951698

    E-mail: montecchio@sistemamuseo.it

    L’Antiquarium è situato nel piccolo borgo medievale di Tenaglie, frazione del comune di Montecchio (TR). La visita all’Antiquarium rappresenta l’occasione per conoscere, attraverso gli oggetti esposti, gli usi e i costumi della vasta necropoli del Fosso San Lorenzo, estesa nelle immediate vicinanze di un affluente del Tevere, oggi nell’area protetta del Parco fluviale, di notevole interesse naturalistico. Espone alcuni oggetti di corredo della necropoli umbro-etrusca, in particolare quelli di due tombe ritrovate intatte, attribuite rispettivamente a sepolture di adulti e bambini. Oltre alle suppellettili più comuni, sono illustrati anche gli oggetti di ornamento che connotavano sesso e status sociale del defunto: le donne portavano fermagli in metallo e anellini a spirale d’oro o d’argento per fermare ciocche di capelli, monili e contenitori per unguenti e belletti; punte di lancia in ferro e altri vari armamentari in metallo accompagnavano invece gli uomini. La necropoli, scoperta nell’Ottocento e indagata con metodicità nel corso degli anni 70 del Novecento, fu utilizzata dal VII al IV secolo a.C.
    Da marzo 2016 l’Antiquarium si è arricchito della collezione di strumenti musicali, foto e ricordi della Banda di Santa Cecilia di Montecchio, nata nel 1882 e tuttora attiva.

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    Mappa Antiquarium comunale

  • Museo archeologico nazionale e teatro romano – Spoleto: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo archeologico nazionale e teatro romano – Via Sant’Agata – 6049 Spoleto
    Tipo: Area archeologica | Museo

    Apertura: Tutti i giorni 08:30-19:30

    Tel: 0743 223277 – Fax: 0743 225521

    E-mail: pm-umb@beniculturali.it

    Il museo ha sede all’interno dell’ex monastero di Sant’Agata, nell’isolato meridionale del centro storico di Spoleto, costituito dall’incontro delle odierne vie Monterone e Sant’Agata, in un’area occupata in epoca romana dal teatro. Un tempo fu la sede di un monastero intitolato a Sant’Agata, sorto alla fine del XIV secolo sui resti del teatro romano (I secolo a. C) la cui scena fu fortemente alterata dalla costruzione dell’edificio religioso. Inaugurato nel 1985, il museo si articola su più livelli adattando l’esposizione all’architettura dell’edificio storico. É in corso un progetto organico di rinnovamento espositivo, che ha già completato (2008) una prima sezione di questo nuovo percorso espositivo. Attraverso reperti provenienti anche dalle ricerche più recenti sono documentate le prime attestazioni della presenza umana nell’area della rocca e del centro storico, risalenti all’età del bronzo e lo sviluppo dell’insediamento nella fase umbra, testimoniato soprattutto dai ricchi corredi di VII-VI sec. a.C. della necropoli di Piazza d’Armi. Al secondo piano del Museo sono esposti reperti provenienti dalla Valnerina, un territorio che fu sempre in stretto rapporto con Spoleto. Si segnalano in particolare i cinerari dell’età del bronzo finale dalla necropoli di Monteleone di Spoleto, i reperti dai santuari di Montefranco, i corredi funebri dalla necropoli ellenistica e romana di Norcia. Provengono dal medesimo territorio anche molti dei reperti della collezione Canzio Sapori, recentemente donata allo Stato. Tra di essi si segnalano un cinerario ad impasto con decorazione geometrica da Ponte di Cerreto e un notevole ritratto maschile tardorepubblicano da Ferentillo Nella sezione dedicata all’illustrazione del teatro romano sono esposte le sculture decorative rinvenute nel monumento durante gli scavi degli anni Cinquanta del Novecento, tra cui una statua di Aura (personificazione della brezza leggera), rilavorata come Venere; riconosciuta da studi recenti come un originale marmoreo greco di V secolo a.C., è stata rilavorata in età romana per adattarla alle fattezze della dea genitrice della dinastia giulio-claudia. L’interesse di tale scoperta è accresciuto dalla rarità degli originali statuari greci che, prevalentemente, ci sono noti attraverso le molteplici copie fatte dai romani. Il teatro, che è parte integrante della visita del museo, è databile al I sec. a.C. e in parte venne incorporato in edifici posteriori, subendo un parziale smantellamento in epoca medievale. Sistematici interventi di restauro, iniziati negli anni Cinquanta, hanno permesso il recupero dell’intero complesso ripristinando le gradinate. Il piano inferiore è comunque ben conservato, con l’ambulacro ancora percorribile. Durante le manifestazioni connesse al Festival dei Due Mondi, il teatro è utilizzato per gli spettacoli

    http://www.polomusealeumbria.beniculturali.it

    Mappa Museo archeologico nazionale e teatro romano

  • Museo “Claudio Faina” e Museo civico – Orvieto: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo “Claudio Faina” e Museo civico – Piazza del Duomo – 5018 Orvieto
    Tipo: Museo

    Apertura: Tutti i giorni 09:30-18:00

    Tel: 0763 341511 – Fax: 0763 341250

    E-mail: info@museofaina.it

    Il museo Claudio Faina e il museo civico archeologico hanno sede nel palazzo Faina, situato in piazza Duomo di Orvieto.
    Edificato a metà dell’Ottocento, il palazzo fu costruito riutilizzando le strutture della casa dei Monaldeschi, dal Duecento tra le famiglie più importanti d’Orvieto. Nel palazzo, acquistato alla metà dell’Ottocento dal conte Claudio Faina senior, fu trasferita la collezione di famiglia ospitata inizialmente nella residenza di Perugia. L’edificio è sede museale dal 1954, quando l’ultimo erede Claudio junior lasciò per testamento al Municipio di Orvieto tutte le proprietà per finanziare la “Fondazione per il Museo Claudio Faina”.
    Il percorso espositivo mira ad illustrare le tappe di formazione della raccolta, dal nucleo originario costituito a partire dal 1864 dal conte Mauro secondo gli indirizzi collezionistici del tempo fino alla raccolta incrementata dall’erede Eugenio che limitò le acquisizioni a reperti di area orvietana e promosse la formazione di un museo civico anziché arricchire la collezione di famiglia.
    Dalla galleria situata al secondo piano del palazzo si può ammirare una prospettiva particolare del Duomo. Dall’ingresso in piazza Duomo si accede al Museo Civico archeologico, sistemato al piano terra del palazzo, interamente dedicato ai reperti provenienti dagli scavi della città e del territorio d’Orvieto, che testimoniano l’eccezionale fioritura di Volsinii, l’etrusca Orvieto. Delle produzioni di altissima qualità artistica realizzate nel corso del V secolo a.C. dalle botteghe volsiniesi sono esposte le terrecotte architettoniche provenienti dal tempio del Belvedere. Ispirati direttamente all’arte classica greca, costituivano l’apparato decorativo e di rivestimento degli edifici sacri. Dall’area sacra di Cannicella, complesso santuariale all’interno della necropoli posta a sud della città, proviene la celebre statuetta della Venere, e della necropoli del Crocifisso del Tufo sono esposti alcuni cippi in pietra, i segnacoli delle tombe in genere recanti il nome del defunto. Del territorio orvietano sono illustrati materiali collezionati nel corso dell’Ottocento, tra cui il sarcofago di Torre San Severo, con scene scolpite raffiguranti episodi mediati dalla mitologia greca, di ispirazione funeraria.
    La collezione Faina è sistemata al piano nobile e al secondo piano del palazzo in un allestimento rinnovato nel 1996. Al piano nobile, che conserva la decorazione ottocentesca, sono sistemati i reperti recuperati o acquistati dai Faina, con particolare attenzione all’attività collezionistica di Mauro, specie per quanto riguarda la collezione numismatica di monete, in grande maggioranza romane di epoca repubblicana e imperiale, sono esposte in rigorosa sequenza cronologica.
    Al secondo piano i reperti sono ordinati secondo un criterio tipologico e cronologico: dai materiali pre-protostorici alla ceramica attica, mentre alcuni ambienti sono interamente dedicati alla ceramica etrusca.

    Il Museo Claudio Faina di Orvieto

    Mappa Museo “Claudio Faina” e Museo civico

  • Pinacoteca comunale – Deruta: informazioni pratiche e mappa tematica

    Pinacoteca comunale – Piazza dei Consoli – 6053 Deruta
    Tipo: Museo

    Apertura: Domenica 10:00-13:00 15:00-18:00

    Tel: 075 9711000 | 800 961 993 (servizi didattici) – Fax: 075 9711000

    E-mail: deruta@sistemamuseo.it

    La Pinacoteca comunale è allestita dal 1999 all’interno di palazzo dei Consoli. L’edificio trecentesco presenta forme gotiche nella parte inferiore mentre la fascia soprastante è frutto di rifacimento settecentesco. Primitiva sede del museo Regionale della Ceramica, con il definitivo trasferimento nel 1998 di quest’ultimo nella nuova sede del convento di San Francesco, il palazzo è stato interamente dedicato ad accogliere la collezione storico-artistica. Formatasi a partire dagli inizi del Novecento con opere già appartenenti a chiese demaniate, la raccolta si è andata via via arricchendo nel corso del secolo, e soprattutto nel 1931, quando Consilia Pascoli, erede del collezionista e scrittore d’arte Lione Pascoli vissuto nel XVII secolo, donò al comune circa quaranta opere. Conserva al primo piano pitture provenienti dalla chiesa di San Francesco e del circondario tra cui spiccano la Madonna dei Consoli e il gonfalone di Sant’Antonio Abate di Niccolò di Liberatore detto l’Alunno e l’Eterno e i santi Romano e Rocco di Pietro Vannucci detto il Perugino. Al secondo piano è stata collocata la collezione Pascoli: le circa quaranta opere donate sono state realizzate da artisti attivi tra XVII e XVIII secolo come Giovan Battista Gaulli, Sebastiano Conca, Francesco Trevisani, Antonio Amorosi, Francesco Graziani e Pietr Van Blomen e sono altamente rappresentative del collezionismo romano di primo Settecento.

    http://www.umbriaterremusei.it/ita/3/musei/10/pinacoteca-comunale/

    Mappa Pinacoteca comunale

  • Museo dell’olivo e dell’olio – Torgiano: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo dell’olivo e dell’olio – Via Garibaldi – 6089 Torgiano
    Tipo: Museo

    Apertura: Tutti i giorni 10:00-18:00

    Tel: 075 9880200 – Fax: 075 9880300

    E-mail: prenotazionimusei@lungarotti.it

    Il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO) è ospitato all’interno del borgo di Torgiano; rinomato centro di produzione vitivinicola fra Perugia e Assisi. Il percorso espositivo si articola all’interno di un antico frantoio frutto dell’accorpamento di tre differenti case ed utilizzato fino al secolo scorso. Dal 2000 è sede del Museo dell’Olivo e dell’Olio, ideato e realizzato ad iniziativa di Giorgio e Maria Grazia Lungarotti. Sostenuto dall’azienda di famiglia e gestito dalla Fondazione Lungarotti, il museo ripercorre senza limitazioni geografiche e temporali, la storia e i differenti usi dell’olivo e dell’olio. Reperti archeologici, ceramiche libri e altri materiali descrivono le origini mitologiche della pianta, la produzione, la diffusione e i diversi usi dell’olivo e dell’olio. Tra i materiali esposti un alàbastron, ampolla destinata a contenere oli profumati, attico a figure rosse del Pittore della Fonderia, V secolo a.C. Ampio spazio è dedicato alla collezione di lucerne, dall’età preromana al XX secolo. Una sezione tratta l’olivo e l’olio nella simbologia, nelle arti figurative e nell’artigianato; la vetrina delle Usanze e Tradizioni richiama antiche credenze e superstizioni popolari.

    http://www.lungarotti.it/fondazione/moo

    Mappa Museo dell’olivo e dell’olio

  • Museo archeologico Colfiorito (MAC) – Foligno: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo archeologico Colfiorito (MAC) – Via Plestia – 6034 Foligno
    Tipo: Museo

    Apertura: Venerdì (solo la mattina), sabato e domenica 10:00-13:00 16:00-19:00

    Tel: 0742 681198 – Fax: 0742 340496

    E-mail: museotrinci@comune.foligno.pg

    Il Museo è situato a Colfiorito, piccola località di montagna nel comune di Foligno posta lungo un importante snodo viario che collegava già in antico l’Umbria, la Sabina e la costa Adriatica. La visita rappresenta un’occasione per conoscere le dinamiche di sviluppo culturale di questa parte dell’Umbria appenninica, frequentata dall’uomo sin dalla preistoria e stabilmente occupata dall’età arcaica dal popolo umbro dei Plestini. Completa la visita quella al Parco naturalistico di Colfiorito e al museo a lui dedicato, situato nelle immediate vicinanze. Espone reperti provenienti da scavi effettuati in gran parte nell’area di Colfiorito e dei suoi Altipiani a partire dagli anni sessanta del Novecento. è dedicato ai Plestini, popolazione di origine umbra qui soprattutto attestata nel momento più maturo del suo sviluppo (VII-V secolo a.C.).
    Il percorso è organizzato in sezioni tematiche, dove, oltre a pannelli illustrativi e postazioni multimediali, vi sono anche ricostruzioni di alcuni contesti di ritrovamento. Al piano terra è il lapidario, composto da reperti provenienti dall’area della città romana e dal territorio plestino: vasche, cornici e colonne, ma anche iscrizioni. Il primo piano è interamente dedicato alla necropoli preromana di Colfiorito, frequentata dal IX al III secolo, con l’esposizione dei corredi e di due tombe ricostruite in dimensioni reali.
    Al secondo piano sono illustrati gli abitati e i santuari, e in particolare il castelliere di monte Orve e il santuario della dea Cupra, da cui provengono quattro lamine bronzee con iscrizioni che indicano la divinità come madre dei Plestini.
    Chiude il percorso la sezione dedicata all’organizzazione urbana di Plestia e agli insediamenti rustici sorti nell’area degli Altipiani.

    http://www.museifoligno.it

    Mappa Museo archeologico Colfiorito (MAC)

  • Tutte le informazioni turistiche e geografiche sul Lago di Sorapis

    Tutte le informazioni turistiche e geografiche sul Lago di Sorapis

    Il Lago di Sorapis è una meraviglia naturale situata nelle Dolomiti, in provincia di Belluno, nel nord-est dell’Italia. Questo splendido lago alpino attira visitatori da tutto il mondo con la sua acqua cristallina e il paesaggio mozzafiato che lo circonda.

    La posizione geografica

    Il Lago di Sorapis si trova a un’altitudine di circa 1923 metri sul livello del mare, incastonato tra le montagne delle Dolomiti Orientali. È situato nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, a poca distanza dai paesi di Cortina d’Ampezzo e Misurina. La sua collocazione strategica lo rende facilmente accessibile sia a piedi che in bicicletta per gli amanti delle escursioni e dei sentieri panoramici.

    Le caratteristiche distintive

    L’aspetto più sorprendente del Lago di Sorapis è indubbiamente il suo colore turchese intenso. Questa tonalità unica è dovuta alla presenza di rocce di marmo bianche sul fondo del lago, che riflettono la luce solare creando questo effetto cromatico spettacolare. Le acque del lago sono incredibilmente trasparenti e invitano i visitatori a fare un tuffo o a noleggiare una piccola imbarcazione per esplorare ogni angolo.

    Come raggiungerlo

    Per raggiungere il Lago di Sorapis, ci sono diverse opzioni a disposizione dei turisti. Una delle vie più popolari è attraverso il sentiero n. 215, che parte dalla località Passo Tre Croci e richiede circa due ore di cammino.

    Questo percorso offre panorami spettacolari lungo tutto il tragitto e si rivela una vera e propria esperienza di trekking immersi nella natura.

    Un’altra alternativa è quella di raggiungere il lago in bicicletta. La strada che porta al lago è piuttosto impegnativa dal punto di vista del dislivello, ma la sfida vale sicuramente la pena per gli amanti del ciclismo.

    I migliori periodi per visitare

    Il Lago di Sorapis può essere visitato durante tutto l’anno, ma i periodi più consigliati sono la primavera e l’estate. Durante questi mesi, le temperature sono generalmente piacevoli e il paesaggio circostante è molto verde e fiorito. È anche possibile fare escursioni sulle montagne circostanti o semplicemente godersi un picnic sulle rive del lago.

    Durante l’autunno, il Lago di Sorapis si trasforma in un vero spettacolo di colori, con le foglie degli alberi che cambiano tonalità fino a diventare rosse e arancioni. Questo periodo dell’anno offre una prospettiva diversa e affascinante del lago.

    In inverno, il lago e le montagne circostanti sono coperti da una spessa coltre di neve, creando un’atmosfera magica. Tuttavia, è importante notare che durante questa stagione il percorso per raggiungere il lago può essere più impegnativo a causa delle condizioni meteorologiche.

    In conclusione, il Lago di Sorapis rappresenta una meta turistica imperdibile per chiunque ami la natura e le bellezze paesaggistiche. La sua posizione unica, il colore dell’acqua e le possibilità di escursioni rendono questa destinazione unica nel suo genere.

    Se siete alla ricerca di una fuga dalla vita quotidiana e desiderate immergervi nella bellezza delle Dolomiti, il Lago di Sorapis è sicuramente il posto giusto.

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  • Esplora la bellezza del Lago di Auronzo: Guida completa per turisti e informazioni geografiche

    Se stai cercando una destinazione idilliaca per la tua prossima vacanza, non cercare oltre il Lago di Auronzo. Situato nella pittoresca regione delle Dolomiti, questo lago offre paesaggi mozzafiato e numerose attività per i visitatori di tutte le età.

    Situazione geografica

    Il Lago di Auronzo è situato nella provincia di Belluno, nel nord-est dell’Italia. È circondato dalle maestose montagne delle Dolomiti, che offrono uno sfondo spettacolare al lago. La sua posizione tranquilla e remota lo rende un luogo perfetto per coloro che cercano una fuga dalla vita frenetica della città.

    Come arrivare

    Per raggiungere il Lago di Auronzo, puoi volare nell’aeroporto più vicino, che è l’Aeroporto di Treviso-Sant’Angelo. Da qui, puoi noleggiare un’auto e guidare per circa 2 ore fino al lago. Un’altra opzione è prendere un treno da Venezia a Calalzo di Cadore, seguito da un autobus fino ad Auronzo di Cadore, che si trova proprio vicino al lago.

    Attrazioni turistiche

    Una volta arrivati al Lago di Auronzo, ci sono molte attrazioni turistiche da esplorare. Una delle principali attrazioni è il famoso Tre Cime di Lavaredo, un gruppo di tre picchi montuosi iconici. Puoi fare escursioni o prendere la funivia per ammirare questi spettacolari massicci montuosi.

    Per gli amanti dell’avventura, ci sono molte attività all’aria aperta disponibili intorno al lago. Puoi fare escursioni, andare in bicicletta o persino fare del parapendio per ammirare i panorami epici delle Dolomiti dall’alto. Le acque cristalline del lago offrono anche opportunità di nuoto e pesca per coloro che cercano un po’ di relax.

    Dove alloggiare

    Se stai pianificando un soggiorno al Lago di Auronzo, ci sono diverse opzioni di alloggio tra cui scegliere. Puoi trovare hotel e bed and breakfast a Auronzo di Cadore o nelle vicinanze, che offrono viste panoramiche sul lago e servizi convenienti.

    In alternativa, se preferisci un’esperienza più immersiva nella natura, puoi optare per il campeggio. Ci sono diversi campeggi intorno al lago che offrono piazzole per tende e camper, nonché servizi come bagni e punti ristoro.

    Gastronomia locale

    Non puoi visitare il Lago di Auronzo senza assaggiare la deliziosa cucina locale. La regione è famosa per i suoi piatti a base di carne, come lo spezzatino di cervo e la polenta con formaggio. Inoltre, non dimenticare di provare i formaggi locali, come il formaggio di malga fatto in zona.

    Conclusioni

    Il Lago di Auronzo è una destinazione da sogno per gli amanti della natura e degli sport all’aria aperta. Le sue acque cristalline, i panorami mozzafiato e la ricca storia delle Dolomiti lo rendono un luogo unico da visitare. Quindi, pianifica il tuo viaggio al Lago di Auronzo e preparati ad essere affascinato dalla sua bellezza senza pari.