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  • Il Giardino dei Lauri – Città della Pieve: informazioni pratiche e mappa tematica

    Il Giardino dei Lauri – Località San Litardo – 6062 Città della Pieve
    Tipo: Museo

    Apertura: Venerdì e sabato 10:00-13:00 15:30-18:30

    Tel: 3663008538 – Fax:

    E-mail: info@ilgiardinodeilauri.it

    Il Giardino dei Lauri è il nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea creato da i collezionisti Angela e Massimo Lauro per esporre parte della loro collezione personale. La Collezione Lauro, nata nel 1990 e comprendente oggi circa 300 opere, raccoglie i lavori dei maggiori protagonisti della scena artistica contemporanea nazionale e internazionale, rappresentando nel suo complesso uno straordinario percorso narrativo attraverso le ricerche più attuali nel campo delle arti visive. Con la stessa dose di passione, curiosità e intuito che li ha guidati nelle scelte, Angela e Massimo Lauro mettono ora a disposizione del pubblico le loro acquisizioni più recenti nella suggestiva sede de Il Giardino dei Lauri, immerso nel verde al confine tra Umbria e Toscana. Un essenziale e affascinante edificio industriale di 650 mq, sapientemente recuperato e ristrutturato, e il giardino vero e proprio, animato da 70 installazioni di talenti di nuova generazione. La rosa degli artisti presenti, per lo più provenienti da Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Svizzera e Polonia, vede a fianco dei nomi più classici – come Takashi Murakami, Mariko Mori, Roxy Paine, Michael Heizer, Rudolf Stingel, Ugo Rondinone, Tim Noble & Sue Webster, Massimo Bartolini e Maurizio Cattelan – un nucleo di autori nati tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Ottanta che più recentemente si sono affacciati alla ribalta riscuotendo importanti consensi internazionali, quali Aaron Young, Eric Wesley, Dash Snow, Piero Golia, Matthew Monahan, Piotr Uklanski, Urs Fischer, Gary Webb, Martin Creed e Jonathan Meese.

    http://www.ilgiardinodeilauri.it/it.html

    Mappa Il Giardino dei Lauri

  • Oratorio di Santa Maria dei Bianchi – Città della Pieve: informazioni pratiche e mappa tematica

    Oratorio di Santa Maria dei Bianchi – via Vannucci – 6062 Città della Pieve
    Tipo: Museo

    Apertura: Tutti i giorni 09.30-13.00 15.00-17.30

    Tel: 0578 298520 – Fax:

    E-mail: info@cittadellapieve.org

    La chiesa di Santa Maria dei Bianchi, già oratorio dei Disciplinati, conserva uno dei maggiori capolavori di Pietro Vannucci detto il Perugino, l’affresco raffigurante “L’adorazione dei Magi”. Nel 1504 la confraternita dei disciplinati (o Santa Maria dei Bianchi) di Città della Pieve, paese natale del Perugino avviava infatti trattative con il pittore per la frescatura della parete dietro l’altare del suo oratorio. Da Perugia dove aveva casa risponde che la richiesta poteva esser soddisfatta dietro un compenso di 200 fiorini, ma si diceva disposto como paisano ad accettare l’incarico per 100. I committenti dichiararono di non potersi permettere neppure questa somma sicché in un’altra lettera Perugino aggiunse che avrebbe ridotto la cifra a 25, chiedendo che fossero venuti a prenderlo subito con una mula, perché era pronto a mettersi al lavoro. La chiesa è parte di un circuito museale che si articola lungo un percorso cittadino che include anche il palazzo della Corgna, il Museo Civico Diocesano di Santa Maria dei Servi, la cattedrale, la chiesa di San Pietro e l’oratorio di San Bartolomeo.

    http://www.cittadellapieve.org/site/7/musei/Oratorio_di_Santa_Maria_dei_Bianchi.html

    Mappa Oratorio di Santa Maria dei Bianchi

  • La casa dei racconti – Vallo di Nera: informazioni pratiche e mappa tematica

    La casa dei racconti – via della Scuola – 6040 Vallo di Nera
    Tipo: Museo

    Apertura: Visitabile su prenotazione

    Tel: 0743 616143 – Fax:

    E-mail: amministrativa@comune.vallodinera.pg.it

    Vallo di Nera, oltre ad esser conosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia, è famoso nei paesi circostanti per alcuni blasoni popolari che enfatizzano la semplicità e la “stoltezza” degli abitanti, dando vita ad una serie di racconti, tramandati oralmente, che vanno sotto il nome di Vallanate. Per preservare questo patrimonio, a partire dal 2005, è stata inaugurata la Casa dei Racconti, ovvero il luogo depositario della tradizione orale dell’intera comunità, soprattutto quella che si tramanda da generazioni e che contiene miti, leggende, favole, racconti e satire.
    Attualmente la Casa dei Racconti costituisce una delle antenne dell’Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra ed è coinvolta nella raccolta, conservazione e rielaborazione del patrimonio immateriale del territorio, con particolare attenzione ai canti e ai racconti popolari.

    http://www.lavalnerina.it/associazioni%20culturali/514/La%20Casa%20dei%20Racconti.html

    Mappa La casa dei racconti

  • Museo “Studio di vetrate artistiche Moretti Caselli” – Perugia: informazioni pratiche e mappa tematica

    Museo “Studio di vetrate artistiche Moretti Caselli” – Via Fatebenefratelli, 2 – 6121 Perugia
    Tipo: Museo

    Apertura: Martedì e mercoledì 10:00-13:00 | Tutti i giorni, domeniche e festivi compresi Apertura e visita guidata su prenotazione

    Tel: 340 7765594 | 075 5720017 – Fax:

    E-mail: info@studiomoretticaselli.it

    Lo Studio di vetrate artistiche Moretti Caselli si trova nel centro storico di Perugia, ai piedi della Rocca Paolina, in via Fatebenefratelli. La casa che ospita il museo risale alla fine del 1400 e apparteneva alla famiglia Baglioni. Nel 1541, per costruire la Rocca Paolina furono distrutte tutte le case dei Baglioni, tranne questa che, diventata un collegio e poi acquisita dalla Libera Università di Perugia, venne da questa ceduta nel 1894 al fondatore dello studio, Francesco Moretti.
    La visita del museo-laboratorio permette di entrare a contatto con una delle più antiche famiglie di mastri vetrai d’Italia ed è una scoperta dei segreti della pittura su vetro.
    Il laboratorio, ove vennero eseguite vetrate conservate nelle più importanti chiese dell’Umbria (dalla basilica di Santa Maria degli Angeli alla cattedrale di San Lorenzo, al duomo di Santa Maria Assunta di Orvieto) conserva, oltre agli arredi originari, schizzi, bozzetti, calchi in gesso per la realizzazione delle vetrate. È presente una biblioteca e un archivio storico che contiene i bozzetti delle opere eseguite.
    Notevole anche la collezione di lastre fotografiche, strumenti per fotografare e fotografie antiche.

    http://www.studiomoretticaselli.it

    Mappa Museo “Studio di vetrate artistiche Moretti Caselli”

  • Santuario della Madonna dei Bagni – Deruta: informazioni pratiche e mappa tematica

    Santuario della Madonna dei Bagni – Località Madonna dei Bagni – Casalina – 6053 Deruta
    Tipo: Museo

    Apertura: Tutti i giorni 07:30-12:30 14:30-19:00

    Tel: 075 973455 – Fax:

    E-mail: madonnadelbagno@virgilio.it

    Il Santuario, così chiamato dall’altura su cui sorge, Colle del Bagno, venne edificato nel 1687 sul luogo di un miracoloso avvenimento, poco distante dal centro di Deruta. Secondo la tradizione venne qui rinvenuto un frammento di maiolica con l’effige della Vergine col Bambino. Fissata sul tronco di una quercia, l’immagine divenne oggetto di venerazione e, dopo il primo miracolo, presto meta di numerosi malati che qui accorrevano per chiedere grazia e lasciare sulla pianta i propri ex voto. Con la costruzione del santuario, che inglobò la quercia con l’effige miracolosa, i ceramisti derutesi dettero avvio alla produzione di ex voto ad uso dei fedeli. Nell’arco di tre secoli si sono dunque qui raccolte oltre settecento mattonelle che costituiscono un significativo documento della religiosità e dei costumi locali, nonché dell’evoluzione tecnica e stilistica della maiolica derutese.

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    Mappa Santuario della Madonna dei Bagni

  • Cisterne romane – Amelia: informazioni pratiche e mappa tematica

    Cisterne romane – Piazza Matteotti – 5022 Amelia
    Tipo: Museo

    Apertura: Dal venerdì alla domenica, festivi e prefestivi 10.30-13.00 16.00-18.00

    Tel: 0744 978120 – Fax:

    E-mail: amelia@sistemamuseo.it

    Le cisterne sono situate sotto l’attuale piazza Matteotti, corrispondente alla piazza pubblica di età romana (forum), all’estremità settentrionale dell’abitato di Amelia. Si tratta del principale monumento di ingegneria idraulica progettato in epoca romana, che il visitatore potrà esplorare attraverso un suggestivo percorso nell’Amelia sotterranea, alla scoperta del patrimonio culturale ipogeo. L’imponente costruzione è stata realizzata tra II e I secolo a.C., quando Amelia fu elevata a rango di municipio e dotata di una serie di infrastrutture funzionali (mura, terrazzamenti, strade). Composta da un grande ambiente rettangolare (57,50 x 19,60 metri) suddiviso in dieci vani paralleli coperti con volte a botte (alti in media 5,70 metri) scavati nella roccia calcarea e successivamente rivestiti internamente da una muratura in opera incerta, è caratterizzata da un nucleo in cementizio e da un paramento di pietre sbozzate incastonate nel nucleo. Eccezionale è lo stato di conservazione, con ancora in situ tutti i componenti fondamentali per il funzionamento dell’intero complesso, che comprendono il sistema di adduzione dell’acqua, il dispositivo interno di regolazione del livello massimo dell’acqua e il sistema di svuotamento della cisterna.
    Le cisterne sono parte del circuito museale cittadino insieme a Palazzo Petrignani, al museo Civico Archeologico e Pinacoteca “Edilberto Rosa” e alla Torre dodecagonale.

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    Mappa Cisterne romane

  • Castello Bufalini – San Giustino: informazioni pratiche e mappa tematica

    Castello Bufalini – Via Largo Cruciani – 6016 San Giustino
    Tipo: Museo

    Apertura: Sabato, domenica e festivi 10:00-13:00 15:30-18:30

    Tel: 075 856115 – Fax:

    E-mail: sbsac-umb@beniculturali.it

    Castello Bufalini nasce come fortilizio militare della famiglia ghibellina dei Dotti di Sansepolcro. In seguito alla battaglia di Anghiari, nel 1440, il fortilizio militare divenne avamposto militare a difesa del territorio di Città di Castello e venne distrutto sul finire del secolo XV per ordine della Repubblica Fiorentina. Passato di proprietà nel 1487 a Niccolò di Manno Bufalini, vennero intrapresi lavori di ricostruzione su progetto dell’architetto romano Mariano Savelli e su indicazioni di Giovanni e Camillo Vitelli, uomini d’armi ed esperti in architettura militare. Assunse l’aspetto di una fortezza, a pianta quadrata irregolare con quattro torri agli angoli, di cui una di maggiori dimensioni, la torre maestra; un ampio fossato con acqua la circondava. La storia dell’edificio è legata indissolubilmente a quella della famiglia Bufalini, che vantava personaggi affermatisi in ambito ecclesiastico, letterario e giuridico. A partire dagli anni trenta del XVI secolo, la fortezza fu trasformata in residenza nobiliare rispondente a precise esigenze artistiche, sociali e culturali, secondo la volontà di Giulio I e del fratello, l’Abate Ventura Bufalini. Benché sia stato l’interno a subire maggiori modifiche, con la creazione di ampie sale distribuite attorno ad un cortile con due lati porticati, risale a quel periodo l’inserimento in facciata del loggiato e l’ingresso monumentale in posizione centrale. Dall’esterno rimase ben visibile l’originaria struttura militare dell’edificio. Il progetto del palazzo fu opera dell’architetto fiorentino della cerchia dei Sangallo Giovanni di Alesso, detto Nanni Unghero, ma i lavori furono ultimati con l’intervento del Vignola attorno al 1560. Durante l’ultimo decennio del XVII secolo e i primi anni del XVIII, il palazzo fu ristrutturato secondo il progetto dell’architetto-pittore tifernate Giovanni Ventura Borghesi, come amena villa di campagna con giardino all’italiana. L’edificio si arricchì nel XVIII secolo di pregevoli opere d’arte di gusto tardo barocco, tra le quali cicli pittorici e decorativi su affresco e tela, volti anche a celebrare i Bufalini divenuti marchesi. Nel luglio del 1989 Castello Bufalini è stato acquisito dal demanio dello Stato, un raro esempio di dimora storica signorile pressoché integra, che conserva gran parte del suo arredo formatosi dal XVI al XIX secolo con una collezione di dipinti provenienti dal palazzo Bufalini di Città di Castello. Attualmente l’intero complesso è allestito, dipinti, mobilio, tappezzerie, maioliche e vari busti di epoca romana, secondo il gusto della dimora nobiliare. Nel percorso di visita si possono ammirare: la Sala degli Dei Pagani e Sala di Prometeo con affreschi di Cristofano Gherardi; il Loggiato; la Sala della Credenza, con le vetrine che custodiscono i preziosi servizi da tavola in ceramica e la cristalleria; la Sala da Pranzo; il Salotto: la Sala del Trono con tele raffiguranti scene dal Vecchio Testamento e dall’Orlando Furioso dell’Ariosto; la Galleria dei Ritratti; la Sala degli Stucchi; la Camera del Cardinale Giovanni Ottavio Bufalini, con la bellissima culla. Il Giardino è un tipico esempio di giardino all’italiana che si presenta oggi nella forma voluta nel XVIII secolo: spiccano per particolare bellezza il roseto, la galleria vegetale detta voltabotte, il cosiddetto “paradiso” ed il labirinto.

    http://www.castellobufalini.beniculturali.it/index.php?lang=it

    Mappa Castello Bufalini

  • Teatro Civico – Norcia: informazioni pratiche e mappa tematica

    Teatro Civico – Piazza San Benedetto – 6046 Norcia
    Tipo: Teatro

    Apertura: Apertura su richiesta

    Tel: 0743 828711/0114 – Fax: 0743 824480

    E-mail: servizisociali@comune.norcia.pg.it

    Il teatro è attualmente chiuso al pubblico a seguito dei recenti eventi sismici.

    Il teatro si trova all’interno del centro storico di Norcia, a pochi passi da corso Sertorio, in piazza Vittorio Veneto. Il teatro venne realizzato nel 1876 su progetto del perugino Domenico Mollajoli e si componeva di una sala a ferro di cavallo sulla quale si affacciavano tre ordini di palchi e una loggia. L’inaugurazione avvenne il 15 agosto 1876 con Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi; per affrontare le spese l’amministrazione comunale deliberò di assumere un prestito di 15.000 lire. Il sipario venne realizzato dal veneziano G. Zasso e aveva per soggetto Quinto Sertorio in una battaglia in Africa. Lo stabile subì restauri nel 1950 ma soltanto due anni dopo venne distrutto dall’incendio in cui perì anche il sipario. Dopo lunghi restauri, conclusi nel 1995, il teatro è tornato a nuova vita ed è perfettamente funzionale. Presso l’Archivio Storico Comunale di Norcia è possibile consultare importanti documenti, piante e disegni relativi alle differenti fasi costruttive del teatro.

    http://www.comune.norcia.pg.it

    Mappa Teatro Civico

  • Villa Franchetti “La Montesca” – Città di Castello: informazioni pratiche e mappa tematica

    Villa Franchetti “La Montesca” – Via della Montesca – 6012 Città di Castello
    Tipo: Villa

    Apertura: TUTTI I GIORNI 9:00-18:30

    Tel: 075 8522185 – Fax: 075 8521610

    E-mail: info@montesca.it

    La Montesca è stata l’aristocratica residenza estiva che i baroni Leopoldo e Giulio Franchetti fecero erigere, nella seconda metà dell’Ottocento, sul versante digradante del monte Arnato, su progetto dell’architetto fiorentino Giuseppe Boccini. La villa domina da una posizione panoramica il corso superiore del Tevere e Città di Castello: il paesaggio tipico della Valtiberina, con i dolci colli, la piana coltivata e i boschi incornicia questo esempio di villa ottocentesca, ispirata al Rinascimento e al Manierismo.
    La villa si compone in tre corpi: quello centrale a tre piani affiancato da due laterali sporgenti più alti, a modo di torre, in virtù del piano loggiato coperto da un tetto pronunciato , alla maniera fiorentina. Ogni facciata è scandita da portale ad arco dell’ingresso, dagli archi del portico e da finestre a bugne di pietra serena. Elegante l’interno della villa, ricco di sale sontuose con pitture e sculture di Clemente Marini, Giovanni Panti, Ernesto Bellanti e Antonio Passaglia.
    Il complesso comprende anche la casa del guardiano, la limonaia, la foresteria e la scuola Montessori. Proprio a Villa “La Montesca”, nel 1901, nacque la scuola elementare gratuita per i figli dei contadini, il luogo in cui mosse i primi passi l’esperienza educativa di Maria Montessori, chiamata da Alice Franchetti Hallgarten, statunitense moglie del senatore Leopoldo Franchetti, donna colta dotata di illuminato spirito filantropico.
    Sul davanti si apre l’ampio giardino con vasca centrale. Il parco all’inglese, un vero e proprio orto botanico, è ricco di varietà di essenze provenienti dall’America.
    La villa, di proprietà della Regione Umbria, ha mantenuto la sua vocazione educativa. Ospita infatti un centro di formazione e di ricerca.

    http://www.montesca.it

    Mappa Villa Franchetti “La Montesca”

  • Villa Faina – San Venanzo: informazioni pratiche e mappa tematica

    Villa Faina – Piazza Roma – 5010 San Venanzo
    Tipo: Villa

    Apertura: Parco/Giardino: sempre aperti al pubblico tutti i giorni

    Tel: 075 875123 – Fax: 075 875407

    E-mail: sanvenanzo@virgilio.it

    In posizione elevata, all’interno di un esteso parco pubblico, villa Faina sorge nel centro dell’abitato di San Venanzo. Il nucleo originale della villa, costruito da un palazzo di epoca medievale, faceva parte integrante del borgo fortificato di San Venanzo e già nel 1830 apparteneva alla famiglia dei conti Faina, discendenza che proprio in quel periodo iniziò la sua opera di acquisizione di terreni e d edifici allo scopo di realizzare una grande fattoria. L’ultima trasformazione risale alla fine dell’Ottocento e conferisce al complesso l’aspetto attuale.
    Il palazzo dopo la costruzione della più tarda ala della serra, che si protende verso il tessutourbano circostante, acquisisce un impianto a L. Il corpo principale si eleva su tre piani ed è caratterizzato sia dal portale bugnato in cotto sia dalle alte aperture circolari incassate in cornici quadrate. Il piano nobile è riconoscibile dalle alte finestre con parapetto in ghisa che sul retro divengono più ampie e cadenzate da robusti pilastri. Il trait d’union che lega tute le facciate consiste nella presenza di una ricca decorazione costituita d a cornici, modanature e fregi in laterizio che potrebbero e ssere ricondotti all’opera degli scultori perugini Raffaele Angeletti e Francesco Biscarini.
    All’interno la villa è decorata sontuosamente come dimostrano il salone delle feste, la sala da pranzo, la galleria e il salottino celeste.
    Il parco non poteva non risentire del fatto che la villa sorge sui resti di un castello medievale di cui restano tratti di mura.
    Dal 1962 la villa è proprietà del Comune ed è sede del Consiglio comunale e di un centro congressi. Il parco è il punto di riferimento in occasione di feste popolari ed eventi enogastronomici e culturali

    Mappa Villa Faina